RISORSE
  • Abitanti:
    Inhabitants number :
    1890

    Superficie
    Surface
    kmq: 21,21

    Altitudine sul mare:
    Altitude:
    118 m

    Denominazione degli abitanti:
    Inhabitants:
    borgolavezzaresi

    Altre località:
    Towns:
    La Cascinetta,
    Mulino Vecchio
  • Cascine:
    Farms:
    Caccia,
    Longona,
    Maddalena,
    Sbarra,
    Valstorta


    Festa patronale:
    Patrons:
    S. Giuliana (16/02)

    Mercato:
    Market:
    sabato
    saturday

    Telefono:
    Phone:
    0321
    (Municipio/ Town Hall 0321 88 51 21)

    Codice Postale:
    Postal code:
    28071
  • Sito internet:
    www.comune.
    borgolavezzaro.no.it
  • Mail:municipio@comune.
    borgolavezzaro.no.it

TURISMO
BORGOLAVEZZARO

A sud del capoluogo, Borgolavezzaro ha origini romane, come confermano reperti e monete conservati nel Museo Civico di Novara. La località è ricordata in documenti del secolo XI. Nel 1254 venne rifondata, riunendo i villaggi di Astelo e Caronno, come Borgo Franco dal podestà P. Lavezarius di Novara.

Borgolavezzaro has Roman origins, as confirmed by coins preserved in the Museo Civico di Novara. The village is mentioned in documents of the eleventh century. Borgolavezzaro was established bringing together Astelo e Caronno.

Palazzo LongoniNel centro dell'abitato, lungo la strada che conduce a Mortara, sorge il settecentesco Palazzo Longoni, fatto costruire dall'omonimo proprietario terriero di Borgolavezzaro come residenza privata. Nel 1849, in occasione della prima guerra d'indipendenza, l'edificio ospitò il quartier generale del maresciallo Radetzky. Dal 1873 è proprietà comunale e i locali ospitano la scuola elementare. L'edificio presenta un corpo di fabbrica allungato, disposto su due piani, con due sporgenze rivolte a sud. Lungo la facciata meridionale, al piano terra, si sviluppa un porticato, con archi a sesto ribassato, un tempo affacciato sul giardino. All'interno sono ancora visibili i soffitti lignei del primo piano; pregevole è anche l'unico scalone d'onore rimasto dei tre originari.

Longoni palaceIn the centre of town oon the road towards Mortasa lies the 18th century Longoni palace, which Longoni, a landwner of Borgolavezzaro, caused to be built as his private residence. In 1849, during the first war of independence, the building was the headquarters of Field Marshal Radetzky. It has belonged to the commune since 1873 and is the premises of the primary school. The main wing of the building is long, on two storeys, with two projecting elements towards south. Along the southern façade at ground floor level runs an arcade, with basket arches, which once faced onto the garden. Inside the wooden dealings of the floor are still visible, as well the handsome main stairway, the only one remaining of the original three.



Palazzo Longoni / Longoni palace

Chiesa Parrocchiale
Situata nella piazza al centro del borgo, la parrocchiale dedicata ai Santi Bartolomeo e Gaudenzio fu progettata nel 1858 dall'architetto Alessandro Antonelli e costruita tra il 1858 e il 1862. L'antica chiesa (1289) era intitolata a San Gaudenzio ma non era insignita della dignità parrocchiale in quanto già un'altra chiesa, situata oltre l'Arbogna e dedicata a San Bartolomeo, usufruiva di questo beneficio. Solo nel 1568 venne riconosciuto il titolo di parrocchiale al nuovo edificio sorto in paese, in sostituzione di quello medievale. L'edificio antonelliano, in stile neoclassico, ha una sola navata, preceduta da un pronao con quattro colonne in granito e capitelli corinzi che sostengono un'architrave con timpano. All'interno, l'altare maggiore in marmi policromi è del 1754. Il campanile secentesco è stato inglobato nella nuova costruzione.

