ORTA SAN GIULIO
Posto sul versante occidentale della penisoletta su cui si ergono
le cappelle del Sacro Monte, di fronte alla splendida e mistica
isola di San Giulio, il borgo di Orta è un rinomato centro
turistico e di soggiorno estivo. Il richiamo di turisti è
incentivato a Orta come lungo le rive di tutto il lago, dalla presenza
di importanti appuntamenti e note manifestazioni quali "Ortafiori"
(rassegna floreale che ha luogo sulla Salita della Motta) e il "Festival
Cusiano di musica antica" (sull'Isola di San Giulio); con il
2000 è iniziata una rassegna chiamata "Orta Opera Festival"
oltre al Premio di Televisione e della Comunicazione Europea. Orta
San Giulio deriva il suo nome dal Santo evangelizzatore inviato,
nel IV secolo dall'imperatore Teodosio a combattere l'eresia ariana.
Centro longobardo e poi franco, passò (pare nel 962) nelle
mani dei vescovi di Novara, su concessione dell'imperatore Ottone
I che lo strappò a Berengario II dopo uno storico assedio.
Questi ultimi dovettero però aspettare i primi anni del nuovo
millennio prima di poter esercitare una reale giurisdizione sul
territorio; bisognerà attendere fino al 1219, dopo varie
lotte coi signori locali, per vedere affermarsi quell'egemonia episcopale
che durerà fino alla fine del XVIII secolo e che si concluderà
definitivamente nel 1817 con la cessione del potere ai Savoia.
The village of Orta, located opposite the island of San Giulio, is a popular tourist and summer holiday. In Orta there are important events such as "Ortafiori" (flower festival which takes place on the “Salita della Motta”), the "Festival Cusiano old Music" (on the island of St Giulio) and “Orta opera festival”. Orta San Giulio takes its name from the Holy evangelist left in the fourth century the emperor Theodosius to combat the Arian heresy. Orta was Lombard and French center, then belonged to the bishops of Novara and, in 1817, to the Savoia.
Basilica di San Giulio
Di antichissima origine, con resti archeologici paleocristiani, pare
che la prima chiesa sia stata qui voluta da San Giulio nel IV secolo.
Alcuni scavi effettuati nel 1983 sembrano aver tolto credibilità
all'ipotesi secondo cui tale chiesa si sarebbe trovata all'interno
del castello (e quindi presso la sommità dell'isola) e sembrerebbero
piuttosto collocarla nella zona occupata dall'attuale basilica. Quest'ultima
È un edificio di chiaro impianto romanico, con pianta a croce
latina, a tre navate absidate. Il presbiterio è coperto da
una cupola poggiante su tamburo ottagonale. Il portale ad arco è
preceduto da un pronao a due colonne, sormontato da una grande finestra.
Dietro l'abside di sinistra si eleva il campanile a bifore e trifore,
pregevole per i materiali e per lo stile molto vicino al romanico
lombardo. Splendido e ben conservato è l'ambone in serpentino
d'Oira; considerato uno dei più alti esempi di scultura romanica,
l'ambone, di forma quadrangolare, è sostenuto da quattro colonne
fra loro diverse (le due posteriori sono ornate). I parapetti del
pulpito sono decorati da una fitta rete di sculture riproducenti immagini
tipiche della simbologia cristiana (sono presenti un centauro, due
fiere e un cerbiatto), i simboli degli evangelisti e una probabile
raffigurazione dell'abate benedettino Guglielmo di Volpiano (nato
nel 962 e precursore della riforma monastica). Interessanti sono pure
gli affreschi, risalenti a epoche diverse, che decorano con colori
vivaci l'interno della basilica. Si tratta di raffigurazioni di Santi,
in parte opera di un'ingenua arte popolare e in parte produzioni della
"Scuola Gaudenziana" (formata da allievi del pittore Gaudenzio
Ferrari), dei pittori della famiglia Cagnoli e di Giovanni Battista
Cantalupi di Miasino. A partire dai primi Anni Settanta, una comunità
di monache benedettine è giunta a raccogliere l'eredità
spirituale dell'Isola di San Giulio. La comunità occupa ora,
oltre all'antica "domus episcopalis", l'ex-seminario diocesano
(l'Abbazia "Mater Ecclesiae") presso il quale è stato
allestito un importante centro per il restauro di tessuti antichi
e un laboratorio per la confezione delle ostie e del locale "Pane
di San Giulio".
