ROMAGNANO SESIA
Situato nel medio Novarese, a sinistra del fiume Sesia, Romagnano
affonda le sue radici in epoca romana. Il paese fece poi parte della
Marca d'Ivrea e fu donato nell'882 alla Chiesa di Vercelli dall'imperatore
Carlo III e successivamente infeudato ai Marchesi di Romagnano da
Federico I (1163). Passò in seguito nelle mani dei Visconti
con i quali il borgo rifiorì economicamente e attraversò
un lungo periodo di pace. Dopo una parentesi di 400 anni circa,
in cui fu prima dei Tornielli e poi dei Barbavara, ritornò
ai Visconti. Dopo alterne vicende, tipiche di una terra di confine,
finì ai Savoia.
Located in the mid Novarese, left the river Sesia, Romagnano has roman origin. The country then became part of the “Marca d’Ivrea” in 882 and then to the Church of Vercelli and later to the Marquis of Romagnano (1163). Then belonged to Visconti, Tornielli, Barbavara and Savoia.
Abbazia di San Silvano
L'abbazia di San Silvano, (o Silano nell'uso antico), ora parrocchiale,
è la terza ricostruzione che terminò nel 1856. Già
documentata nel 1008 e nel 1040 come chiesa dell'abbazia benedettina
di Santa Croce fondata da Bosone, figlio di Arduino IV e fratello
del capostipite dei Marchesi di Romagnano, venne ricostruita verso
la metà del XVI secolo con struttura a tre navate, e successivamente
fu sottoposta a nuovi interventi nel 1692, danneggiata da un incendio
nel 1845, fu ricostruita nelle forme attuali. Interessante dal puno
di vista architettonico con il campanile a portico con entrata principale,
diversi elementi architettonici fanno pensare alle strutture Carolinge
dei "west-werk", permettendo di ipotizzare una costruzione
originaria del IX secolo. All'interno, di grande pregio sono l'altare
comunitario e l'ambone. Il primo è costituito da un sarcofago
marmoreo risalente al V secolo che anticamente custodiva le spoglie
di San Silvano, mentre il secondo è un cippo votivo del II-III
secolo d.C. decorato con figure maschili in rilievo, forse magistrati
romani. Nella sacrestia sono collocate opere pittoriche cinquecentesche
di notevole valore, quali una tavola raffigurante una Madonna con
Bambino del 1513, opera di Macrino d'Alba, un "Ecce Homo"
eseguito intorno al 1575 da Bernardino Lanino e un'altra tavola di
grandi dimensioni raffigurante la Pentecoste, ancora attribuita al
Lanino e datata 1577. Dell'antica chiesa abbaziale purtroppo rimane
il campanile a portico; nei pressi, però, esistono resti di
edifici che costituivano, forse, il nucleo originario benedettino:
tra questi merita un cenno la nota "Cantina dei Santi",
con frammenti di affreschi del XV secolo.
St Silvano abbey
The abbey of st Silvano (formerly Silano), today a parish church, is the third reconstruction (1856) of an ancient church, documented from 1008 and 1040 as belonging to the Benedictine Abbey of Santa Croce. The church was founded by Bosone, son of Arduin IV and brother of the first Marquis of Romagnano. The first reconstruction was carried out around the mid- 16th century; the structure, a nave and two aisles, was reconstructed again in 1692. Destroyed by fire in 1845, the church finally was rebuilt to its present appearance. Of some architectural interest is the bell tower, with a portico before the entrance; other elements remind of the “west-werk” of the Carolingian cathedral and enable to date the original construction from as early as the 9th century. On the interior, remarkable are the main altar and the ambo (pulpit). The altar consists of a marble sepulchre dating from the 5 th century, once containing the relics of St Silvan; the ambo is a devotional cippus from the 2nd or 3rd century AD, decorated with figures in relief, probably Roman magistrates. In the sacristy are displayed some 16th century paintings of remarkable value, notably a panel from 1513, depicting the Madonna with Child, by Macrino d’Alba; an Ecce Homo dating from around 1575. Only the porticoed bell tower survives from the ancient abbey; but the nearby buildings are supposed to be the remains of the original Benedictine monastery: the most notable is the “cellar of the Saints”, with fragments of 15th century frescoes.
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L'Abbazia di S. Silvano / St Silvano abbey |
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Abbazia di S.
Silvano:
dipinto dietro l'altare / St silvano paint |
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Il Torrione del Pretorio / Pretorio tower |
Chiesa della Madonna del Popolo
Situata nel centro del paese, nei pressi della Piazza della Libertà,
la chiesa dedicata alla Madonna del Popolo è di impianto
quattrocentesco, anche se non esistono documenti precisi che la
riconducano a tale epoca. La chiesa fu oggetto di un intervento
di ricostruzione avviato agli inizi del Seicento e protrattosi fino
alla fine del secolo a causa degli eventi storici infausti e della
scarsa disponibilità economica della comunità religiosa.
All'interno dell'edificio si possono ammirare varie opere pittoriche
di Tarquinio Grassi, artista locale che affrescò gratuitamente
la cupola ottagonale, nel 1683, con figure femminili allegoriche
e angeli musicanti. Nel catino absidale è raffigurata la
Vergine che, inginocchiata sulle nuvole, viene incoronata dal Padre,
dal Figlio e dallo Spirito Santo: datata 1692 è anch'essa
opera del Grassi. Inoltre, sempre dell'artista citato, sono visibili
cinque tavole a olio raffiguranti temi religiosi e le decorazioni
del pulpito e dell'organo.
