1. Terrazzo di Novara-Vespolate: l'ambito comprende il terrazzo fluvioglaciale antico a sud di Novara, caratterizzato dalla presenza di superfici ondulate segnate dalle colture agrarie solo in parte asciutte, con coste e rive che lo distinguono dalla circostante piana alluvionale, con la quale invece si confonde per la prevalente presenza di risicoltura che ne ha spesso alterato l'assetto morfologico naturale. Il limite settentrionale del terrazzo coincide con il centro storico di Novara, oggi delimitato dai "baluardi" che ancora consentono la lettura della originaria morfologia naturale.
Il terrazzo è attraversato al centro da un corso dacqua naturale,
lArbogna, con sorgente ubicata nel centro urbano di Novara ed
andamento nord/sud. La componente naturale, al di là del sistema
delle acque, è decisamente subordinata e praticamente eliminata
dalla struttura agraria, che, forte di aziende di grande dimensione
e fortemente specializzate (riso e allevamenti) costituisce lecosistema
prevalente degli spazi aperti.
Al di là del centro urbano di Novara il sistema dei beni diffusi
è caratterizzato dalle grandi strutture a corte delle cascine
e dei nuclei rurali, con elementi fortificati, o resti di fortificazioni
trasformati in ville sui bordi del terrazzo.
La porzione a ridosso di Novara, Parco della Battaglia, è tutelata
da un vincolo paesistico ai sensi della L.1497/39, ma sia il PTR
Ovest Ticino, sia il Comitato provinciale Aree Protette segnalano
la necessità dellestensione della tutela a tutto il terrazzo
fino al nucleo di Vespolate.
2. Pianura Novarese: esteso ambito di pianura irrigua, che comprende la pianura aperta
intorno al capoluogo, attraversata dai torrenti Agogna e Terdoppio,
delimitato ad est dalla pianura dell'ovest Ticino e dai suoi centri
urbani, ad ovest dalla piana della Sesia.
La pianura a nord di Novara, ai margini dei terrazzi antichi,
presenta in corrispondenza dello sbocco in pianura dei due principali
corsi d'acqua una notevole concentrazione di fontanili segnalati
dalla residua e solitaria presenza della vegetazione alle teste,
in un paesaggio totalmente dominato dalla monocoltura del riso
che giunge a ridosso dei nuclei e centri abitati e allimmediato
intorno delle grandi cascine a corte.
L’intervento della Regione nella istituzione della Riserva naturale di Casalbeltrame e di una sua larga area di salvaguardia, su un’area risicola abbandonata, è da considerarsi un primo tentativo di collegare, con una rete di interventi, le aree di interesse naturalistico della Sesia e del Ticino, attualmente separate dalla grande "laguna" artificiale delle risaie. Ad Agognate si segnala la presenza di un importante relitto di bosco planiziale ripariale che ben rappresenta la vegetazione potenziale dell'ambito ed i tipi forestali di riferimento. Scarsa la dotazione di formazioni ed elementi vegetali minori, con presenza in aree marginali e lungo la rete irrigua minore di qualche rara macchia boscata, di formazioni lineari e di elementi vegetali isolati, sempre regolati e piegati alle esigenze produttive.
Il sistema insediativo risente fortemente della presenza di Novara,
il cui ruolo polarizzatore ha limitato lo sviluppo dei centri
urbani, tutti storicamente e funzionalmente legati alla città.
Questi centri storici svolgono, assieme alle cascine e ai nuclei
rurali, un fondamentale ruolo di strutturazione del territorio
extraurbano; sono disposti lungo alcune importanti direttrici
viarie storiche o lungo direttrici secondarie in rapporto alle
aree di produzione agricola.
I sistemi di beni caratterizzanti l'area sono riconducibili ai
grandi insediamenti rurali, alle cascine a corte, agli edifici
fortificati, rocche sforzesche, castelli trasformati in residenza
e resti di fortificazioni medievali, agli edifici religiosi di
epoca romanica, diffusamente presenti anche con esempi di elevato
valore storico-artistico e con cicli di affreschi ed infine alle
opere storico industriali, concentrate in particolare ad est e
nord est di Novara.
Il PTR Ovest Ticino definisce di notevole interesse, per quanto
concerne il paesaggio agrario, larea immediatamente ad est del
centro urbano di Novara.
