ARONA
Situata fra la riva sudoccidentale del Lago Maggiore e le colline
del Vergante, Arona è ai nostri giorni un importante centro
industriale e turistico. Il passato la vide protagonista anche nel
commercio tra la pianura padana e il Canton Ticino, oltre che nella
navigazione del lago. Arona, che fu probabilmente una "mansio"
romana (e comunque sede di insediamenti preistorici), fece parte nel
medioevo del Comitato di Stazzona, prima di passare in proprietà
dell'Arcivescovo di Milano (XI secolo). Sub" un forte incremento
demografico ed edilizio quando la distruzione di Milano (1162), da
parte del Barbarossa, causò l'esodo di molti milanesi verso
il Lago Maggiore. Entrato a far parte dei domini viscontei nel 1277,
divenne feudo dei Borromeo dal 1439 al 1797. Nuovamente unita a Milano
nel periodo napoleonico, Arona tornò ai Savoia con la Restaurazione.
Nel 1817 venne posta da Pio VII sotto la diocesi di Novara, divenendo
città nel 1838.
Arona is an important tourist destination and climatic resort situated between the south western shore of Lake Maggiore and the Vergante hills, in front of Rocca di Angera. Arona is now an important industrial and tourism center but it was probably a Roman “mansio”, and belonged to “Stazzona Committee” during the medieval period, before becoming property of the Arcibishop of Milan in the 11th century. After falling under the control of the Visconti family in 1277, Arona became property of the Borromeo family from 1439 until 1797. Once again united to Milan during the Napoleonic period, Arona went back to being ruled by the Savoia family during the Restauration. Arona became a town in 1838 and was put under the diocese of Novara by Pio VII in 1817.
Collegiata di Santa Maria Nascente e Canonica
La collegiata di Santa Maria Nascente sorge all'interno del nucleo
medievale della città, contigua alla Chiesa dei Martiri. Fu
consacrata come parrocchiale nel 1488, anche se i lavori di edificazione
iniziarono un ventennio prima. Anticamente, si suppone intorno alla
metà dell'XI secolo, era già presente una cappelletta
dedicata alla Vergine, del cui edificio rimane solo parte del campanile
romanico, poi reso nelle forme attuali in epoca barocca. All'interno
della collegiata è custodito il prezioso Polittico della Natività
eseguito nel 1511 da Gaudenzio Ferrari, collocato, dopo il restauro
avvenuto nel 1996, a fianco della porta che conduce al quadriportico
della canonica. L'opera, commissionata dai fabbriceri della collegiata
nel 1510, era destinata a essere la tela dell'altare maggiore ma,
poco tempo dopo, venne posta nella cappella degli Innocenti e vi rimase
fino al recente restauro. Le scene che compongono il polittico sono
racchiuse da una cornice dorata riccamente intagliata di gusto quattrocentesco.
Sono altresì da segnalare due affreschi tardoquattrocenteschi
eseguiti da pittori novaresi, posti sulla parete di fondo della cappella
degli Innocenti. Di pregevole fattura sono le sei tele raffiguranti
gli Episodi della vita della Vergine, opera del Morazzone e dono del
cardinale Federico Borromeo, successore di San Carlo Borromeo nella
diocesi milanese. Di particolare interesse è il maestoso organo
settecentesco posto sopra l'ingresso: esso ha subito nel tempo vari
rifacimenti, l'ultimo dei quali, più consistente, fra il 1985
e il 1986. Sul lato sinistro della collegiata ancora oggi è
visibile nelle sua interezza originale la canonica voluta dal cardinale
Federico, e terminata nel 1612. Grazie al contributo dell'arciprete
Guglielmo Torelli (1832-1919), appassionato di archeologia, nel cortile
e sotto il portico della canonica sono stati raccolti reperti di epoca
romana, affidati a lui da sacerdoti e privati locali.
Saint Maria Church
Situated in the medieval nucleus of the town, in the same place where there used to be a small and ancient chapel dedicated to the Virgin (century XI), Saint Maria church was transformed into a parochial church in 1488. The “Polittico della Natività” by Gaudenzio Ferrari is an impressive piece of work.
Worth noting are two late 15th century frescos by artists from Novara, situated on the far end chapel of the “Cappella degli Innocenti”. The six tapestries by Morazzone reproduce the different episodes of the life of the Virgin. On the left side of the Collegiata church, the Canonica ordered by cardinal Federico and finished in 1612 is still visible in all its original splendor. Due to the efforts of the dean Guglielmo Torelli (1832-1919) and his passion for archaeology, there is a collection of findings from Roman times given to him by local priests and laymen, in the courtyard and under the portico of the deanery.
