PRATO SESIA
Il ritrovamento di alcune tombe, anfore e monete romane in regione
San Grato testimoniano la presenza di insediamenti riconducibili
all'età imperiale. Il comune appare citato, col sorprendente
nome di "Karon", in un diploma del 1014, rilasciato da
Enrico II di Sassonia . Dopo essere stato a lungo sottoposto al
Marchesato di Romagnano, nel 1402 venne dato in feudo da Gian Galeazzo
Visconti a Francesco Barbavara. Fu Filippo Maria Visconti a sottrarlo
ai Barbavara per donarlo ai Tornielli, che qui edificarono il Castello
medioevale di Sopramonte del quale sono ancor oggi visibili le rovine.
The discovery of some graves and Roman coins in San Grato, indicate the presence of Imperial age settlement. The town is mentioned, with the name "Karon", in a document of 1014 Henry II of Saxony. Prato sesia belonged to Marchesato di Romagnano and later, in 1402, to Francesco Barbavara. Filippo Maria Visconti gave it to Tornelli who built a medieval castle.
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Prato Sesia |
Chiesa ParrocchialeLa parrocchiale dedicata a San Bernardo da Mentone era già
esistente nel XIV secolo. L'edificio religioso, attualmente, si
presenta a tre navate suddivise da otto alte colonne; è impreziosito
da sei altari marmorei barocchi. La facciata, progettata ed eseguita
dal Marietti nel 1872 in terracotta, fu ricostruita, fedelmente
all'originale, nel 1908 in cemento. All'interno della parrocchiale
è conservata una pregevole tela del pittore romano Giacinto
Giminiani, eseguita intorno al 1650, che raffigura la Madonna del
Rosario con San Domenico, restaurata nel 1989 ed esposta, nello
stesso anno, alla mostra "Diana trionfatrice. Arte di corte
nel Piemonte del Seicento".
Parish churchThe parish dedicated to St Bernard from Mentone is documented as early as the 14th. The present church has a nave and two aisles separated by eight slender columns; the interior is embellished by six Baroque marble altars. The façade, built to designs by Marietti in 1872, was originally made from terracotta; in 1908 an exact reproduction of the early design was reconstructed in masonry. On the interior, there’s a canvas by the roman painter Giacinto Giminiani, from around 1650, representing the Virgin of the rosary with St Dominic; the painting was restored in 1989 for the exhibition dedicated to the art at the court of Piedmont in the 17th century.
Oratori barocchi L'oratorio di San Sebastiano, già citato nel 1803 come chiesa
dipendente dell'ordine dei Cluniacensi, fu ricostruito tra il XV
e il XVI secolo sull'originaria costruzione romanica. L'attuale
struttura si deve al massiccio intervento compiuto nel 1730 grazie
ai contributi della comunità. All'interno, notevoli sono
gli affreschi, attribuiti al Cagnoli e alla sua scuola, che raffigurano
la Vergine e due Santi. In località Baragiotta è situato
l'oratorio della Beata Vergine della Neve, edificato nel 1714 su
una cappella più antica. é di fattura semplice e sull'altare
maggiore è visibile un bell'affresco raffigurante la Vergine.
Nel nucleo antico del paese sorge l'oratorio dedicato alla Madonna
della Quercia, commissionato ed edificato nel 1684, dopo una grave
epidemia di peste, in segno di devozione da Giovanni Viocca, ricco
concittadino trasferitosi a Roma.
Baroque oratoriesSt Sebastiano oratory, mentioned in 1803 as a church belonging to the Cluniacs friars, was reconstructed between the 15th and the 16th century on the site of the ancient Romanesque building. What we see today is the result of a radical reconstruction carried out in 1730 with the contribution of the community. On the interior are notable frescoes attributed to Cagnoli and his school, depicting the Virgin and two Saints. In the fraction Baragiotta is located the oratory of the Beata Vergine della Neve, built in 1714 on the remains of an ancient chapel. It is a simple structure, featuring on the main altar a beautiful fresco of the Virgin. In the ancient part of the town stands the oratory dedicated to the Madonna della Quercia, commissiones and built in 1684, at the end of a terrible pestilence, by Giovanni Viocca, a wealthy local who lived in Rome.