Parish churchThe parish church of St Bartolomeo e St Gaudenzio, in the square in the centre of town, was planned in 1858 by the architect Alessandro Antonelli and built between 1858 and 1862. The old church of 1289 was dedicated to St Gaudenzio but not invested with parochial status since another church, situated beyond the river Arbogna and dedicated to St Bartolomeo, already fulfilled this role. It was not until 1568 that the new building in town replacing the medieval one was recognised as the parish church. Antonelli’s construction, in the neoclassical style, has a single nave in front of which is a vestibule with four granite columns and Corinthian capitals which support an architrave and tympanum. The high altar of polychrome marble in the interior dates from 1754. The 17th century bell tower was incorporated into the new building.

SS. Bartolomeo e Gaudenzio / St Bartolomeo and St Gaudenzio church

 

Chiesa di San Rocco e di Santa MariaPoco distante dal centro, lungo la statale per Mortara, possiamo ammirare la chiesa dedicata a San Rocco sorta in epoca barocca e in parte riedificata nel 1742. Al suo interno sono conservate una pregevole statua lignea raffigurante San Rocco e alcune reliquie appartenenti al Santo. La chiesa è inoltre dotata di un organo a canne costruito dalla ditta Mentasti di Novara nel 1890. Originale nella struttura è il campanile ottocentesco, che riprende forme neogotiche, interamente costruito in mattoni a vista, opera del geometra Giuseppe Rosina. Da segnalare, inoltre, la presenza di un altro edificio religioso, la chiesa di Santa Maria, la cui esistenza risale allla fine del XV secolo. Sorge fuori dall'abitato, nei pressi del cimitero, su di un piccolo dosso e fu parzialmente restaurata verso la metà del Seicento. Al suo interno è visibile un pregevole affresco raffigurante la Vergine con Bambino e datato 1503 e un crocefisso quattrocentesco.

St Rocco and St Maria churchA short way from the centre, on the main road to Mortara, stands the church of St Rocco, built in the Baroque period and partly reconstructed in 1742. The interior contains a fine wooden statue of St Rocco and some relics of the saint. The church also has a pipe organ made by Mentasti of Novara in 1890. The 19th century tower designed by Giuseppe Rosina in the original structure, neogothic in style, and built entirely in brick. Also worthy of mention is the church of St Mary which dates from the 15th century. It is situated outside town on a little hill near the cemetery, and was partially restored around the middle of the 17th century. It contains a fresco showing the Virgin and Child dated 1503 and a 15th century crucifix.

Chiesa di S. Rocco: campanile / St Rocco bell tower

Chiesa di S. Maria / St Maria church





Cascina Caccia / Caccia farm
Cascina CacciaIl complesso rurale sorge in aperta campagna, lungo la strada che da Borgolavezzaro conduce a Nicorvo. Fu edificato nel Cinquecento dalla nobile famiglia novarese dei Caccia, già feudataria del borgo dal 1449 al 1560. Soggetta ad ampliamenti in età barocca, la cascina si presenta a corte quadrata e chiusa. Si notano tracce barocche nella deteriorata meridiana settecentesca e nella struttura a volta ribassata delle stalle.

Caccia farmThis country house is in the open country on the road from Borgolavezzaro to Nicorvo. It was built in the 16th century by the Caccia family, mobles from Novara and the former feudatories of the village from 1449 to 1560. The building was extended in the Baroque period and has an enclosed square courtyard. Traces of the Baroque style can be seen in the dilapidated 18th century meridian and in the law vaulted structure of the stables.


Cascina Molino NuovoL'aspetto attuale del cascinale si deve agli interventi ottocenteschi, che ampliarono considerevolmente l'originario nucleo di due soli edifici. Anticamente denominata Cascina dell'Assunta, era proprietà del Capitolo della Cattedrale di Novara, ed è situata lungo il cavo Molino

Molino Nuovo farmThe farm buildings owes their present appearance to alterations of the 19th century, in which the original nucleus of two edifices was considerably extended. Known in former times as the Assunta farm, it was the property of the chapter of Novara cathedral and is situated on the Molino canal.