Chiesa di santa Maria / St Maria
church
Chiesa di Santa Maria di Loreto
La chiesa, situata nella Piazza del Popolo, anticamente chiamata anche
Piazza Maggiore, ha avuto nel tempo altre denominazioni: per esempio,
chiesa di Santa Marta (sede dell'omonima confraternita), oppure chiesa
di Santa Maria di Loreto. La sua edificazione, voluta da Margherita
Trivulzio Borromeo e dal figlio Federico (non ancora cardinale), risale
al 1592: l'originario progetto, da sempre attribuito a Pellegrino
Tibaldi, architetto di casa Borromeo, sembra invece attribuibile a
Martino Bassi, in seguito ai recenti ritrovamenti di documenti dell'epoca.
La facciata, opera di Francesco Maria Richini, presenta un pronao
su colonne e un'elegante scalinata a due rampe. L'interno è
ad aula unica con soffitto a botte lunettata. Entrando ci si imbatte
nel maestoso altare maggiore, barocco di marmi bianchi e neri, sovrastato
dalla pregevole statua marmorea che rappresenta l'Assunta, opera di
Marcantonio Prestinari, già impegnato presso il Duomo di Milano.
Sulla parete di sinistra, in particolare, si può ammirare un
pregevole Crocifisso ligneo e una Storia della Passione risalente
al Cinquecento di scuola lombarda. Bartolomeo Tiberino è invece
l'autore della bella ancona lignea secentesca, raffigurante la Santissima
Trinità in Gloria fra un volo di cherubini, collocata sulla
parete di destra. Nei pressi della chiesa ci si imbatte nell'antica
sede del Palazzo di Giustizia, più comunemente denominato Broletto,
edificio di stile gotico lombardo. Lungo il porticato, in corrispondenza
degli archi a sesto acuto, si possono ammirare, anche se in cattivo
stato di conservazione, dei medaglioni in cotto raffiguranti alcuni
membri della famiglia Visconti, già signori di Arona dal XIV
secolo fino alla metà del XV secolo. Proseguendo sotto i portici,
sempre nella Piazza del Popolo, ove già nel Medioevo si svolgeva
il mercato settimanale al martedì, si può ammirare l'antico
palazzo del Monte di Pietà, la cui facciata, il piano terra
e il primo piano hanno rivelato recentemente frammenti di affreschi,
alcuni dei quali risalenti al XV-XVI secolo.
Saint Maria of Loreto Church
This church was built in 1592 on initiative of Margherita Trivulzio Borromeo and her son Federico. The facade by Francesco Maria Richini exhibits a pronaos on columns and an elegant two-level staircase. The interior is single-roomed with barrel vaulted ceiling with lunette. From the entrance, one can immediately see the gorgeous Baroque main althar, made of white and black marble and dominated by the valuable marble statue of the Assunta by Marcantonio Prestinari. Worth noting are a wooden Cross and a story of the Passion by artists from the Lombard school going back to the 16th century. Bartolomeo Tiberino is the author of the beautiful 17th century wooden altarpiece showing the Saint Trinity in Glory in a Flight of cherubines. Close to the church is the oldo palace of justice, more commonly know as Broletto, built in the Lombard gothic style. Terracotta medallions of members of the Visconti family, the former overlords of Arona from the 14th to the mid-15th centuries, can still be admired, in spite of their poor state of conservation, along the arcade in correspondence with the lancet arches. continuing under the porticoes of piazza del Popolo, where in the Middle ages the weekly market took place on tuesday, one can see the old palace of Monte Pietà, on whose facade, ground floor and first floor fragments of frescoes, some of them dating from the 15th-16th centuries, have been discovered.
Chiesa dei Santi Martiri
La chiesa dedicata ai Santi Martiri Graziano e Felino, Fedele e Carpoforo,
ha facciata barocca e interno gotico, è situata nella parte
alta della città e vi si accede per mezzo di una scalinata.
Le sue origini sono molto antiche. Già menzionata nel X secolo
come chiesa annessa alla coeva abbazia benedettina, fu oggetto di
varie riedificazioni avvenute nel corso dei secoli: le più
importanti sono riconducibili alla fine del Quattrocento e al Cinquecento.
Si presenta a navata unica, con quattro cappelle decorate. Di pregio
è la tela d'altare raffigurante la Madonna in Trono con i Santi,
opera di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (1489), collocata
dietro l'altare maggiore: fra i vari personaggi presenti nel dipinto
si riconosce il committente dell'opera, l'abate Calegrani, inginocchiato
alla destra della Vergine.