St Giulio basilica
Of very ancient origin, as testified by Early-Christian archaeological finds, the basilica probably stands on the site where St Jules is supposed to have erected a church in the 4th century (excavations carried out in 1983 seem to exclude that the ancient church stood on the interior of the castle, on the top of the island). The basilica, of clear Romanesque structure, is built to a Latin-cross plan, and has a nave and two aisles with apses. The presbytery is surmounted by a dome, resting on an octagonal drum. The arched portal is preceded by a pronaos with columns, surmounted by a large window. Behind the left apse stands the remarkable dell tower, ornamented by gemel windows and triple arch windows, strongly influenced by the Lombard-romanesque style. On the interior, splendid and well rpeserved is the ambo (pulpit) made from serpentino marble from Oira, considered among the best examples of the Romanesque sculpture. Of rectangular shape, it stands on four different columns (the two on the back are ornamented). The pulpit is decorated in relief with Christian emblems (a centaur, two wild animals and a deer), the symbols of the Evangelists and a face, possibly the portrait of the Benedictine abbot Guglielmo di Volpiano (born in 962, a forerunner of the monastic reformation). Note also the colourful frescoes representing Saints enlivening the interior of the basilica, dating from different periods. These were partly painted by local artists and partly by artists of the “Scuola Gaudenziana” (formed by the pupuils of the painter Gaudenzio Ferrari and including members of the Cagnoli family and Giovanni Battista Cantalupi of Miasino). Since the early 1970s, a community of Benedictine uns has settled on the island of St Giulio, aiming to revive its spiritual heritage. The religious community has occupied the ancient residence of the bishop and the former diocesan seminary (the abbey “Mater Ecclesiae”), housing today an important center for ancient textile restoration and a laboratory for the production of Hosts and of the traditional “Bread of St Giulio”.
|
|
|
L'isola di San Giulio vista dal Sacro Monte / St Giulio island |
La Torre di Buccione / Buccione tower |
Chiesa Parrocchiale
In cima alla salita della Motta ("collina", in lombardo),
si erge la chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1485 e ricostruita
nella seconda metà del XVIII secolo. L'originario impianto
tardoromanico fu arricchito con dipinti del XVII e XVIII secolo,
ad opera del Rossetti, del Cantalupi e dell'Orgiazzi. Nella cappella
Gemelli si può ammirare una tela del Procaccini, raffigurante
San Carlo alla processione della peste di Milano; si tratta di uno
degli esempi più significativi del primo Seicento lombardo.
La facciata è di Carlo Nigra ed è preceduta da un
protiro su colonnine binate del XVII secolo.
Parish church
At the top of Motta hill, is set the church of St Maria Assunta, built in 1485 and reconstructed in the second half of the 18th century. The original Late-Romanesque structure is adorned with 17th and 18th century paintings by Rossetti, Cantalupi, and Orgiazzi. In the Gemelli chapel hangs z noteworthy canvas by Procaccini, depicting St Charles Borromeo at the Procession for the Plague of Milan, one among the most important examples of Lombard painting in the early 17th century. The façade, built to designs by Carlo Nigra, features a 17th-century vestibule with coupled colonnettes.
Torre di Buccione
Torre di vedetta e di difesa di un'ampia fortificazione, è
ricordata soltanto in pochi documenti. Pare che la torre, alta 23
m, sia stata innalzata in due momenti successivi. La concezione
e le tecniche costruttive inducono a credere che l'edificio risalga
alla metà del XII secolo.Terminata l'edificazione della torre,
vennero innalzate mura esterne, dotate di camminamenti e feritoie,
che formarono un cortile a pianta rettangolare. Un più ampio
recinto fu costruito negli anni successivi. La funzione di difesa
della torre venne meno solo quando, all'inizio del XIII secolo,
il Comune di Novara prevalse sui feudatari locali; da quel momento
la struttura entrò stabilmente in possesso dei vescovi di
Novara.
