RELAZIONE ILLUSTRATIVA
4. L'ASSETTO STORICO-CULTURALE
4.1. Le subaree storico-culturali
4.2. La classificazione dei centri e dei beni storici

Nel precedente capitolo si è già sottolineato il ruolo che l’ingente patrimonio storico presente sul territorio novarese svolge nella stessa definizione dei diversi ambiti di paesaggio. Il Piano ha per altro dedicato un’importante sezione della fase di analisi alla ricerca e al riconoscimento di beni e valori storico-culturali presenti, con la predisposizione di una carta nella quale i beni sono rappresentati da punti e linee (tracciati) georeferenziati corrispondenti a schede, costruite per Comune, con l’identificazione dei caratteri generali di tutti i beni censiti, per grandi tipologie. (capitolo 5 del Quadro conoscitivo e relativo allegato).

Lo sforzo sostenuto nella completezza nella analisi e nella individuazione dei beni e dei sistemi conduce di conseguenza ai principali risvolti normativi:
  • l’affidamento ai Comuni, attraverso indirizzi specifici, del controllo, completamento ed eventuale implementazione della documentazione nel repertorio comunale dei beni individuati;
  • l’individuazione dei centri storici di rilevanza sub-regionale, la predisposizione di normative omogenee di valorizzazione e tutela, la valorizzazione dei percorsi e degli itinerari di fruizione del patrimonio storico;
  • il coordinamento delle normative di tutela per i beni storico culturali isolati, all’interno di subaree storico-culturali omogenee;
  • l’individuazione dei beni o dei sistemi di interesse provinciale.