”Santi Martiri” church
The church, situated on the high part of town, can be accessed by picturesque stairs. It is very ancient and was already mentioned in the tenth century as a church tied to the Benedictin abbey of the same period. The church was rebuilt several times over the centuries, with the most important changes going back to the end of the 15th and 16th centuries. The church is characterized by a Baroque façade and Gothic aisleless interior featuring four decorated chapels. The tapestry by Bergogne (1489) showing the Virgin on the throne with the Saints is very valuable.
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Chiesa di santa Maria / St Maria Church |
Chiesa di san Graziano / S.S. Graziano and Felino Church |
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Cappella Ossario Beolchi
La Cappella Beolchi si affaccia sull'odierna Via Cesare Battisti,
già conosciuta come "rga di moort", ossia nello
spazio ove sorgeva anticamente il cimitero aronese, a ridosso della
chiesa dei Santi Martiri e del Palazzo Comunale. Deve il suo nome
al patrizio milanese Bartolomeo Beolco, che la fece edificare nel
1683 come ossario del cimitero grazie alla sua particolare devozione
verso le anime del Purgatorio. La cappella è da considerare
un piccolo gioiello del barocco lombardo: interessanti sono le facciate
poste a nord e a est, che presentano pregiate grate in ferro battuto
circondate da marmi rossi e neri lavorati a rilievo. All'interno della
piccola costruzione, a pianta rettangolare, sono visibili dipinti
a soggetto macabro, probabilmente affrescati dal pittore Francesco
Beloto tra il 1683 e il 1694.
Beolchi Chapel
The Beolchi chapel is today in Cesare Battisti street, where there was the cemetery, behind the church of Saints and Martyrs of the Town Hall. Beolco Bartolomeo had called it “Beolchi Chapel”, in 1683, because of its special devotion to the souls in Purgatory. The chapel is considered a small Baroque jewel: interesting are the north and east façade, which are prized iron grates surrounded by marble red and blacks. Inside the small building, rectangular in shape, are visible paintings of macabre, probably painted by the painter Francesco Beloto between 1683 and 1694.
Monastero della Purificazione
Singolare e caratteristica è la storia del Monastero della
Purificazione, ovvero del primo monastero femminile istituito nel
1590 dall'Aronese Clemenza Ruga, sotto il patrocinio della madre di
Federico Borromeo, la contessa Margherita Trivulzio Borromeo. La congregazione
monastica, con il nome di Purificazione di Maria Vergine, ebbe il
compito di istruire e ospitare le ragazze a partire dal 1598, anno
in cui fu riconosciuta anche dalle autorità ecclesiastiche.
Il convento fu soppresso nel 1810 durante il periodo napoleonico.
Dell'originaria struttura è ancora visibile, all'interno, un
bel cortile acciotolato con fontana. In seguito alla soppressione
della congregazione, l'immobile fu destinato a usi civili, tanto che
all'inizio del XX secolo fu trasformato in osteria (Quaranta). Ora,
i locali, in seguito a una parziale acquisizione da parte del Comune,
sono sede della Biblioteca civica.
Monastery of purification
Singular and characteristic is the history of the Monastery of the Purification, the first female monastery established in 1590 by Clemenza Ruga, under the patronage of Federico Borromeo mother, the Countess Margaret Trivulzio Borromeo. The monastic congregation, under the name of Purification of the Virgin Mary, had the task of educating girls since 1598, when it was also recognized by the ecclesiastical authorities. The convent was suppressed in 1810 during the Napoleonic period. The original structure is still visible inside, a nice pretty pebbled courtyard with fountain. Following the abolition of the congregation, the building was intended for civilian use, so that at the beginning of the twentieth century was transformed into a tavern. Now, the locals, after a partial acquisition by the municipality, are home of the Civic Library.
La Rocca
Per la particolare condizione logistica e per la sua invidiabile posizione
a capo del lago, Arona ha sempre avuto necessità di essere
protetta da adeguate fortificazioni militari. E cos", fin dall'antichità,
sul suo naturale bastione calcareo collinare, a nord della località,
si sono riscoperte tracce di mura e fortificazioni, addirittura risalenti
al V millennio a.C. e alla tarda età del bronzo. Come la sua
gemella Rocca d'Angera, a lei contrapposta nella fascia costiera lombarda
del Lago Maggiore, anche la Rocca di Arona ha conosciuto vari passaggi
di celebri proprietari: dagli arcivescovi di Milano (XI-XII secolo),
ai Torriani e ai Visconti (XII-XIV secolo) e da questi ai Borromeo,
loro feudatari, che ampliarono la fortificazione collegandola al borgo
di Arona con le mura e, verso il lago, con un posto militare (nella
zona ove adesso si trova il club sportivo della Nautica). Le varie
trasformazioni e i percorsi storici si interruppero all'inizio dell'Ottocento
(1800-1801), quando Napoleone decise la sua distruzione totale, perch
poteva offrire al nemico un eventuale enorme vantaggio per ostacolare
il transito delle sue truppe verso la Francia. A partire dal 1970
fu trasformata in parco pubblico, aperto a tutti coloro che vi salgono
non soltanto per visitare la torretta e le tracce rimaste degli appartamenti
borromei, ma anche per godere della splendida vista che il luogo panoramico
offre sul lago e sulla sottostante Arona.