Buccione tower
This 23m-high watch and defense tower was part of a great fortified structure, scarcely documented. The tower was probably erected on two different stages. The structure and the building techniques date the tower from the mid-12th century. After completing the tower, a curtain wall was erected, with footpaths and loopholes, to form a rectangular courtyard. After a few years, another wall was constructed. The tower lost its importance as a defensive structure in the early 13th century and finally became a possession of the Bishops of Novara.
Il Sacro Monte
Fu costruito a partire dal 1590 sopra Orta, dove sorgeva l'antica
chiesa di San Nicolao, la cui costruzione risale al medioevo e nella
quale si venerava l'immagine della Madonna della Pietà. Il
Sacro Monte d'Orta, edificato per volere di Amico Canobio, con l'intento
di narrare la vita di San Francesco, è situato su di un colle
che si eleva (a circa 400 m di altezza) sulla penisola che ospita
il nucleo di Orta. si tratta di un luogo tranquillo e riposante,
scelto appunto per la sua posizione che conduce alla riflessione
e alla preghiera . Di grande peso nella sua edificazione fu il contributo
di Carlo Bascapè, vescovo di Novara e principe feudatario
della Riviera d'Orta; a lui spettò anche di definire e precisare
le linee del progetto da un punto di vista religioso: innegabile
è l'intento didascalico sotteso alla dettagliata narrazione
della vita di San Francesco. La visita alle cappelle permette la
lettura dei vari modelli architettonici e artistici succedutisi
nel tempo e legati ai mutamenti del gusto. Le prime cappelle, infatti,
erano semplici e decorate da affreschi e gruppi scultorei in terracotta
che descrivevano la vita del Santo. Nel XVII secolo, lo stile barocco,
più enfatico, ha lasciato tracce visibili nelle figure delle
cappelle XVII, XIX e XX; influssi di gusto rococò, visibili
nei colori tenui e pastellati di alcune cappelle sono introdotti
dal pittore Stefano Maria Legnani, mentre la Cappella Nuova è
espressione del modello neoclassico. Da Milano provenirono la maggior
parte degli artisti che lavorarono nella fase dell'edificazione
presieduta dal Bascapè: pittori quali il Morazzone, Prestinari,
Giovanni d'Enrico, Giovanni Battista e Giovanni Mauro della Rovere
si succedettero in questa prima fase.
The Sacro Monte
The construction started in 1590, on the site of the ancient church of St Nicolao, dating from the Middle Ages and containing a venerated image of the Madonna della Pietà. The Sacro Monte d’Orta was erected by Amico Canobio, with the aim of celebrating the life of St Francis. The complex extends on a hill (at an altitude of about 400m) on the peninsula where the town of Orta also stands. It is a peaceful spot, and was chosen for its enchanting lanscape, suggesting prayer and meditation. Carlo Bascapè, bishop of Novara and feudal lord of the Riviera d’Orta, greatly contributed to the construction. He personally conceived and supervised the religious aspects of the project, infusing a strong didacticism, particularly evident in the detailed representation the life of St Francis. The visit to the chapels enables to appreciate the development of architectural and artistic models over the centuries. The more ancient chapels are simple and decorated with frescoes and terracotta sculptures representing the saint’s life. In the 17th century, the Baroque style, more emphatic, has clearly affected the figures in the chapels XVII, XIX and XX; the influence of the Rococo taste is reflected in the soft pastel colors of some other chapels decorated by Stefano Maria Legnani. The Cappella Nuova is an example of the Neo-classical style. Many artists from Milan worked at the Sacro Monte during the supervision by Bascapè, including Morazzone, Prestinari, Giovanni d’Enrico, Giovanni Battista and Giovanni Mauro della Rovere.
