GRIGNASCO
Adagiato in una piccola conca tra poggi boscosi, sulle rive della
Sesia, Grignasco è oggi un centro prevalentemente industriale:
mobilifici, industria tessile e lavorazione di vetri e cristalli sono
le attività principali. Ritrovamenti avvenuti in questo secolo
confermano l'esistenza nella zona di insediamenti fin dal I secolo
d.C. Il paese viene citato in un atto del 999 con cui l'imperatore
Ottone III donava Grignasco alla Chiesa di Vercelli. Passato nel 1025
alla Chiesa di Novara, Grignasco entrò nel secolo successivo
sotto l'influenza della vicina Romagnano e nel XIV secolo, assieme
all'intera Valsesia, sotto quella dei Visconti. Parte del territorio
è inserito nel Parco Naturale del Monte Fenera.
Grignasco is an industrial center on the Sesia river. Human settlements was find in the area since the first century a.c. The country is mentioned in a document of 999 by which emperor Ottone III gave Grignasco to Vercelli church. In 1025 Grignasco passed to the church of Novara and after to Romagnano, and in the XIV century to Visconti. Grignasco is included in the natural park of Fenera.
Santa Maria delle GrazieLa chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie si trova all'interno
del borgo medievale. Fu utilizzata per secoli come chiesa parrocchiale
e come centro della vita sociale e civile del paese, tanto da essere
ricordata come "gésa vègia", pur rimanendo
sotto il rettorato della famiglia Durio, che solo nel 1989 la donò
al comune. L'edificio è stato ricostruito nel XV e XVI secolo;
si presenta a tre navate e conserva un'abside semicircolare romanica
a ciottoli disposti in modo regolare. Quest'ultimo è decorato
con archetti pensili in cotto e con una cornice di mattoni collocati
a dente di sega. Di notevole pregio, all'interno della chiesa, sono
i due cicli di affreschi, uno dei quali, risalente al Quattrocento
e attribuibile alla bottega di Tommaso Cagnola, rappresenta Cristo
Pantocratore con le quattro simbologie degli Evangelisti e ricopre
le pareti absidali. L'altro ciclo, datato 1543 e opera del pittore
novarese Angelo Conte, realizza sulle antiche pareti una sorta di
architettura pittorica, fatta di colonne, nicchie, archi, su cui si
inserisce una maestosa Crocifissione attorniata da varie raffigurazioni
di scene religiose.
St Maria delle Grazie churchThe church of St Maria delle Grazie is within the medieval villane. It was used for centuries as the parish church and the local social and cultural centre, and in fact is remembered as “gésa vègia” although remaining under the rectorate of the Durio family who only in 1989 donated it to the town. It was reconstructed in the 15th and 16th centuries and has three aisles with a Romanesque semicircular apse of evenly laid stones. The apse is decorated with small arches in terracotta and has a frame of bricks in saw-tooth design. The two fresco cycles decorating the interior are very fine. One of them, dating from the 15th century and attributed to the school of Tommaso Cagnola, shows Christ the Almighty with the four symbols of the Evangelists and covers the walls of the apse. The other cycle, dated 1543 and executed by Angelo Conte, a painter of Novara, covers the walls with a sort of pictorial architecture consisting of columns, niches and arches including an imposing Crucifixion surrounded by representations of various religious scenes.
Chiesa ParrocchialeLa parrocchiale dedicata all'Assunta, al centro del paese, è
da considerarsi un capolavoro del barocco piemontese. Su progetto
dell'architetto Bernardo Vittone negli anni 1749-1750, la costruzione
ha inizio nel 1751 e termina nel 1770, anno della sua morte. Nel
successivo biennio viene portata a termine la scenografica scalinata
d'accesso alla chiesa, rispettando il disegno originario, realizzato
dal progettista. All'interno della parrocchiale, di particolare
pregio artistico è la pala settecentesca dell'Assunta, situata
dietro l'altare maggiore, capolavoro del pittore Giuseppe Mazzolo.
Un altro interessante dipinto, posto sulla colonna a destra dell'arco
presbiteriale, raffigura la Genealogia della Madonna: dapprima attribuito
a Gaudenzio Ferrari, si è poi rivelato opera del pittore
astigiano Gandolfino da Roreto, che la realizzò alla fine
del XV e l'inizio del XVI secolo.
Parish churchThe parish church of the Assumption, in the centre of town, is a masterpiece of the Piedmontese baroque style. Planned by the architect Bernardo Vittone in 1749-1750, construction began in 1751 and was completed in 1770, the year of his death. In the following two years the spectacular flight of steps leading to the church was built, following the original design of the architect. Inside the church, the 18th century altarpiece of the Assumption placed behind the high altar is of particular artistic interest and is a work of the painter Giuseppe Mazzolo. Another interesting painting, on the pillar to the right of the arch of the presbytery, shows the lineage of the Madonna: at first sttributed to Gaudenzio Ferrari, it was then found to be a work of Gandolfino da Roreto, a painter from Asti, carried out between the end of the 15th and beginning of the 16th centuries.
|
|
|
|
|
La chiesa di Santa Maria
delle Grazie / St Maria delle grazie church |
|
La chiesa parrocchiale
dell'Assunta / St Assunta parish church |
|
L'oratorio di San Graziano / St Graziano oratory |
Oratorio di San GrazianoL'oratorio di San Graziano è situato su un poggio in posizione
panoramica da cui si può spaziare sulla vallata sottostante.
