ROMENTINO
I numerosissimi reperti archeologici testimoniano con certezza che
il territorio di Romentino fu abitato dai tempi preistorici, dalla
prima età del ferro. Liguri furono dette quelle popolazioni,
a cui, poi, si unirono o si sovrapposero i Celti o Galli. La civiltà
ligure-gallica subì quindi il lento processo di romanizzazione,
completatosi nel corso del II sec. d.C.
Documenti altomedievali attestano che sull'attuale territorio esistevano
due centri abitati: il vico di Berconate e la curtis di Romentino.
Sviluppata è l'economia
nel settore tessile, meccanico, estrattivo, artigianale, edilizio.
L'agricoltura, un tempo floridissima con l'allevamento del bestiame,
si è totalmente meccanizzata a monocoltura.
Archaeological finds testify that the territory of Romentino been inhabited since prehistoric times, to the early Iron Age. “Liguri” were called those populations which then joined the “Celti” and “Galli”. Liguri-Galli suffered the slow process of Romanization. Medieval documents show that here there were two villages: “vido di Balconate” and “curtis di Romentino”. Developed is the textile, mechanical, commercial and construction economy.
Chiesa ParrocchialeCitata in un documento del 1133, la primitiva Chiesa parrocchiale
è databile attorno al Mille e sorgeva nel castro o castello;
protetta e circondata da un fossato. Questa "Ecclesia di San
Gaudenzio in castro" nel 1500 appare in totale rovina. Circa
il 1590 si inizia a costruirne una nuova, un poco più a nord
e, in parte, sulla vecchia. é consacrata nel 1614. Nel 1760-62
è ampliata con l'attuale presbiterio e coro. A partire dalla
fine del 1800, in fasi successive, è ulteriormente ampliata:
sfondamento delle cappelle; nuova sacrestia; scurolo del Cristo
Morto poi ampliato nell'attuale Scurolo dei Santi Martiri con sottostante
Cripta dei Caduti; conglobamento, nell'area della Parrocchiale,
del contiguo e antico Oratorio della Confraternita del SS.mo Sacramento.
Degni di nota: l'artistico pavimento a mosaico del 1867; il quadro
dell'Ultima Cena di Carlo Cane, 1612; il catino della volta con
la Gloria di S. Gaudenzio databile 1762, d'ignoto; il quadro detto
della Dottrina Cristiana d'ignoto, 1684, che nella parte inferiore
"fotografa" la facciata della parrocchiale dell'epoca;
il Crocefisso ligneo sopra il coro, databile 1750 circa; l'altar
maggiore in pregiatissimo marmo, proveniente (anno 1818) dalla Chiesa
di S. Fedele di Milano: parte intrinseca era l'artistica balaustra
rimossa nei lavori di restauro generale del 1976-78, quando si cancellarono
anche tutti gli affreschi - pitture - decorazioni dei secoli XVII
- XX sulla volta e sulle pareti.
Parish churchThe original church, documented as far back as 1133, can be dated from the year 1000. It stood inside the castle walls, and was protected by a moat. In 1500 this “Ecclesia di san Gaudenzio in castro” was completely ruined. Around 1590 begun the construction of a new church, on a site partly extending to the north of the ancient church. Consecrated in 1614, the church was enlarged in 1760-62 with the addition of the presbytery and the choir. Since the end of the 19th century, the church has been repeatedly enlarged. Chapels have been added, as well as a new sacristy and the “scurolo” of the Dead Christ, subsequently enlarged to form the “scurolo” of the Martyr Saints, now adjoined by the Cripta dei Caduti (a memorial to the Dead in the last war). Another enlargement included the ancient oratory of the confraternity of the Holy sacrament. The interior of the parish church contains a wealth of notable artworks, including the mosaic floor from 1867; the painting of the “Last Supper” by Carlo Cane; the vault ceiling with the glory of St Gaudenzio by an unknown artist; the painting said of the Christian Doctrine by an unknown artist, reproducing in the lower part the façade of the parish churc; the wooden Crucifix over the choir, from around 1750; the valuable marble main altar, transferred in 1818 from the Church of St Fedele in Milan. The altar had an artistic balustrade, removed during an overall restoration carried out in 1976-78, which also removed frescoes, paintings and decorations from the 17th/20th centuries from the vaults and walls.