|
|
|
||
La parrocchiale di S. Maria Assunta / St Maria Assunta church |
Sacro Monte: statue secentesche in una delle cappelle / "The Sacro monte" |
Palazzo Bossi (Municipio): atrio aperto / "Casa Bossi" |
Palazzo della Comunità
Situato in Piazza Motta, cuore dell'abitato di Orta, è sorto
nel 1582; qui veniva esercitato dal Consiglio Generale (composto
dai deputati del feudo vescovile) il potere legislativo, oltre che
esecutivo, e può perciò essere considerato il simbolo
del lungo autogoverno che caratterizzò la comunità
della Riviera. Una scaletta esterna collega l'ampio porticato alla
grande unica sala del primo piano. Le pareti esterne dell'edificiosono
decorate con gli stemmi di alcuni vescovi di Novara che si succedettero
nel governo della regione; la facciata a destra dell'ingresso riporta
lo stemma di Orta, accompagnato dalla scritta "Hortus Conclusus",
a sottolineare sia la collocazione geografica che l'autonomia della
Riviera. Il fatto che il palazzo fosse sede del potere legislativo
ed esecutivo è evidenziato dalla presenza, sopra la porta,
del dipinto di una "Donna raffigurante la Giustizia" con
ai lati due angeli recanti la spada e la bilancia.
Palazzo della Comunità
The palazzo, standing on Motta square, at the heart of town, was built in 1582. As it was the Courthouse where the Consiglio Generale (the legates of the bishop) exercised their legislative and judiciary authority, the palace can be considered the symbol of the long period of autonomy of the Riviera. A small external staircase leads from the portico to the large hall on the first floor. The exterior of the building is decorated with the coats of arms of the families of the bishops of Novara who in turn governed the region. The façade to the right of the entrance features the coat of arms of Orta, with the inscription “Hortus conclusus” (closed orchard), referring to both the geographic location and the autonomy of the Rivera. The use of the palazzo as a Courthouse is confirmed by the painting over the portal representing the “Woman embodying Justice” flanked by two angels carrying respectively a sword and a scale.
Palazzo Gemelli
Situato alla sinistra della Parrocchiale di Santa Maria Assunta,
lungo la salita della Motta, il Palazzo Gemelli è una costruzione
tardorinascimentale che conserva, sul cornicione della facciata,
decorazioni a fresco (probabilmente dei Fiamminghi) ispirate alla
mitologia. Quasi interamente perduta è invece la decorazione
della facciata vera e propria, dove è solo più possibile
intravedere decorazioni raffiguranti figure muliebri (probabilmente
simboleggianti le quattro stagioni) e un fregio con amorini. L'edificio
è composto da due distinti fabbricati che ebbero probabilmente
in passato due distinte funzioni; se il fabbricato maggiore presenta
locali destinati a civile abitazione, quello minore ospita anche
locali di servizio e sembra essere di poco successivo al primo.
Il palazzo possiede uno splendido esempio di giardino all'italiana.
Palazzo Gemelli
Standing to the left of the parish church of the Assumption, along the Motta hill, Palazzo Gemelli is a late-renaissance construction preserving, on the façade, a fresco decoration (probably painted by the Fiamminghini brothers) inspired to mythological subjects. Almost entirely lost is the decoration on the center of the façade, where only fragments of woman figures (ptobably symbolizing the four seasons) and a frieze with cherubs are visible. The palazzo consists of two distinct buildings, which had probably a different function; the major building was the master home, the smaller contained service rooms, and was possibly erected a few years later. The palazzo has a splendid garden in the Italian style.
Villa Bonola
A Corconio,di fronte alla chiesa di San Rocco, sorge la settecentesca
Villa Bonola, appartenente alla nobile famiglia il cui membro più
noto e illustre fu il pittore Giorgio (1657-1700), del quale sono
conosciuti disegni e dipinti. L'edificio, a tre piani, è
costituito da un corpo di fabbrica lineare, affiancato verso la
piazza da un corpo più basso (a piano unico).
