NEBBIUNO
Nebbiuno, centro di villeggiatura estiva e balcone della riviera
occidentale sul Lago Maggiore, è da sempre stato un centro
agricolo rinomato per la produzione di fragole, mele, pere e pesche.
Le numerose serre che circondano il centro urbano consentono inoltre
una coltivazione intensiva di fiori di ogni genere, tra cui meritano
un cenno le azalee. I ritrovamenti avvenuti testimoniano la presenza
di insediamenti umani sia nell'epoca romana (I secolo d.C.) che
in età longobarda (VII secolo). Il medioevo vide Nebbiuno
appartenere al Feudo del Vergante e quindi passare ai Visconti e
poi ai Borromeo.
Nebbiuno, summer resort on the west coast of Lake Maggiore, has always been an agricultural center known for the production of strawberries, apples, pears and peaches.
The many greenhouses that surround the city center also allow intensive cultivation of flowers of all kinds, including azaleas
In the Middle Age Nebbiuno belong to Vergante feud, and then to Visconti and Borromeo feud.
Chiesa Parrocchiale
La parrocchiale dedicata a San Giorgio è situata nella piazza
antistante il palazzo comunale. Si ha notizia della chiesa per la
prima volta nel 1380, ma è molto probabile che la sua costruzione
sia di epoca anteriore perchè è risaputo che San Giorgio
era particolarmente venerato dai Longobardi e i reperti archeologici
ascrivibili a tale popolo, ritrovati nella zona, confermano la presenza
longobarda. Originariamente a una navata, la chiesa fu successivamente
ampliata; nel XVIII secolo furono aggiunte le navate laterali e
nel 1775 fu edificato l'attuale campanile. Sopra il portale d'ingresso,
nella lunetta, si può ammirare un affresco raffigurante San
Giorgio che uccide il drago. All'interno, sono da segnalare, nella
cappella del Crocifisso, l'altare barocco in marmo e nella cappella
dedicata alla Madonna del Rosario una statua lignea che risale probabilmente
al XVI secolo.
St Giorgio parish church
The parish church dedicated to St George stands on the square of town hall. The church is documented as early as 1380, but its construction probably dates from earlier times, as St George was venerated by the Longobards, who inhabited the area. Originally a single-nave structure, the church was subsequently enlarged; in the 18th century the aisles were added, and in 1775 the existing bell tower was built. The entrance portal encloses a lunette with a fresco of St George Killing the Dragon. On the interior, noteworthy are the chapel of the Crucifixion, the marble altar in the Baroque style, and the wooden sculpture in the chapel dedicated to the Virgin of the Rosary, probably dating from the 16th century.
Campiglia
Fuori dall'abitato, in direzione Massino Visconti, si incontra la
località di Campiglia, già denominata: "Frazione
Torre". É un originale agglomerato di case medievali
attraversato da stretti e tortuosi viottoli. Un tempo fortificato,
vi si ergeva una torre di avvistamento e segnalazione. Ora, dell'edificio,
è rimasta soltanto una traccia inglobata in una nuova costruzione.
Un tempo Campiglia e Nebbiuno erano feudo dei Visconti e quindi
parte del ducato di Milano; Campiglia passò poi, nel 1630,
ai signori Innocenti di Pallanza, che fecero erigere una cappella
gentilizia. Oggi questo piccolo borgo medievale è una tenuta
agricola.
Campiglia
A short distance from town, along the road leading to Massino Visconti, stands the village of Campiglia, once named “Frazione Torre”, an interesting medieval hamlet crossed by narrow and tortuous alleys. Once fortified, the village was dominated by a watch-tower. Only a fragment remains of the ancient building, enclosed in a new edifice. Campiglia and Nebbiuno were feudal possessions of the Viscontis, subsequently included in the duchy of Milan; in 1630 Campiglia became a property of Innocentis of Pallanza, who built there a family chapel. This small medieval village is today a farming estate.
La piccola chiesa dedicata ai Santi Nazaro e Celso sorge a Corciago,
frazione di Nebbiuno, e pare abbia origini molto antiche. Si narra
che questa sia una delle cento chiese fatte edificare da San Giulio
nel IV secolo. La ricostruzione settecentesca ha inglobato parte
dell'antica struttura romanica, attribuibile alla prima metà
del XII secolo, visibile nell'abside interna con un frammento di
affresco raffigurante la testa di un Santo e parte di muratura esterna
ove è collocata una piccola finestra con voltino monolitico.
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Roccolo
Di fronte a Campiglia si può scorgere una piccola altura
chiamata "Roccolo", riccamente piantumata di alberi
secolari con un minuscolo prato e una casa-torretta. In questo
luogo, rimasto intatto e unico, si praticava un particolare
tipo di caccia, con le reti che venivano disposte a cerchio,
mimetizzate da piccole piante. Appositi richiami per uccelli
attiravano i volatili nella trappola per poi essere spinti contro
le reti da uno sparviero. Al termine di questa "caccia"
le prede venivano prelevate e messe in apposite voliere. Pare
che la regina Margherita fosse un'appassionata ornitologa tanto
che, quando soggiornava a Stresa, spesso saliva al "Roccolo"
per dedicarsi alla cattura di nuovi uccelli.
The “Roccolo”
Not far from Campiglia is a hillock called “Roccolo”, mainly covered by old trees, with a fortified house standing in a meadow. This place, unique and still unchanged, was once trees, with a fortified house standing in a meadow. This place, unique and still unchanged, was once a hunting ground of a particular kind. Nets were arranged in a circle and hidden in the bushes. Birds were attired into the trap by means of decoys; then a sparrow hawk chased them into the nets. At the end of the chase the birds caught in the net were put in avaries. During her stays at Stresa, Queen Margaret of Savoy, who was a passionate ornithologist, used to climb to the “Roccolo” to assist to the capture of new birds.
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