3. La Sesia: lambito paesistico della Sesia coincide sostanzialmente con
il letto di massima piena del fiume, così come individuato dal
Piano Stralcio delle Fasce fluviali: il fiume infatti, nella porzione
novarese, non è caratterizzato da sponde o terrazzi percepibili.
Peculiare della Sesia è il regime delle acque, a carattere fortemente
torrentizio, determinato da fattori climatici e pluviometrici,
dalle dimensioni del bacino idrografico e dall'assenza di bacini
di accumulo a monte, con ciclici eventi di piena eccezionali,
e conseguente formazione di un letto fluviale ampio, caratterizzato
da rami laterali periodicamente ricaricati o anche abbandonati
e dagli isoloni centrali, oggi limitati dall'azione di prelievo
degli inerti. L'ambito presenta aree di grande pregio ambientale
e naturalistico, ed è caratterizzato da formazioni forestali igrofile
e mesoigrofile, condizionate dalla elevata e secolare azione antropica
legata allutilizzo agricolo dei suoli, e fortemente condizionato
nella zona meridionale dalla diffusione della monocoltura del
riso e più a monte dalla presenza di pioppeti.
I beni culturali presenti sono limitati ad opere di ingegneria
legate allo sfruttamento del fiume per la costruzione di canali
irrigui, alcuni di antica origine (rogge Busca, Mora, Biraga).
La tutela dellambito attualmente è frazionata in poche zone protette:
il Biotopo del Bosco dei Preti ed una piccola porzione del Parco
Naturale Regionale delle Lame del Sesia. Il PTR attribuisce alla
regione la formazione del piano paesistico dellambito fluviale;
è importante qui sottolineare come il fiume sia comunque da considerarsi
come elemento fondamentale per la realizzazione della rete ecologica
provinciale.
4-5. Bassa e alta pianura della Sesia: costituiscono ambiti storicamente omogenei e caratterizzati dalla presenza di edifici e manufatti di epoca medievale di grande rilevanza, dai "ricetti" agli edifici religiosi romanici, ai resti di strutture fortificate.
La bassa pianura della Sesia non presenta elementi evidenti, sotto
il profilo morfologico, di separazione dalla pianura novarese,
sono piuttosto i caratteri storici degli insediamenti a farne
una unità ben definita assieme ad una differente struttura dei
suoli. La dominante paesistica, fortemente limitante sulla varietà
dellecosistema, resta comunque la coltivazione estensiva del
riso spinta fino in prossimità del fiume.
La piana è caratterizzata da una rete irrigua diffusa, con consistente
presenza di fontanili lungo i quali sono presenti gli unici elementi
di vegetazione arborea riconoscibili nellarea.
Il sistema insediativo risente della collocazione in prossimità della Sesia, caratterizzato e articolato sul percorso medievale della strada detta "Biandrina'" verso la Valsesia, con i principali centri disposti lungo questa importante direttrice o su direttrici secondarie a questa collegate. Si segnala la presenza di un bene altamente significativo e strutturante il territorio regionale, il complesso abbaziale fortificato di S.Nazzaro Sesia con la chiesa romanica dei S.S.Nazzaro e Celso ed il chiostro, la cui importanza è tale da poterne proporre l'inserimento nell'elenco di cui all'art. 17 del P.T.R., incluso nella categoria delle grandi opere religiose.
Beni caratterizzanti lambito paesistico, oltre ai ricetti e ai
borghi-franchi, sono le grandi cascine ed alcuni edifici fortificati.
Lalta pianura, morfologicamente delimitata a nord dal massiccio
del Fenera, ad ovest dal fiume e ad est dal terrazzo fluvioglaciale
di Proh-Romagnano, è strutturata, sotto il profilo insediativo
dal tracciato dei percorsi antichi diretti verso la Valsesia,
con i centri storici allineati al piede del terrazzo.
Il sistema agrario dellalta pianura, che costituisce ecosistema
dominante, è relativamente debole, rispetto al sistema urbano,
articolato su aziende di dimensione medio-piccola con cereali
e colture foraggere e pioppeti, poggiate sulla rete dei canali
e delle rogge, mentre la più pregiata coltivazione delle uve da
vino (area DOC) si trova in prevalenza sul terrazzo.
Lambito presenta boschi con predominanza di robinia in formazioni
lineari in aree marginali o in coltivi abbandonati e sufficiente
dotazione di elementi vegetali minori, anche di interesse storico
documentario, legati ad attività agricole in via di abbandono
(gelsi, salici, alno, grandi alberi da frutto).