Villa Bonola
At cornico, opposite the church of St Rocco, stands the 18th century villa Bonola, owned by the noble family of the painter Giorgio Bonola (1657-1700), author of beautiful drawings and paintings. The villa consists of a long three story building, adjoined by a lower building overlooking the square.
Casa Bossi
Oggi sede del Municipio, la villa possiede un bel giardino prospiciente
il lago. La costruzione si compone di un corpo di fabbrica a forma
di L, su tre piani. La facciata guarda verso il lago, consentendo
una splendida vista verso Pella, Ronco e il Santuario della Madonna
del Sasso. Sorto sul luogo di una preesistenza medioevale, della
quale si conservano parte del paramento murario e cinque portali,
l'edificio ha subito diversi rimaneggiamenti ed ampliamenti nel
corso dei secoli; alcuni restauri sono recenti. L'interno conserva
ben poco degli arredi di un tempo.
Casa Bossi
This villa is today the town hall. It has a beautiful garden overlooking the lake. The three-story house has an L shaped structure. The main front faces onto the lake, affording a splendid view on Pella, Ronco and the sanctuary of the Madonna del Sasso. The house was built on the site of an ancient medieval construction, from which part of the external wall and five portals are preserved. The building, repeatedly reconstructed and enlarged over the centuries, has been recently restored.
Villa Crespi
All'inizio della penisola su cui sorge il Sacro Monte di Orta, all'incrocio
fra la strada provinciale Novara-Omegna e la discesa per Orta, è
possibile ammirare la particolarissima Villa Crespi. Fu fatta costruire,
a partire dal 1880, dall'industriale Cristoforo Benigno Crespi su
di un originario progetto di Angelo Colla. La residenza presenta
soluzioni architettoniche inusuali per la zona: la villa, in stile
arabo, è sovrastata da un'alta torre a foggia di minareto.
La semplicità della pianta rettangolare conferisce all'edificio
una notevole compattezza, sottolineata dall'assenza di sporgenze
lungo le facciate e appena interrotta dal portico a quattro arcate,
presente sul lato che si affaccia sul giardino. Sono le decorazioni
delle facciate (in sintonia con la struttura della villa stessa)
e la presenza della torre (sormontata da una torretta a pianta ottogonale
e coperta da una guglia in rame) a conferire un certo "movimento"
all'aspetto. Le pareti interne, decorate con stucchi, ripropongono
motivi identici a quelli delle facciate. Degno di nota è
anche l'ampio parco, popolato di grandi alberi e di essenze pregiate.
Villa Crespi
The remarkable and eccentric Villa Crespi stands at the beginning of the peninsula of the Sacro Monte, at the crossing between the provinca road Novara-Omegna and the road descending to Orta.
The industrialist Cristoforo Benigno Crespi had it built in 1880, to the original designs by Angelo Colla. The house features some architectural elements unusual to the area: the style is of Arabian inspiration, and the villa is topped by a high tower reminding of a minaret. The rectangular plan contributes to the compact appearance of the building, increased by the absence of projections along the fronts; the only exception is the four-arch portico facing onto the garden. The decorations of the facades and the presence of the tower enliven the overall appearance. On the interior, the walls are decorated with of the exterior decoration. The vast park is beautiful, with huge trees and rare plants.
Casa dei Nani
Posta sulla Salita della Motta, è questa la più antica
casa Orta, dato che sembra risalire addirittura alla fine del XIV
secolo. Un aspetto del tutto particolare e gradevole le è conferito
dalle colonnette in granito del portico, che sostengono un architrave
in legno, e dalle sue quattro finestre, cos" piccole da meritarle
il nome di "Casa dei Nani". La facciata è decorata
da tre affreschi raffiguranti l'Annunciazione, l'Ascensione e la Madonna
col Bambino.
Casa dei nani
Standing along Motta hill, this is the most ancient house of Orta, probably dating from the end of the 17th century. To the unusual and graceful aspect of the house contribute the granite colonnettes of the portico, sustaining a wooden architrave, and four very small windows, from which the name of “house of dwarfs” cames. The façade is embellished by three frescoes representing the Annunciation, the Ascension and a Madonna with Child.