Massino Visconti - San Salvatore
PARTENZA: Massino Visconti, Via Vittorio Emanuele
ARRIVO: San Salvatore
LUNGHEZZA: 3,8 km circa
DISLIVELLO IN SALITA: 320 mt circa
TEMPO DI PERCORRENZA: h 1.40
FONDO: sterrato
DIFFICOLTA’: escursionistico
Massino Visconti è un piccolo e borgo situato sul versante Sud-Est del monte San Salvatore, esso si affaccia sul Lago Maggiore e da qui si gode di un bellissimo panorama sulla parte meridionale lago.
Il paese conserva buona parte il suo centro storico formato da edifici medievali di notevole interesse, tre chiese di rilevante valenza artistica e il castello e il complesso religioso del monte San Salvatore.
Nell'antichità Massino Visconti subì la dominazione romana, a cui seguì quella longobarda. Fondamentale fu poi l'infeuda2ione ai Visconti, che amministrarono il paese dal XII al XVIII secolo.
Essi hanno lasciato traccia del loro passaggio anche grazie al Castello Visconti di San Vito. Nel primo Novecento il Comune di Massino, a memoria del suo passato, volle aggiungere al proprio nome l'appellativo Visconti.
PARTENZA: Massino Visconti. Parcheggiate in Via Vittorio Emanuele nei pressi del municipio.
DESCRIZIONE PERCORSO: Uscire dal parcheggio, svoltare a destra e, dopo pochi metri, subito a sinistra nella piccola Piazza Vittorio Veneto. Da qui imboccare Via Marconi e procedere in salita fino a raggiungere il civico 21. Svoltare a sinistra ed imboccare Via Ronchetti, partenza anche del sentiero VH2 o H7.
La via sale tra le case e, dopo poche decine di metri, diventa una bella mulattiera che sale ripida. Appena fuori dal paese si presenta una splendida vista sul lago. Lungo il percorso è presente un punto di sosta con panchina. La mulattiera prosegue tra i boschi di castagno; arrivati al bivio successivo andare a destra seguendo il cartello in legno con l”indicazione “Antico sentiero del castagno - San Salvatore”. Poco dopo la mulattiera si immette in una pista sterrata; continuare a salire e, al bivio successivo, svoltare a sinistra; la pista ora fiancheggia alcune abitazioni, un maneggio e dei bei prati recintati fino a diventare un acciottolato che giunge a frazione Monte.
All'incrocio svoltare a destra in Via per Fauriga (sentiero H6), proseguire sempre dritto sulla pista sterrata pianeggiante che parte appena fuori dalla frazione. Molto graziose e piacevoli sono sia la strada che fiancheggia cascine e prati che il paesaggio con vista sul Lago Maggiore, sui Laghi di Monate e di Comabbio e, all’orizzonte, sul Lago di Varese. Lungo la strada il percorso è sempre segnalato con pittura bianca e rossa su alberi e pietre.
Al bivio svoltare a sinistra seguendo il sentiero H6, la strade qui sale leggermente ed attraversa un bosco di betulle, abeti rossi e pino strobo. Al successivo incrocio girare a sinistra, sempre seguendo l”H6 per San Salvatore.
Successivamente si incontra una nuova diramazione del sentiero, proseguire dritto verso una piccola casetta, poco dopo si incontrano altre abitazione e la pista torna ad essere asfaltata. Ci si trova ora su Via Bellavista; procedere fino all'incrocio con Via San Salvatore e svoltare a destra. Procedere fino a raggiungere la cima della collina e quindi la Chiesa di San Salvatore. Qui si trova una comoda area di sosta, una trattoria ed un’incantevole panorama.
ARRIVO: Chiesa di San Salvatore
La Storia del Santuario di San Salvatore
Il Santuario Benedettino sorge sul Monte Salvatore, a circa 4 chilometri dal centro del borgo. E' un complesso architettonico di cappelle, cellette, sale e chiesa. Dal piazzale si domina il lago e si può godere di una splendida vista panoramica sul Lago Maggiore del Vergante.