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Chiesa di S. Gaudenzio / St Gaudenzio church |
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Chiesa della Madonna
della Neve / Madonna della neve church |
Oratorio di San PietroAntichissimo oratorio campestre sulla vecchia strada di Trecate,
più volte ricostruito, serviva da lazzaretto nelle ricorrenti
pestilenze. Nel 1980 fu restaurato nell'attuale forma, con demolizione
di un portichetto del 1924. Oggi è chiamato più spesso
Oratorio della Madonna delle Grazie per esservi stato portato, nel
1764, l'affresco di Madonna con Bambino staccato dalla Cappella
del Rosario della Parrocchiale. "Madonna miracolosa",
che il vescovo Bascapè vede, nel 1596, dipinta su una colonna
laterizia della primitiva parrocchiale in demolizione, poi trasferita
appunto nella nuova chiesa. Totalmente inventata la datazione 1488!
St Pietro oratoryThis ancient country oratory standing along the old road to Trecate was repeatedly reconstructed; it was also used as a “Lazzaretto” (hospital) during the frequent plagues. In 1980 the oratory was restored to its present state, and a small portico, erected in 1924, was demolished. It is also named Oratory of the “Madonna delle Grazie”, after the fresco on the interior, depicting a Madonna with Child; this fresco was detached in 1764 from the Chapel of the Rosary in the parish church. In 1596 the Bishop Bascapè saw this “miraculous Madonna” on a column among the ruins of the former parish church; the fresco was then transferred into the new church. The date 1488 is totally fictitious.
Chiesa della Madonna della NeveFu costruita dal patrizio novarese Giuseppe Leonardi su proprio
terreno intorno al 1650. La struttura odierna con porticato antistante
e campanile è quella originaria. Solo il coro fu aggiunto
successivamente. L'interno, a navata unica, non presenta nulla di
notevole: da menzionare i marmi dell'altar maggiore.
Madonna della neve churchThe nobleman Giuseppe Leopardi from Novara had this chapel erected on his land around 1650. The present structure, featuring a portico and the bell tower, is the original one, the choir being a later addition. On the single-nave interior, only the marbles of the main altar of some interest.
Cascina Torre MandelliTorre di vedetta sopra la vallata del Ticino, databile all'Alto
Medioevo, fu in seguito una casaforte rurale, con agricoltura d'avanguardia
per l'abbondanza di acque irrigue sorgive. Nel 1600 passa ai marchesi
Mandelli, cambiando denominazione: da Torre Crivelli a Torre Mandelli.
Si compone di due nuclei: Torre di sopra e Torre di sotto, adiacente
questa al Naviglio Langosco e comprendente il Molino, azionata da
una roggia Molinara.
Torre Mandelli farmAn ancient watchtower dominating the Ticino valley, dating from the Early Middle Ages, was converted into this fortified farming estate, where advanced farming was favored by the abundant water supply from nearby springs. In 1600 the estate became a property of the Marquis Mandelli, and the name was changed from Torre Crivelli into Torre Mandelli. The complex consists of two parts: Torre di sopra and Torre di sotto, the latter standing along the shore of the Naviglio Langosco and including the Mill driven by the roggia Molinara.
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Cascina Torre Mandelli / Torre Mandelli farm
Palazzo comunaleCostruito nel 1801-02 contiguo al forno pubblico, il palazzo fu
rimaneggiato e assai ampliato nel 1850-52. Nel corso del 1900 subì
varie ristrutturazioni interne con il conglobamento dei forni: l'ultima,
del 1985-89, fu totale. Del palazzo ottocentesco oggi si conserva
la facciata d'ingresso con il caratteristico portico.
Nella piazza antistante, su apposito piedistallo di sasso, è
posta dal 1809 la statua di San Giovanni Nepomuceno, assurta ormai
a simbolo del paese.
Town hallBuilt in 1801-02 next to the public bakery, this palazzo was reconstructed and enlarged in 1850-52. The 20th century renovations included the bakery; a radical reconstruction was carried out in 1985-89. From the 19th century palace only the distinctive porticoed façade survives. On the square before the palazzo stands the statue of St John Nepomuk, with a stone base; placed there in 1809, it soon became the symbol of the town
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