6. Valle fluviale del Ticino: lintero ambito è compreso nel perimetro del Parco Naturale Regionale
della Valle del Ticino, dotato di Piano darea approvato. La matrice
naturale è prevalente al punto che lintero parco è considerato
biotopo. La valle fluviale è ben delineata dai terrazzi che, nella
parte settentrionale assumono laspetto di coste scoscese. Il
sistema dei boschi è tutelato e governato dal Piano di assestamento
forestale del Parco.
I caratteri storici dellarea sono legati prevalentemente alle
opere di presa dei navigli di epoca viscontea, delle rogge molinare
che alimentavano i numerosi molini ancora presenti, ai salti dacqua
con centrali elettriche. La fruizione del paesaggio è essenzialmente
affidata ad una rete di percorsi nel parco, che collegano sia
punti organizzati di accesso diretto al fiume sia aree specificamente
destinate ad accogliere attrezzature.
7. Piana dellOvest Ticino: questo ambito di pianura, pur comprendendo a sud di Cameri zone
oggi interessate dalle colture irrigue tipiche della piana novarese,
si caratterizza per l'approssimarsi dell'incisione fluviale, cui
consegue una differente natura dei suoli, che risente dell'azione
drenante del grande corso d'acqua, con presenza storica di aree
asciutte e baraggive oggi in gran parte trasformate, e di estese
aree boscate collocate lungo i margini della valle fluviale. Caratterizzante
è la presenza di una imponente rete irrigua principale e secondaria
derivata dal Ticino, ma anche dal Terdoppio, così come lassenza
di fontanili causata dalla vicinanza del Ticino. Il paesaggio
dominante è quello governato e condizionato da una struttura agraria
forte, con aziende di grande dimensione e specializzazione; la
componente urbana è legata sia alla vicinanza del capoluogo e
alla sua rete viaria, sia alla ubicazione storica lungo la frontiera
del Ticino che ha favorito la formazione di nuclei urbani compatti
ed accentrati. La tipologia più diffusa e maggiormente caratterizzante
l'area extraurbana è quella della grande cascina o nucleo rurale
e della cascina a corte, che in questa zona testimonia della continuità
storica degli insediamenti agricoli nel Novarese, materialmente
rilevabili a partire dai romani (ampie tracce di centuriazione),
e medievali in genere, sino ad arrivare alle cascine del XVIII-XIX
secolo, espressione della coltura risicola specializzata. Sono
da segnalare, per la loro incidenza sulla frammentazione del paesaggio
agrario due aree. Quella relativa allaeroporto militare di Cameri,
molto vicina al terrazzo fluviale e separata da questo da ampie
superfici boscate e soprattutto la grande area petrolchimica di
San Martino di Trecate. Lintero territorio è compreso nellambito
soggetto al Piano Territoriale Regionale Ovest Ticino, approvato,
che ha valenza di piano paesistico e propone il recupero ed il
rafforzamento delle aree boscate, nonché la progettazione paesistica
coordinata da parte dei comuni di una fascia di salvaguardia esterna
al perimetro del Parco della Valle del Ticino.
8. Alta pianura dellAgogna: lambito paesistico dalta pianura coincide sostanzialmente con
la piana alluvionale dellAgogna, che costituisce elemento caratterizzante,
compresa tra le scarpate dei terrazzi fluvioglaciali antichi sotto
descritti. Il limite meridionale non è definito da elementi morfologici
di rilievo ma coincide con linizio del sistema irriguo che caratterizza
la pianura novarese. La componente naturale è limitata al fiume
e alle scarse formazioni vegetali lineari sulle sue rive. La componente
agraria è relativamente debole sotto il profilo paesistico, con
aziende di media grandezza e prevalente monocoltura a mais; interessanti
ecotopi caratterizzanti l'ambito paesistico sono quelli costituitisi
intorno ai fontanili, ambienti creati e gestiti dall'uomo sufficientemente
stabili per l'insediamento di flora e fauna, grazie alle particolari
condizioni ambientali, termiche e chimico-fisiche delle acque.
La componente urbana è prevalente lungo la rete viaria storica
tra Novara ed il Cusio, con gli effetti conurbativi delle espansioni
di Borgomanero verso Gozzano/San Maurizio dOpaglio e verso Fontaneto
dAgogna.