Per raggiungerlo si percorre un sentiero acciottolato ai bordi del
quale si possono ammirare le cappelle della Via Crucis risalenti
al Settecento. L'edificio ha subìto numerosi rimaneggiamenti
nel corso degli anni. In particolare, dopo i recenti restauri, sono
stati rinvenuti affreschi quattrocenteschi, e precisamente del 1464,
firmati da tale Bartolomus, che pare abbia decorato anche la Chiesa
di San Pietro in Casalvolone. Di buona fattura e di pregio, la pala
secentesca che raffigura la Madonna tra i Santi Graziano, Antonio
e Marta.
St Graziano oratoryThe oratory of St Graziano is in a scenic position on top of a hill from which the valley below can be viewed. It is reached by a cobbled pathway along whose sides can be seen the chapels of the Crucis street dating from the 18th century. The building has undergone many alterations over the years. After recent restoration, some 15th century frescoes were discovered, dating from 1464 and painted by a certain Bartolomus, who it seems also decorated the church of St Peter in Casalvolone. Noteworthy is the 17th century altarpiece showing the Madonna with St Graziano, St Anthony and St Martha.
|
|
|
Grignasco
|
|
Frazione Negri, l'interno
della cappella di S. Antonio / St Antonio chapel |
Santa Maria in BovaglianoGià citata nel 1132 in una bolla papale di Innocenzo II come
pieve di Grignasco, è ora la chiesa cimiteriale. Dell'antica
struttura romanica rimangono solo alcuni tratti murari che raffigurano
un falso intreccio musivo di triangoli di pietra e di cotto. Rimaneggiata
nel corso dei secoli, la struttura attuale è settecentesca.
Al suo interno si può ammirare un'importante tela di Francesco
Gianoli raffigurante San Giovanni Battista tra San Gaudenzio e San
Carlo Borromeo, eseguita intorno al 1650, e due tavole cinquecentesche
di scuola gaudenziana, collocate nella pala secentesca dell'altare
maggiore.
St Maria in BovaglianoThis was mentioned in 1132 in a papal bull of Innocent II as the parish church of Grignasco and is now the cemetery church. Of the old Romanesque structure only a few sections of wall remain showing a false mosaic pattern of triangles of stone and terracotta. Altered over the years, the present building is 18th century. The interior contains an important painting by Francesco Gianoli, dating from around 1650 and depicting St John the Baptist between St Gaudenzio and St Carlo Borromeo, as well as two 16th century panels of the school of Gaudenzio, placed in the 17th century altarpiece over the high altar.
Il
Parco naturale del Monte FeneraIl Parco naturale del Monte Fenera, istituito nel 1987, occupa
una superficie di 3378 ettari con un'altimetria che parte dai
300 metri, come punta più bassa, e tocca gli 898 metri
nel suo punto più alto (Monte Fenera) abbracciando i
territori collinari della bassa Valsesia. La zona parco si è
rivelata una fucina di reperti archeologici; già da tempo,
gruppi di speleologi, addentrandosi nelle grotte del parco,
hanno riportato alla luce importanti testimonianze di presenze
umane, oltre ad animali dell'era preistorica. Tali testimonianze
sono ora raccolte presso il museo civico di Paleontologia e
Paletnologia di Borgosesia. Interessanti sotto l'aspetto dell'edilizia
rurale sono poi le case con il tetto di paglia denominate, i
"taragni". Esclusive del Monte Fenera sono circa 30
specie botaniche, fra le quali la "Dafhne Alpina",
relitto glaciale ritrovato sul versante nord, le 16 specie di
felci, fra cui l'Osmunda Regalis e la rara lingua cervina. Da
segnalare la possibilità di percorrere itinerari tematici
con accompagnatori qualificati.
Monte Fenera Nature ReserveThe Monte Fenera nature riserve, created in 1987, covers an area of 3378 hectares from an altitude of 300 meters at its lowest point to 898 meters at the highest (Monte Fenera), taking in the hilly areas of the lower Valsesia. The park has revealed a wealth of archeological findings, groups of spelaeologists having penetrated the underground caves of the park for many years, bringing to light important evidence of the presence of humans as well as of animals from the prehistoric era. These findings are now housed in the civic museum of palaeontology and Ethnology of Borgosesia. An interesting aspect of rural building can be seen in the straw-roofed houses called “taragni”. About 30 botanical species, including the “Daphne Alpina”, from the relict glacier discovered on the northern slope, and 16 species of fern among which are the royal fern (Osmunda Regalis) and the rare hart’s-tongue fern, can be found only on Monte Fenera. Specific theme trails with qualified guides may be followed.
|