La Rocca
Arona always needed to be protected by adequate military fortifications. Since ancient times, on its hilly natural limestone bastion situated north of the city, there have been discovered walls and fortifications going back to the fifth millennium B.C. and late Bronze Age. The several transformations that took place over the centuries were interrupted at the beginning of the 1800’s, when Napoleon decided the total destruction of the Rocca. Starting from 1970, it was transformed in public park, open to all those who not only go up to visit the small tower and the traces of the apartments of the Borromeos, but also want to enjoy the splendid view of the lake and Arona below.
Arona |
Broletto |
S. Carlo |
Statua di San Carlo e il Sacro MonteMeta d'obbligo di escursioni e pellegrinaggi sul Lago Maggiore sono certamente il Sacro Monte di San Carlo e la statua di "San Carlone". Situata a circa 300 m di altitudine, sulla strada che collega Arona con Dagnente e il Vergante, la statua si erge in altezza per 23 m e poggia su un basamento in granito alto 12 m. La statua, progetto di Giovan Battista Crespi detto il Cerano, venne completata verso la fine del Seicento, dopo la morte dell'artista, da Sino Zanella e Bernardo Falconi. Lastre di rame finemente cesellate a mano e montate sul luogo formano gran parte del corpo, mentre il capo e le mani sono in bronzo. Il Santo è rappresentato nella sua monumentalità nell'atto di benedire la città con la mano destra, mentre con il braccio sinistro tiene serrato al corpo un libro. Il visitatore può salire fino alla sommità grazie a una scala interna, ammirando le dimensioni e le proporzioni del colosso e godendo, attraverso le aperture oculari, di un'ineguagliabile vista sul lago. Ora la località è un grande centro di attrazione e di svago turistico più che luogo di preghiera o meta di pellegrini. Ben diverse invece erano state le intenzioni del cardinale Federico Borromeo quando il 13 luglio 1614 venne a benedire la prima pietra dell'erigendo Sacro Monte dedicato al cugino, già proclamato Santo. Allora la Chiesa mirava a contrastare la nascente riforma luterana con le costruzioni in luoghi prealpini, dotati di naturale bellezza e panoramicità, di Sacri Monti, ovvero luoghi isolati ove i pellegrini potevano riunirsi e con devozione ripercorrere la Via Crucis attraverso la sosta alle varie cappelle disseminate sui sentieri. La costruzione rimase però incompiuta e ora restano soltanto tre cappelle, oltre alla chiesa, al seminario e alla statua di San Carlo. L'ambizioso progetto del Santuario e del Sacro Monte si deve al padre oblato Marco Aurelio Grattarola, il cui ritratto è conservato sopra la porta della sacrestia della chiesa dedicata al Santo, che ne custodisce pure la sepoltura. Statua di San Carlo and Sacro Monte |
Lagoni di MercuragoIl Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago è stato istituito con apposita legge regionale nel 1980. Si estende per circa 470 ettari all'estremità meridionale del Lago Maggiore. La zona è caratterizzata dalla presenza di colline moreniche risalenti al Quaternario (oltre 10000 anni fa). Al suo interno sono disseminati stagni e paludi di origine glaciale, alcuni dei quali, in via di graduale interramento, sono ricoperti da torba come buona parte del terreno circostante. Il parco è ricco di rare specie vegetali come ninfee, castagnole d'acqua, tife e le canne palustri, che ricoprono il "Lagone" e gli stagni minori di una ricca fioritura tardoprimaverile; non mancano boschi di querce, castagni, ontani e vaste distese coltivate a prato. Di grande importanza sono anche le due necropoli dislocate nell'area del parco: Motto Lagoni e Motto Caneva. Il parco è ben organizzato: dettagliate segnalazioni indicano i sentieri percorribili per raggiungere i due siti archeologic
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Parco dei Lagoni di Mercurago Natural park |