Su questo rilievo, anticamente denominato "Biviglione" ovvero “dalle grandi betulle”, i monaci benedettini dell'abbazia di Massino avviarono, intorno all'anno Mille, la costruzione di una chiesa dedicata al Salvatore cui si aggiunsero poi, a un livello inferiore, altre tre cappelle sovrapposte a formare un caratteristico
insieme d'arte romanica alpina; alle due inferiori si accede mediante la "scala santa", che i devoti percorrevano in ginocchio pregando.
Nell'abside originaria, oggi diventata cappella laterale, notevolmente modificata nel tempo, i restauri del secolo scorso hanno messo in luce una decorazione pittorica quattrocentesca fatta realizzare da Lancillotto dei Visconti feudatari di Massino. Verso la fine del XV secolo, decaduta l'abbazia di Massino, giunsero sul monte San Salvatore i monaci Eremitani di S. Agostino che ampliarono il complesso rimanendovi fino al 1660. Essi vi fecero arrivare preziose reliquie e introdussero la devozione alla Madonna della Cintura, richiamando per secoli sul colle le popolazioni del Vergante. In seguito, con il passaggio del complesso alla parrocchia, ai monaci subentrarono gli eremiti: uomini che, appartati dal mondo, vivevano delle offerte e delle elemosine dei fedeli. I festeggiamenti in onore della Madonna della Cintura si svolgono ancora ogni anno alla terza domenica d'agosto, caratterizzati dalla tradizionale processione con l'antica statua lignea trasportata a spalla intorno alla vetta.
Sul piazzale antistante la chiesa sorgono due cappelle devozionali: una barocca circolare e l'altra, più antica, con affreschi del Quattrocento. I locali dell'eremo oggi ospitano una tipica trattoria, dalla cui terrazza si apre su un magnifico panorama.
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La visita al borgo di Massino Visconti comprende anche altri monumenti quali la chiesa romanica di San Michele, con il suo famoso campanile pendente databile all'XI secolo, e la chiesa Parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine, entrambe abbellite da stupendi affreschi quattro-cinquecenteschi.
Caratteristico del paese è il Monumento all’Ombrellaio, realizzato dallo scultore Luigi Canuto come omaggio all'intensa attività dei "Lusciatt", gli ombrellai per l'appunto, che vivevano numerosi a Massino Visconti e dintorni.
La torre centrale del castello è l'unica parte ad avere una robusta fortificazione: al piano terra sono presenti una cella e una cisterna coperta. All'interno del castello è presente il "cortiletto dei signori ” intorno a cui si affacciano edifici del
XVII-XVIII sec. Vicino al cortile è ancora presente un piccolo balcone, rivolto verso il centro del paese, da questo i Visconti erano soliti parlare agli abitanti del paese.
Il Castello con il passare dei secoli perse il suo ruolo di fortificazione per divenire sempre più una ricca residenza signorile.
Il Castello Visconti di San Vito, grazie alla sua posizione, gode di un fantastico panorama sul Lago. Inizialmente fu utilizzato come convento per i monaci di San Gallo ma successivamente diventò la residenza di campagna della famiglia Visconti. Nel 1139 divenne feudatario del castello Guido Ottone Visconti, ed esso si trasformò nel primo forte della casata. Nel 1358 Galeazzo Visconti, in guerra col Marchese del Monferrato, fece demolire tutti i castelli del Vergante: diverse erano le fortificazioni a Massino Visconti ma probabilmente non tutto venne raso al suolo. La struttura che oggi si può ammirare è il frutto di vari rimaneggiamenti e ricostruzioni fatti durante il '500. Nel 1721, vi nacque Filippo Maria Visconti, poi arcivescovo di Milano.
Oggi proprietà degli eredi dei Visconti di San Vito, il castello è in grado di ospitare eventi e ricevimenti in un suggestivo scenario d'altri tempi.
Sul lato del castello rivolto verso la chiesa si possono ammirare una torre molto rimaneggiata e le mura interrotte da un portale recante lo stemma dei Visconti.
Monumento all’Ombrello
NUMERI UTILI:
Distretto Turistico dei Laghi,
Monti e Valli dell’Ossola
tel.0323/30416- www.distrettolaghi.it
Provincia di Novara, Turismo e Cultura
tel. 0321/378443
Ecomuseo Cusius-Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone www.lagodorta.net