GHEMME
Posto nei pressi del confine occidentale della provincia di Novara,
lungo la strada statale che collega Novara alla Valsesia, il comune
di Ghemme deve la sua fama al prodotto delle sue colline, il celebre
vino "Ghemme" D.o.c.g. Proprio le colline ghemmesi furono
sede di insediamenti umani già in epoca antica, come dimostrano
i ritrovamenti del IV millennio a.C. Il centro abitato, col nome di
"locus Agammi", è citato per la prima volta in un
documento dell'anno Mille. La posizione strategica del borgo, lungo
la riva del Sesia, fece sì che fosse conteso da opposte fazioni:
nel XIII secolo fra i guelfi Brusati ed i ghibellini Tornielli, importanti
famiglie novaresi; nel XIV secolo, quando fu occupato dal Marchese
del Monferrato, durante gli scontri con i Visconti; e nel XV secolo,
quando fu teatro della firma di una storica pace fra Galeazzo Maria
Sforza, duca di Milano, e Filippo, fratello di Amedeo IX, duca di
Savoia. Nel frattempo importanti famiglie novaresi e milanesi acquistavano
case e terreni, attratte dalla fertilità del suolo e dalla
bontà dei vini. Oggi Ghemme è un vivace comune, la cui
economia è basata sull'industria tessile ed alimentare e sulla
coltivazione della vite.
Place near the western border of the province of Novara, along the highway that connects Novara to Valsesia, Ghemme is famous for wine "Ghemme DOCG”. The town, named the "locus Agammi" is mentioned for the first time in a document of 1000. Ghemme, because of its strategic location, was contested by opposing factions: in the thirteenth century the Brusati Guelphs and the Ghibellines Tornielli; in the fourteenth century, when it was occupied by the Monferrato Marquis; and in the fifteenth century when it was the scene of the signing of a historic peace between Galeazzo Maria Sforza, Duke of Milan, and Philip, brother of Amadeus IX Duke of Savoy. Important Novara and Milan families bought houses and lands, attracted by the fertility of the land and the goodness of wine. Ghemme today is a lively town, whose economy is based on the textile and food and the cultivation of the vine.
Il Castello - Ricetto
Nell'epoca delle lotte fra Guelfi e Ghibellini, segnate da saccheggi
ed incendi in tutto il territorio, nacque il castello-ricetto di
Ghemme. Si trattava di un vero e proprio borgo fortificato, circondato
da un muro difensivo con merlatura alla ghibellina e dal fossato,
dove trovavano rifugio uomini ed animali, oltre a servire come luogo
di conservazione delle derrate alimentari (grani e vino). Il complesso
edilizio è posto a Nord-Ovest dell'antico abitato, è
di forma rettangolare con una superficie complessiva di 12.000 mq.
è l'unico esempio in Piemonte di fortificazione urbana complessa,
con una strada centrale di spina, cui si accedeva per mezzo di un
torrione con ponte levatoio, difeso da un rivellino, dalla quale
si dipartono strade e vicoli secondari che originano isolati irregolari,
con una serie di cortili e cortiletti. Agli angoli Nord-Ovest e
Sud-Ovest si innalzavano due torrette cilindriche, di cui si è
conservata solo la seconda. Le mura perimetrali, a scarpa nella
parte inferiore, sono ancora in buona parte visibili mentre il fossato
è stato interrato. Gli edifici, coi muri di ciottoli posti
a spina di pesce ed intervallati da corsi di mattoni, presentano
al piano inferiore la cantina, al superiore l'abitazione vera e
propria, dotata di camino sporgente verso l'esterno, ed al di sopra
un "solario" per deposito dei grani. Oggi il rinnovato
acciottolato e l'illuminazione pubblica ricreano nell'antico castello
l'atmosfera dei secoli passati.
Ricetto Castle
At the time of the struggles between the Guelfs and the Ghibellines, which was marked by sackings and burnings throughout the region, the castle-refuge of Ghemme came into existence. It was a genuine fortified village, surrounded by a defence wall with Ghibelline style battlements and the moat, where people and animals could retreat in safety, serving also as a place to store provisions (wheat and wine). The group of buildings is situated to the northwest of the old town, and is rectangular in shape covering a total of 12,000 sq m. It is the only example in Piedmont of a complex urban fortification, including a main central street, reached through a tower with a drawbridge defended by a barbican, from which minor streets and alleys branch off creating irregular blocks with a series of courts and courtyards. At the north-west and south-west corners were two round towers of which only the second one remains. The outer walls, the lower part of which are scarp walls, are still mostly visible, while the moat has been filled in. The buildings.ì, whose walls are of stones arranged in herringbone pattern with layers of bricks at intervals, consist of the cellar on the lower floor, the actual living area complete with fireplace protruding outwards on the upper floor, and above that a “solarium” for storing grain. Today the new cobbled paving and illuminations help to create an atmosphere of past centuries in the old castle.