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Chiesa parrocchiale / parish church |
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Oratorio di S.
Sebastiano / St sebastiano oratory |
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Chiesa "al castello"/ "Al castello" church |
Chiesa "al Castello"Edificata in località Sopramonte per volontà del conte
Bartolomeo Tornielli con atto testamentario del 1283, la cappella
dedicata alla SS. Vergine serviva per celebrare le messe di suffragio
per la sua anima e per quelle dei suoi eredi. Alla fine del XVI
secolo la chiesa venne sconsacrata e fu utilizzata come deposito
di cereali, come risulta dai verbali compilati dal vescovo Bascapè
durante una sua visita pastorale. Nel 1669 fu di nuovo consacrata
grazie a un'indulgenza concessa dal Papa Clemente IX. All'interno
della chiesa si possono ammirare interessanti affreschi di Pietro
Renolfi di Romagnano Sesia e Antonio Borgnis di Craveggia. Verso
la fine del XVII secolo, alla costruzione originaria fu aggiunto
un portico con volte poggianti su due pilastri e due colonne. Adiacenti
alla cappella sono ancora visibili le rovine di un castello medievale
fatto erigere anch'esso da Bartolomeo Tornielli: si tratta di una
torre di vedetta, di alcuni tratti di mura di cinta e del portale
costruito in mattoni. Le notizie relative al castello, com'era agli
inizi dell'Ottocento, giunsero a noi, grazie a un'attenta descrizione
fatta da Anselmo Prato, magistrato di Romagnano che, proprio nel
castello di Sopramonte, ambientò il racconto dal titolo:
"Beatrice di Sopramonte".
“Al Castello” churchThe chapel was built in the fraction Sopramonte in fulfilment to Bartolomeo Tornielli’s will from 1283. It was dedicated to the Holy Virgin and used for the celebration of masses in commemoration of the count and other members of the family. In the late 16th century the church was deconsecrated and was used as a granary. In 1669 the church was restored for worship, thanks to an indulgence by Pope Clemens IX. On the interior are interesting frescoes by Pietro Renolfi, a painter from Romagnano Sesia, and by Antonio Borgnis from Craveggia. The portico was added in the late 17th century, with vaults sustained by two pillars and two columns. Next to the chapel are the remains of a medieval castle, erected by Bartolomeo Tornielli: they consist of a control tower and parts of the curtain walls and portal, made from brick. A detailed description of the castle as it was in the early 19th century can be read in the novel entitled “Beatrice di Sopramonte” by Anselmo Prato.
Roggia
MoraDi antica costruzione, la Roggia Mora, che deriva le acque dal
fiume Sesia a Prato Sesia, deve le sue origini, nel lontano
XIV secolo, al comune di Novara e in seguito a Ludovico il Moro
che fece ampliare il corso d'acqua fino alla tenuta Sforzesca,
situata nei pressi di Vigevano, di sua proprietà. L'importanza
della roggia è notevole se si pensa che per oltre sei
secoli ha irrigato le campagne del Novarese e del Vigevanese
favorendo lo sviluppo non solo dell'agricoltura, ma anche dell'economia
e dei commerci di tutta l'area interessata.
Roggia MoraThe “roggia mora” draws water from the river Sesia at Prato Sesia. The canal was planned and constructed by the municipality of Novara in the 14th century; subsequently Ludovico il moro had the roggia La Sforzesca, located near Vigevano. The importance of this watercourse has been remarkable, as for over six centuries it has irrigated the fields around Novara and Vigevano, favoring the flourishing of agriculture and the economical development of the entire area.
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