4.1. Le subaree storico-culturali
Le subaree storico culturali sono individuate sulla base dei confini amministrativi:
  1. Novara - comprende il solo comune capoluogo per la rilevanza e la complessa stratificazione storica dei beni presenti, con i centri storici di Novara, di impianto romano, Pernate e Lumellongo, oltre a dieci nuclei rurali di antica origine.
    I sistemi di beni caratterizzanti la subarea sono riconducibili agli edifici rurali rappresentati dalle cascine a corte e agli edifici storico industriali, con concentrazione a nord-est del capoluogo e a sud (fornaci). Beni emergenti sono i grandi complessi architettonici del capoluogo (Basilica, Duomo, fortificazioni) e quelli esterni (cascina Isarno, castello di Casalgiate).
  2. Piana del basso novarese - comprende i comuni di Borgolavezzaro, Casalino, Garbagna Novarese, Granozzo con Monticello, Nibbiola, Terdobbiate, Tornaco, Vespolate, Vinzaglio, con centri storici di impianto medioevale pianificati e spontanei. I sistemi di beni caratterizzanti la subarea sono riconducibili agli edifici rurali rappresentati dalle cascine a corte (cascine Montarsello, Brignona, Buzzoletto vecchio, ecc) e ai castelli, quasi sempre trasformati in prestigiose residenze padronali (Terdobbiate, Nibbiola, Vespolate, ecc). Altri beni emergenti e strutturanti sono i nuclei rurali di origine medioevale (Ponzana, Orfengo, Pernasca, ecc.), i beni religiosi (S.Maria di Campagna a Garbagna Novarese, S.Pietro a Casalino) e residenziali (villa Rognoni e palazzo Caroelli).
  3. Piana dell’Ovest Ticino: comprende i comuni di Bellinzago, Cameri, Cerano, Galliate, Romentino, Trecate. Il sistema insediativo è caratterizzato dalla disposizione dei centri storici lungo importanti direttrici viarie antiche. I sistemi di beni caratterizzanti l’area sono riconducibili agli edifici rurali, rappresentati dalle cascine a corte (cascine Argine, Bettola, S.Biagio, ecc.), dalle grandi cascine (Bornago, Galdino, Camerona, ecc.) e agli edifici storico industriali con concentrazione a Galliate, Trecate e Cameri. Altri beni emergenti sono le grandi residenze di campagna (ville Picchetta, Fortuna, ecc.).
  4. Piana Novarese settentrionale: comprende i comuni di Briona, Caltignaga, Castellazzo, Momo, San Pietro Mosezzo, classificati come centri storici, unitamente ai nuclei di Sologno, Agnellengo, Castelletto di Momo, Alzate. I sistemi di beni caratterizzanti l’area sono riconducibili agli edifici rurali, rappresentati dalle cascine a corte e dalle grandi cascine (Linduno, Zottico, ecc.), ai castelli, rocche sforzesche e castelli residenziali (Briona, Caltignaga, Proh, Castellazzo, ecc.), agli edifici religiosi di epoca romanica, diffusamente presenti, anche con esempi di elevato valore artistico (S.Alessandro a Briona), ai beni archeologici (centuriazione, reti di acquedotto).
  5. Piana novarese della Sesia: comprende i comuni di Biandrate, Casalbeltrame, Casalvolone, Landiona, Mandello Vitta, Recetto, San Nazzaro Sesia, Sillavengo, Vicolungo, classificati come centri storici ed alcuni nuclei rurali tra i quali Gargarengo, Pisnengo e Fisrengo, di antiche origini. I sistemi di beni, oltre agli edifici rurali di pianura (cascine S.Apollinare, Marangana, i Palazzi, ecc.), sono caratterizzati dalle opere fortificate medioevali, quali i ricetti (Casalbeltrame, Recetto, Casalvolone, ecc.) i castelli e altri resti diffusi di opere fortificate (Vicolungo, S. Nazzaro Sesia, Mandello, ecc.), dagli edifici religiosi di epoca romanica tra i quali il complesso abbaziale fortificato di San Nazzaro Sesia si propone come elemento di assoluta eccezionalità.
  6. Fascia collinare dell’Ovest Ticino: comprende i comuni di Marano Ticino, Mezzomerico, Oleggio, Pombia e Varallo Pombia, classificati come centri storici e numerosi nuclei rurali in gran parte ubicati nel territorio di Oleggio. Il sistema insediativo risente in parte dell’ubicazione lungo la "frontiera" del Ticino e della rete viaria antica ed altomedievale. I sistemi dei beni sono caratterizzati da numerosi resti di edifici fortificati (Pombia, Marano, Oleggio), dagli edifici storico industriali (Filatoio Mylius)oltre agli edifici religiosi di epoca romanica, con esempi di elevato valore storico-artistico (S.Michele di Oleggio).
  7. Basso Verbano: comprende i Comuni di Agrate Conturbia, Bogogno, Borgo Ticino, Castelletto sopra Ticino, Comignago, Divignano, Gattico, Veruno. Non si rileva la presenza di un "sistema" di beni caratterizzante la subarea, ad eccezione degli edifici religiosi di epoca romanica, diffusamente presenti, anche con esempi di elevato valore artistico (Battistero di Agrate, S.Martino di Gattico, ecc.). Per contro è elevata la presenza di beni che costituiscono riferimenti nel paesaggio (Castelli a Conturbia e Castelletto, complessi rurali a Muggiano inferiore e Glisente, edifici residenziali a Bogogno, Veruno, ecc.).
  8. Alta pianura di Borgomanero: comprende i comuni di Barengo, Borgomanero, Cavaglietto e Cavaglio d’Agogna, Cressa, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Suno, Vaprio d’Agogna. Il sistema insediativo risente dei legami storici tra Novara e il Cusio. I sistemi dei beni sono riconducibili ai centri storici di origine medioevale, agli edifici rurali, ai castelli e rocche sforzesche, a palazzi e ville (Palazzo Bono, villa Biscaretti a Suno, ecc.), agli edifici storico industriali di Borgomanero.
  9. Costa novarese della Sesia: comprende i comuni di Carpignano Sesia, Fara Novarese, Ghemme, Romagnano Sesia, Sizzano, classificati come centri storici, molti dei quali presentano la struttura tipica dei borghi di rifondazione medioevale. Il sistema insediativo è caratterizzato e strutturato dai percorsi antichi diretti alla Valsesia, dagli allineamenti della "limitatio" romana e dalla presenza di rogge storiche (Mora, Busca). Il sistema dei beni è caratterizzato dalle costruzioni medioevali, in particolare dai ricetti (Carpignano, Ghemme, ecc.), dai resti di opere fortificate e dagli edifici religiosi romanici. Altri beni emergenti appartengono al sistema delle ville (villa Caccia, palazzo Caccia e villa Tornielli a Sizzano, ecc.).
  10. Pendici del Fenera: comprende i comuni di Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora, Prato Sesia, classificati come centri storici unitamente alla frazione di Ara. Il sistema insediativo risente della collocazione all’ingresso della Valsesia e delle connessioni con il Borgomanerese. Il sistema dei beni caratterizzanti è limitato ad alcuni resti di edifici fortificati (Grignasco, Prato Sesia, Montalbano), e ad alcuni beni emergenti (santuario di Boca, chiesa dell’Assunta di Grignasco) di riferimento territoriale.
  11. Orta e riviera: comprende i comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Briga, Gargallo, Gozzano, Miasino, Orta San Giulio, Pella, Pettenasco, Pogno, San Maurizio d’Opaglio, Soriso, classificati come centri storici unitamente a Vacciago, Sovazza, Coiromonte, Auzate, Bugnate, Carcegna, Isola di San Giulio, Corconio, Alzo. Il modello insediativo risente delle condizioni tipiche della zona prealpina, con nuclei diffusi ad impianto urbano spontaneo, spesso originati da un "castrum" medioevale. I sistemi di beni sono caratterizzati dalla diffusa presenza di ville e palazzi signorili, di origine sei-settecentesca (casa Calderara, casa Nigra, casa Bonola, palazzi di Ameno, Orta, ecc.) o otto-novecentesca (ville Motta, Juker, Faa di Bruno, Monte Oro, ecc.) nonché dai beni religiosi distinguibili nelle due tipologie delle opere barocche (santuari, vie crucis, sacro monte) e dagli edifici romanici (Basilica di S.Giulio, S.Lorenzo a Gozzano, S.Maria Assunta ad Armeno) nonché da numerosi beni di riferimento territoriale (Buccione, Mesma, San Colombano a Briga,ecc.).
  12. Arona e Vergante: comprende i comuni di Arona, Colazza, Dormelletto, Invorio, Lesa, Massino Visconti, Meina, Nebbiuno, Oleggio Castello, Paruzzaro, Pisano, classifficati come centri storici, unitamente a molti nuclei diffusi nel territorio. Il sistema insediativo risente della collocazione geografica lungo il bacino lacustre e dalla via storica di comunicazione internazionale. I sistemi dei beni caratterizzanti l’area sono riconducibili agli edifici residenziali, ville e palazzi signorili (villa Zuccoli, Stampa, Cavallini, Tesio ecc.), nonché ai resti di importanti strutture fortificate (Rocca di Arona, Castellaccio di Lesa, castello Visconteo di Massino Visconti, Borgo Agnello).
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4.2. La classificazione dei centri e dei beni storici
I beni sono stati inoltre classificati, in riferimento a specifici aspetti territoriali in
  • centri storici: con riferimento alle categorie individuate dal PTR
    A: centri storici di rilevanza regionale: caratterizzati da struttura urbana complessa, originata in epoche diverse, dalla presenza di edifici e complessi monumentali di rilevanza regionale;