I sistemi di beni storici caratterizzanti sono riconducibili agli
edifici rurali spesso di origine monastica (Badia di Dulzago,
cascina Monastero), mentre la presenza di edifici fortificati
sui terrazzi meglio sottolinea il passaggio tra ambiti paesistici
di diversa connotazione. Le aree ripariali lungo il torrente Agogna,
già oggetto di uno studio condotto dall'amministrazione provinciale,
sono dal PTR considerate di competenza regionale, ma sono soprattutto
interessanti per il piano provinciale, in quanto costituiscono
uno dei principali e potenziali corridoi ecologici dellintera
rete provinciale.
9. Terrazzo di Oleggio-Cavagliano-Suno: lambito paesistico dalta pianura è costituito dal terrazzo
antico che separa l'alta pianura dell'ovest Ticino dalla piana
dell'Agogna, delimitato a nord dal sistema morenico del basso
Verbano, a sud dalla pianura novarese. E caratterizzato da superfici
ondulate variamente erose dai numerosi corsi dacqua, tra i quali
i più importanti, sotto il profilo paesistico sono il Terdoppio
e la Meja.
Lungo questi corsi dacqua e lungo la costa orientale sono presenti
boschi e formazioni lineari che, assieme alle aree baraggive,
caratterizzate da vegetazione erbacea ed arbustiva, costituiscono
rilevanti aree di naturalità.
Il sistema insediativo, prevalentemente collocato ai margini del
terrazzo, lungo tracciati storici, sul lato orientale tende a
formare, anche per aggregazione di nuclei rurali, conurbazioni
consistenti che si spingono sulle aree pianeggianti dellovest
Ticino. I sistemi di beni caratterizzanti l'area sono riconducibili
ai numerosi resti di fortificazioni di origine altomedievale,
agli edifici storico-industriali, testimonianze dello sviluppo
economico dei secoli XIX-XX concentrati ad Oleggio e dintorni,
ed agli edifici religiosi di epoca romanica, presenti anche con
esempi di elevato valore storico-artistico .
La struttura agraria è poco condizionante per le scarse dimensioni aziendali e per l’alternanza delle coltivazioni a prato e seminativi. Il PTR riprende la delimitazione proposta dal Piano dell’Ovest Ticino di "area di elevata qualità paesistico ambientale" da sottoporre a pianificazione paesistica di competenza provinciale.
10. Terrazzo di Proh-Romagnano: l'ambito paesistico dalta pianura è costituito dal terrazzo
antico che separa l'alta pianura dell'Agogna da quella della Sesia,
attraversato da alcuni torrenti, tra cui lo Strona di Boca; a
sud è delimitato dagli ultimi rilievi di Briona e Proh, che preludono
alla pianura aperta, a nord e nord ovest dai contrafforti del
Monte Fenera e dall'anfiteatro morenico del Cusio. La caratteristica
principale dellambito è lassenza di centri abitati allinterno
del terrazzo che quindi è definito paesisticamente dalle componenti
naturali e da quelle agrarie con la coltura della vite. I centri
sono collocati lungo tutto il margine, a nord come elementi di
transizione tra il paesaggio collinare del terrazzo antico e quello
montano del Fenera, ad est, sud ed ovest i centri sono di fatto
appoggiati alla scarpata, avendo, nel corso della storia, posizionato
le aree fortificate sul terrazzo e lo sviluppo urbano antico e
recente sullalta pianura. Da rilevare la presenza di estese aree
baraggive, considerati biotopi, collocate soprattutto nelle aree
centrali e settentrionali, oggi solo in parte ricadenti entro
i confini del Parco Naturale delle Baragge.
11. Terrazzi morenici del basso Verbano: l'ambito paesistico collinare occupa la parte meridionale dell'anfiteatro
morenico del Verbano a contatto con il terrazzo più antico di
Oleggio-Cavagliano-Suno: è definito a nord ovest dall'alta pianura
dell'Agogna e da un tratto della sua valle, ad est dalla valle
del torrente Vevera e del torrente Nore e dalla costa di Castelletto
Ticino. La delimitazione meridionale, ove avviene l'incontro ed
il passaggio fra i terrazzi antichi e le morene, comprende aree
geologicamente affini ai primi, differenziate per caratteristiche
morfologiche (inizio dei "motti") e capacità d'uso dei suoli.