Il mulino della Cascina Molino Nuovo


Campo della GhinaRaccoglie, su una superficie di circa due ettari, una serie di piccoli habitat caratteristici dell'antica Pianura Padana. "Arredati" con la vegetazione autoctona più consona vi sono: un laghetto con acque profonde che ospita un isolotto raggiungibile attraverso un ponticello di legno; dossi che si elevano sul piano circostante; un boschetto allagato di ontani; un piccolo tifeto e un altrettanto piccolo canneto; fossatelli; un brandello di bosco planiziale. Il Campo della Ghina assume oggi l'importanza di un giardino botanico che sa offrire riscontri concreti ai fini del riconoscimento di alberi e arbusti: a tale scopo un esemplare per ogni specie è stato classificato col nome italiano, col nome scientifico e, quando conosciuto, con quello dialettale.

“Campo della ghina”This is a group of small habitats typical of the old Po plain, gathered together in an area of about two hectares. The best examples of indigenous vegetation are to be found in a pond of deep water in which there is a little island reached by a wooden bridge; in hillocks rising out of the surrounding flat terrain; in a copse covered with alders; in a small patch of cat’s-tails and an equally small reed bed; in little ditches and in a remnant of woodland. Today the Campo della Ghina has the importance of a botanical garden in that it offers a concrete comparison for the purpose of identifying trees and shrubs; to this end an example of each species has been classified with the Italian name, the scientific name and, where known, the name in dialect.


Il laboratorio Agogna MortaIl laboratorio di Ecologia all'aperto "Agogna Morta" è un'iniziativa finalizzata alla salvaguardia dell'ultima grande lanca piemontese del torrente Agogna. Sulle sue rive e sui terreni limitrofi ha preso avvio nel 1991 un progetto di ripristino della vegetazione della zona umida e dell'antico bosco planiziale. Si stanno effettuando studi relativi all'evoluzione della flora: l'area è stata suddivisa in parcelle sulle quali viene valutata la diversa efficacia di possibili metodi di manutenzione del giovane impianto. La sperimentazione del rimboschimento naturalistico con specie rigorosamente autoctone viene integrata con osservazioni sul popolamento di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci, e con lo studio degli insetti e dell'evoluzione dei funghi.

“Agogna morta” laboratoryThe open-air ecological laboratory “Agogna morta” has the purpose of safeguarding the last big oxbow lake of the river Agogna in Piedmont. In 1991 a project was set up for reintroducing on its banks and adjoining land the vegetation of the wetlands and the original woodland of the plain. Research on the evolution of the flora is being carried out: the area has been subdivided into lots in which the effectiveness of the various possible methods of caring for the new plantings is being studied. The experiment of natural reforestation with exclusively indigenous species also includes
The monitoring of the existing population of mammals, birds, reptiles, amphibians and fish, as well as the study of insects and the evolution of “funghi”.



"Agogna morta"




 


Campo della SciuräE' un terreno, compreso in un'area assai più vasta e con identiche caratteristiche, costituito da sabbie molto fini e di pezzature uniforme. Tale tipologia di terreni, la cui formazione è da far risalire alle alluvioni collegate all'ultima glaciazione e al successivo rimodellamento ad opera del vento, prende qui il nome di "sabbioni" e, nella vicina Lomellina, di "dossi". I "sabbioni" sono oggi sempre più compromessi dal massiccio prelievo delle sabbie che li costituiscono e stanno rapidamente scomparendo. L'iniziativa del Campo della Sciurä ha lo scopo di salvaguardare questa peculiare realtà geologica e di riportarvi, ricostruendolo, l'originario querceto a farnia, cioè la copertura vegetazionale che, in assenza del disturbo antropico, caratterizza questi suoli.

“Campo della sciura”This piece of land, within a much lager area with identical characteristics, is formed of very fine sand and even cut areas. It is a soil type whose formation has its origins in the alluvial deposits of the last Ice Age and in the subsequent reshaping due to the wind, and which is known here as “sabbioni” (coarse sand) and in the neighbouring Lomellina district as “dossi”. The sabbioni are being increasingly threatened by the largescale removal of the sands forming them and are fast disappearing. The aim of the Campo della sciura project is to protect this distinctive geological structure and to reintroduce, by replanting them, the oak woods which when free from human interference, represent the original vegetation of these lands