“Madonna del popolo” church
The church dedicated to the Madonna del popolo is located in the center, not far from Della libertà square. It has a clear 15th century structure, though the origin is not documented. A long reconstruction started in the first years of the 17th century, to be completed only at the end of the century, due to the adverse fortunes of the Benedictine community. On the interior are frescoes by Tarquinio Grassi, a local artist, who in 1683 painted free of charge the octagonal dome with female allegoric figures and musician angels. In the apse is depicted the Virgin, kneeling on a cloud, crowned by the Father, the Son and the Holy Spirit; this fresco, from 1692, was also painted by Grassi. By the same author are five oil panels of religious subject as well as the decorations of the pulpit and the organ.
Chiesa di San Martino di Breclema
La chiesa di San Martino è situata nei pressi di Breclema,
un castrum già documentato nell'XI secolo e confermato in
documenti datati 1219 e 1221. Poco distante si trova un cascinale
denominato "Castellazzo" residuo di un'antica fortificazione.
La chiesa è a navata unica ed è stata recentemente
studiata da storici e archeologi: gli scavi hanno rivelato sul lato
est una doppia abside e sul lato ovest un'area cimiteriale entro
un ampio recinto, probabilmente un antico nartece. é presumibile
che la prima costruzione sia di età carolingia.
St Martin church
The church of St Martin is located near Breclema, a “castrum” documented as far back as the 11th century and later in documentes from 1219 and 1221. Not far from the church are the remains of an old fortified building called the “Castellazzo”. Some recent excavations have attracted the interest of historians and archaeologists: the single-nave church had a double apse to the eastern side and a fenced churchyard, probably an ancient narthex to the western side. The origins date possibly from the Carolingian period.
Torrione del Pretorio
E' una torre a pianta quadrata, in origine parte di un castello
o di una casaforte che costituiva l'estremo angolo nordorientale
di un quadrilatero fortificato. La sopraelevazione è ascrivibile
alla seconda metà del XV secolo. Successivamente fu anche
residenza del podestà e del pretore. Dal 1870 è residenza
privata.
Pretorio tower
This tower of square plan was originally included in a fortress of “casaforte” standing at the northeastern corner of a castle. The upper elevation of the tower possibily dates from the second half of the 15th century. It later became the residence of the pretore (high magistrates). From 1870 it is a private home.
Ponte medievale
Le tre arcate che si possono vedere lungo la strada che conduce in
Valsesia, all'uscita del paese, sono superstite testimonianza di una
grande struttura del XII secolo, destinata a collegare Romagnano con
Gattinara attraversando il fiume Sesia, e utilizzata per il transito
fino al 1223, anno in cui venne distrutta. Le tre arcate sono conosciute
anche con il nome di "Porte dei diavoli" o "Porte dei
peccati".
Medieval bridge
The three arcades along the road leading to Valsesia, on the edge of the town, are the only surviving parts of a huge 12th century bridge over the Sesia river linking Romagnano to Gattinara. The bridge was used until 1223, when it was destroyed. The arcades are also named Devil’s gates or Gates of the sins.
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Il ponte medievale / Medieval bridge |
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Villa Caccia |
Museo Storico Etnografico
Allestito nel 1973 e situato nel centro del paese, in Via della
Torre, custodisce circa quattromila pezzi esposti in dodici sale.
Gli oggetti appartengono alle categorie più svariate: dall'agricoltura
all'arredo domestico, dagli strumenti musicali ai giocattoli.
History and ethnography museum
The history and ethnography museum was created in 1973. It is located in the center, and contains about 4000 items, displayed on twelve rooms. The objects cover several fields: from agriculture to furnishings, from musical instruments to toys.
Villa Caccia
Situata su un poggio denominato Monte Cucco, Villa Caccia era la
residenza di villeggiatura dei conti Caccia di Romentino. Edificata
tra il 1842 e il 1848 su progetto dell'architetto Alessandro Antonelli,
si presenta come una monumentale struttura in stile neoclassico.
Notevole è il parco che circonda la villa, ricco di svariate
specie arboree. Ora la villa è di proprietà comunale.
Villa Caccia
Set on a hillock called Monte cucco, Villa Caccia was the summer residence of the Counts Caccia of Romentino. This imposing Neo-classical building was erected between 1842 and 1848 to designs by the architect Alessandro antonelli. The beautiful park surrounding the building displays a rich variety is now owned by the municipality.
Ruderi della chiesa di San Pietro
Lungo la strada che conduce da Ghemme a Romagnano, si possono vedere
i pochi resti di ciò che era l'antica chiesa romanica di
San Pietro. A una navata con abside, aveva il tetto ricoperto di
coppi; della costruzione originaria rimane oggi soltanto una parte
del campanile con i ciottoli disposti in corsi regolari. Racconta
il Verzone che all'interno erano visibili tracce di affreschi romanici.
Ruins of the St Pietro church
The ruins of the ancient Romanesque church of St Peter lie along the road from Ghemme to romagnano. The church, a single-nave and an apse, had a roof covered with tiles. Only a part of the bell tower survives from the ancient building; it consists of rubble masonry laid in regular courses. Verzone reports that traces of Romanesque frescoes were once visible on the interior.
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Un momento della rappresentazione
storica della Via Crucis / "Via crucis" representation |