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Costruzioni all'interno
del "Castello"/ Ricetto Castle |
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La chiesa parrocchiale
di Santa Maria Assunta / St Maria Assunta church |
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Lo Scurolo della Beata
Panacea / "Scurolo" |
Chiesa Parrocchiale e Scurolo della Beata
Panacea
La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta sorge al centro
del paese, in piazza Antonelli. Eretta a partire dal 1666, fu completata
a metà Settecento. La struttura è a croce latina con
volta a botte e cupola sul transetto, riccamente decorata da stucchi
barocchi ed affreschi settecenteschi, opera questi ultimi dei fratelli
Giovannini di Varese e del Bianchi di Milano. é di particolare
pregio l'altare maggiore (1763) in marmi policromi e bronzo, progettato
da Benedetto Alfieri; la grandiosa tela (12 mq), collocata nella
parete di fondo del coro, è opera di Giuseppe Antonio Pianca
(1745). Le otto cappelle laterali sono ricche di opere d'arte, tra
cui si segnalano: gli affreschi e tele dei Perracino (1779-82),
le statue dell'Ardia e del Sella, il Cristo quattrocentesco. Nell'antico
oratorio della Confraternita di S. Marta, dietro l'omonima cappella,
si conservano interessanti affreschi di Giulio da Milano (1543).
Nel lato destro del transetto si eleva lo Scurolo della Beata Panacea,
opera dell'architetto ghemmese Alessandro Antonelli, eretto fra
il 1864 ed il 1875. Di particolare pregio sono gli affreschi di
Paolo Emilio Morgari e le vetrate policrome di Pompeo Bertini (1897),
che raccontano i fatti salienti della vita della Beata Panacea,
giovane pastorella, Vergine e Martire, uccisa sui monti di Quarona
e le cui spoglie furono portate a Ghemme. Patrona della Valsesia,
la Beata è costante oggetto di venerazione da sei secoli
e particolarmente suggestive sono le processioni per le vie del
paese in occasione della sua festa, il primo venerdì di maggio.
Le spoglie della Santa sono custodite in una doppia urna, seicentesca
quella interna, con ricche decorazioni d'argento, e ottocentesca
quella esterna, in legno dorato, disegnata da don Ercole Marietti.
Dello stesso Marietti è l'originale cuspide che sovrasta
il campanile seicentesco.
Parish church of Santa Maria Assunta
The parish church of Santa Maria Assunta stands in the centre of town in piazza Antonelli. The building was begun in 1666 and finished in the middle of the 18th century. The struture is on a Latin cross with barrel vaulting and a dome over the transept. It is richly ornamented with Broque stuccoes and 18th century frecoes, the latter being the work of the Giovannini brothers of Varese and Bianchi of Milan. The high altar /1763) in polychrome marble and bronze, designed by Benedetto Alfieri, is particularly handsome; the grandiose oil painting (12 sq m) on the end wall of the choir is the work of Giuseppe Antonio Pianca (1745). The eight side chapels contain many works of art, noteworthy are the frescoes and oil paintings by the Perracinos (1779-82), the statues by Ardia and by Sella and the 15th century Christ. In the ancient oratory of the Confraternity of St Martha, behind the chapel of the same name, are some interesting frescoes by Giulio of Milan (1543). On the right side of the transept is the “scurolo” (tomb) of the Beata Panacea, a work of Alessandro Antonelli, architect from Ghemme, built between 1864 and 1875. Of particular interest are the frescoes by Paolo Emilio Morgari and the stained glass windows by Pompeo Bertini (1897), which depict the main details from the life of the Beata Panacea, a young shepherdess, virgin and martyr, who was killed on the hills of Quarona and whose remains were brought to Ghemme. The beata, the patron saint of the Valsesia, has been an object of veneration for six centuries and the processions through the streets of the town on her feast-day, the first friday in may, are of especial attraction. The remains of the saint are kept in a double urn, the inner one from the 17th century richly ornamented with silver, the outer one from the 19th century in gilded wood, designed by don Ercole Marietti. Marietti also designed the interesting cusp on top of the 17th century bell tower.