La componente naturale è sottolineata dalla presenza di estese
aree boscate, con boschi di latifoglie, boschi misti e rimboschimenti
affermati, di buona consistenza e continuità e di elementi vegetali
minori che concorrono a caratterizzare lambito paesistico malgrado
la crescente urbanizzazione ed infrastrutturazione del territorio.
La componente agraria è presente in buona combinazione con quella
naturale per la presenza di prati e di seminativi alternati a
boschi. I vigneti sono di impianto più recente rispetto alle aree
DOC classiche, si diffondono anche i frutteti.
Il sistema insediativo, condizionato della morfologia dei siti
e dalla rete viaria antica ed altomedievale, è ancora oggi strutturato
sui percorsi nord-sud da Novara verso il Verbano e soprattutto
est-ovest dalla piana di Borgomanero verso gli importanti attraversamenti
del Ticino; ciò ha favorito la formazione di nuclei abitati sorti
in adiacenza a luoghi fortificati, a volte in posizione strategica
e di controllo delle vie di comunicazione.
Non si rileva la presenza forte di un sistema di beni che caratterizzi
specificamente la sub-area, ad eccezione degli edifici religiosi
di epoca romanica, diffusamente presenti anche con esempi di elevato
valore storico-artistico.
Alcune aree di pregio ambientale sono state oggetto di segnalazione
da parte del Comitato provinciale Aree Protette: Alta valle della
Meja, Bosco Solivo, Bosco della Bindillina, motto Pugno (Varallo
Pombia).
12. Anfiteatro morenico del Verbano: paesaggio lacustre, caratterizzato dalla doppia serie di insediamenti,
la prima lungo lantica via costiera del lago Maggiore, sul quale
affacciano i più importanti insediamenti rivieraschi di Arona,
Lesa, Meina, la seconda, ai piedi delle formazioni rocciose del
Mottarone, costituita dagli insediamenti del Vergante. In questo
ambito la componente antropica tende a prevalere su quella naturale,
pur rappresentata, sotto il profilo morfologico dai dossi morenici,
dal grande bacino lacustre e dalla presenza di aree boscate diffuse
lungo i pendii. La presenza di grandi parchi delle ville ottocentesche
contribuisce a mantenere un equilibrio tra componente antropica
e naturale assai delicato, sottolineato dalla presenza del parco
naturale dei Lagoni di Mercurago (torbiere) e della riserva di
Dormelletto (canneti lacustri).
La componente agricola, rappresentata da aziende frammentate ed
in genere di piccola dimensione, tende ad abbandonare la tradizionale
coltivazione di seminativi alternati al pascolo, per orientarsi
sempre più verso una produzione industriale di piante ornamentali
(acidofile) legate al particolare micro-clima generato dal lago.
I sistemi di beni caratterizzanti l'area sono riconducibili agli
edifici residenziali, quali le ville ottocentesche ed i palazzi/ville
settecenteschi, nonchè ai resti di imponenti strutture fortificate
(Rocca di Arona, Castellaccio di Lesa, Massino Visconti, Invorio,
ecc.).
Il lago Maggiore, assieme al lago d’Orta, fa parte del "sistema dei principali laghi" per il quale il PTR rinvia la definizione della natura del piano d’approfondimento e dei relativi ambiti territoriali.
13. Anfiteatro morenico del Cusio: paesaggio lacustre e montano, geologicamente caratterizzato dai
depositi morenici che hanno costituito lo sbarramento verso sud
del bacino lacustre e dalle rocce, che, nella porzione settentrionale,
giungono fino ai bordi del lago.
Nell'ambito sono presenti diffuse aree boscate, localizzate soprattutto
in corrispondenza dei versanti alpini e morenici, con castagneti
e boschi di latifoglie di buona consistenza, che, unitamente alle
macchie ed agli altri elementi vegetali minori, concorrono a caratterizzare
un ambito paesistico in discreto equilibrio tra componente naturale
ed antropica.
Da rilevare, infatti, come una significativa caratterizzazione
dell'ambito provenga dalla vegetazione dei grandi parchi e giardini
delle ville realizzate sia sulla costa sia in posizioni elevate,
con presenza di specie alloctone a volte naturalizzatesi e spontaneamente
insediatesi nell'area.