    B: centri storici di notevole rilevanza regionale: caratterizzati da notevole centralità rispetto al territorio regionale e da una consistente antica centralità rispetto al proprio territorio storico (vedi subaree storico-culturali), dalla presenza di opere architettoniche inserite in un tessuto urbano omogeneo. In questa categoria, oltre ai centri già classificati dal PTR, è stato inserito il centro storico di Gozzano;

    C: centri storici di media rilevanza regionale, di notevole rilevanza paesistica e culturale all’interno del territorio provinciale: caratterizzati da relativa centralità storica ed attuale, da struttura urbanistica unitaria e caratterizzata nella forma da specifica identità culturale e architettonica;

    D: centri storici minori, di rilevanza subregionale, che costituiscono parte integrante del tessuto storico-insediativo regionale, nei quali l’organizzazione storica del tessuto urbano è ben conservata.

    Sono inoltre definiti, in relazione alle specificità del territorio provinciale:
    E: centri storici, di caratterizzazione di particolari ambiti del paesaggio provinciale, che conservano l’impianto planimetrico storico ed opere architettoniche attinenti alla storia civile e religiosa del territorio.

    La pianificazione comunale recepisce le indicazioni del PTP, e adegua la propria normativa, anche individuando nuovi elementi da inserire nelle categorie individuate alla voce "E" dal PTP.
  • emergenze: beni di riconosciuto ed elevato valore artistico, con caratteri di unicità, rappresentatività ed eccezionalità, generalmente sottoposti a tutela ai sensi della L.1089/39;
  • beni di riferimento territoriale: edifici o gruppi di edifici che costituiscono importanti riferimenti paesistico-culturali, per posizione o per notorietà, di una vasta porzione di territorio o di un "sistema" di beni;
  • beni di caratterizzazione di subaree storico-culturali e di ambiti di paesaggio: complesso di beni diffusi che qualificano e caratterizzano una porzione geograficamente o storicamente definita del territorio provinciale e rappresentano le attività, gli usi del territorio e le modalità insediative sedimentate nel corso della storia;
  • beni archeologici e paleontologici: non individuati nella tavola di Piano, ma segnalati dalle schede e dalla tavola di analisi, in quanto l’intera materia è comunque sottoposta alle vigenti leggi ed è di competenza della Soprintendenza Archeologica.
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