Chiesa di S. Rocco
Nella piazza del castello, proprio di fronte a quello che era il
torrione d'ingresso, è collocata la Chiesa di S. Rocco, edificata
come ex-voto della Comunità ghemmese duramente colpita dalla
peste del 1630-31. Alcuni affreschi recentemente restaurati, dal
cinquecento al settecento, recuperati da vari edifici del paese,
ne abbelliscono l'interno. Di particolare pregio una tela dei Perracino,
il prezioso altare ligneo, ed il tronetto processionale disegnato
dall'Antonelli.
St Rocco church
In the castel square, exactly opposite what used to be the gateway tower, is the church of St Rocco, built as a votive offering by the population of Ghemme, heavily struck by the plague of 1630-1631. Some recently restored frescoes from the 16th to the 18th centuries, recovered from various buildings of the town, decorate the interior. A panting by the Peracinos, the wooden altar and the small processional throne designed by Antonelli are of special interest.
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Chiesa
di San Rocco
particolare di un affresco dell'interno / Paint in St Rocco church |
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Il Castello Cavenago / Cavenago Castle |
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Vigneti / vineyards |
Oratorio di San Fabiano
Lungo la strada che dal centro di Ghemme conduce verso Cavaglio
d'Agogna sorge l'oratorio di S. Fabiano. La costruzione di una semplice
cappella votiva aperta risale al XV secolo. Tra il 1681 ed 82 fu
ampliata dalla Comunità di Ghemme con volta a botte. All'interno,
sulla parte di fondo, è conservato l'antico affresco quattrocentesco,
raffigurante una Crocifissione con due Angeli che raccolgono il
sangue di Cristo, Maria Vergine e S. Giovanni, S. Fabiano e S. Cristoforo,
il quale regge un cartiglio con lettere gotiche: Ego sum lux mundi
via veritas et vita.
St Fabiano oratory
On the road leading from Ghemme towards Cavaglio d’Agogna stands the oratory of San Fabiano. The construction of a simple votive chapel dates from the 15th century. Between 1681 and 1682 it was enlarged by the community of ghemme with a barrel vault. Inside, at the end, is an old 15th century fresco showing a Crucifixion with two angels collecting the blood of Christ, Mary the Virgin and St John, san Fabiano and St Christopher, who is holding a scroll with Gothic lettering: Ego sum lux mundi via veritas et vita.
Castello Cavenago
Situato sulla collina, coltivata a vite, che domina l'abitato sottostante,
il castello-villa già dei Cavenago è di origine cinquecentesca.
Trasformato nei secoli, oggi si presenta come un vasto rettangolo
con tre torrioni angolari, mentre il quarto è stato abbattuto
nel Seicento per realizzare la villa padronale, con un elegante
portico colonnato interno ed un'altana in facciata. All'interno,
il mastio centrale è stato convertito ad uso agricolo. Interessante
l'antico pozzo a ruota, profondo circa sessanta metri. Nel torrione
Nord è stato ricavato nel Seicento un piccolo e grazioso
oratorio privato dedicato a S. Rosa da Lima.
Cavenago Castle
On the vine-covered hill which overlooks the town below lies the castle-villa of the Cavenago family, of 16th century origins. Over the years it has been transformed and consists today of a vast rectangle with three corner towers, the fourth having been taken down in the 17th century to build the family villa, with an elegant internal portico on pillars and a roof-terrace on the façade. Internally, the central keep has been converted for agricultural purposes. There is an interesting old round well, about 60 metres deep. In the 17th century a small, attractive private oratory dedicated to St Rosa da Lima was set up in the north tower.
Giardino Gianoli
Nel cuore del paese il Giardino pubblico Gianoli offre uno spazio
verde di svago e di riposo. Realizzato intorno alla metà
dell'Ottocento dalla famiglia Gianoli, imprenditori edili, con piante
fiorite e siepi di bosso, è abbellito da due fontane, dalla
serra, utilizzata oggi per Mostre e Convegni, e da un'elegante torre
belvedere di gusto.
Gianoli garden
In the heart of the town is the Gianoli public garden, a green area in which to rest and relaz. It was created around the middle of the 19th century by the Gianoli family, building contractors, with flowering shrubs and box hedges, and is ornamented with two fountains, a glasshouse used today for exhibitions and conferences, and a graceful belvedere tower in the neogothic style.