Assieme alla forte componente naturale lambito paesistico è caratterizzato
da una importante presenza di centri storici anticamente sede
di Pieve (Orta san Giulio e Gozzano), di nuclei sei-settecenteschi
con la tipica casa a loggiato, e di complessi di elevato valore
storico ed artistico, legati anche alla presenza di una antica
ed importante via di comunicazione verso i valichi alpini: dalle
basiliche romaniche di San Giulio dOrta e di San Lorenzo a Gozzano
agli interventi barocchi rappresentati da chiese, santuari, sacri
monti e vie crucis, dai palazzi settecenteschi (Miasino) alle
grandi ville con parco otto-novecentesche. Lequilibrio storicamente
installatosi tra componente naturale ed antropica rischia di indebolirsi
sotto la spinta dellafflusso turistico, e soprattutto per la
tendenza al formarsi di conurbazioni tra i comuni di San Maurizio
dOpaglio e Gozzano.
Sono presenti riserve Regionali (Sacro monte di Orta, Torre di
Buccione, Monte Mesma); lambito è considerato dal PTR come area
da sottoporre a piano paesistico di competenza regionale (ex Galassino).
14. Pendici del Mottarone: paesaggio montano, compreso tra i due laghi dOrta e Maggiore,
caratterizzato dagli aspetti (matrici) naturali prevalenti, rappresentati
sia dalle componenti geomorfologiche, quali vette, crinali, pareti
rocciose, valli dellAgogna e dei suoi principali affluenti, sia
dalle componenti vegetazionali, in gran parte seminaturali, costituite
da boschi di castagneti, di latifoglie varie e da rimboschimenti
di conifere.
Il sistema insediativo storico è caratterizzato da nuclei ed alpeggi
con caratteri rurali prevalenti, collegati da percorsi montani
di grande interesse per la fruizione, legati alla conduzione agricola
di prati e pascoli e allo sfruttamento (anche attraverso gli usi
civici) dei boschi. Costituiscono elementi di riferimento territoriale
alcuni santuari (Madonna della Bocciola, Madonna di Luciago, San
Salvatore) posti in posizioni elevate.
L’ambito paesistico è parzialmente compreso in un "area di elevata qualità paesistico ambientale" definita dal PTR di competenza regionale: la salvaguardia dell’ambiente, da promuoversi anche attraverso l’azione della comunità montana, è direttamente legata alla buona conservazione dei boschi e a progetti e programmi di fruizione che non alterino i rapporti di equilibrio tra componente naturale ed antropica, favorendo quindi le forme dell’agriturismo e dell’escursionismo già in parte presenti.
15. Pendici del Fenera: paesaggio montano, isolato rispetto al sistema prealpino, caratterizzato
da superfici generalmente in forte pendenza, con le caratteristiche
pareti bianco-calcaree e forma arrotondata della cima (le grotte,
famose per i ritrovamenti di epoca preistorica, si trovano, così
come la vetta del monte, nella parte vercellese del territorio
del Fenera). La matrice naturale è confermata dalla presenza di
ampie superfici boscate, di numerosi corsi dacqua a carattere
fortemente torrentizio e dalla scarsa presenza di alpeggi. In
territorio Novarese i nuclei abitati si trovano alle quote più
basse, spesso al contatto tra larea montana ed i terrazzamenti
antichi dellalta pianura. Il santuario di Boca, posto su una
delle poche strade che attraversa da est ad ovest lambito paesistico,
è fra elementi storici di riferimento più noti della zona.
Lambito paesistico è parzialmente compreso nel Parco Naturale
del Monte Fenera e, per la parte novarese, ne costituisce area
di salvaguardia. La porzione nord orientale, che comprende la
valle del Sizzone è considerata dal PTR, area di elevata qualità
paesistico ambientale, di competenza regionale, il che fa supporre
una possibile estensione della tutela rappresentata dal Parco
e dalle sue aree di salvaguardia o di pre-parco.
L'area è integralmente da considerare di elevato valore e con
notevoli potenzialità sotto il profilo naturalistico ed ambientale;
rappresenta uno dei principali capisaldi della rete ecologica
provinciale e, data l'estensione, rappresenta un'area di riserva
e ricarica ambientale fondamentale cui raccordarsi per realizzare
una efficiente rete ecologica a scala regionale, di connessione
fra l'arco alpino a nord e la pianura a sud, attraverso le aste
fluviali della Sesia e del Sizzone ed il terrazzo di Proh-Romagnano.