I dati selezionati nella ricerca sui beni culturali, come precisato
in allegato, sono stati raccolti ed elaborati principalmente con
lintento di poter fornire un quadro complessivo determinato articolando
i beni in base alle classificazioni adottate, in modo da poterli
organizzare entro i sistemi collegati alla periodizzazione storica,
traendo da ciò utili indicazioni attraverso la consistenza materiale,
lubicazione e la frequenza, circa la loro rappresentatività nel
caratterizzare il contesto territoriale al di fuori dei centri
storici.
Lo studio relativo al territorio storico culturale ha preso lavvio
dalla periodizzazione storica ed è stato integrato con considerazioni
relative alla organizzazione degli insediamenti urbani e rurali,
(ubicazione, origine, impianto urbanistico, rapporto con le reti
infrastrutturali), allevoluzione del paesaggio agrario (colture
prevalenti, infrastrutture irrigue, modi di organizzazione della
produzione) ed alla produzione edilizia (tipologie edilizie, sistemi
di beni caratterizzanti determinate aree, materiali costruttivi,
particolari decorativi).
Il lavoro globalmente svolto nella fase di analisi ha condotto
alla delimitazione del territorio provinciale in 12 sub-aree di
interesse storico culturale, i cui confini sono stati convenzionalmente
ricavati sulla base delle ripartizioni amministrative comunali;
ciò ha comportato alcune semplificazioni e scelte a volte discutibili,
ma permette una più utile gestione dei dati nella successiva fase
di pianificazione.
Le sub-aree storico culturali individuate sono le seguenti:
Rimandando per approfondimenti ai due studi allegati al piano
(Il territorio storico-culturale e Elenco dei Beni Culturali
Urbanistici, Architettonici e Archeologici), nonchè alle cartografie
generali e tematiche, vengono nel seguito sinteticamente evidenziate
le specificità proprie di ciascuna delle sub-aree individuate.
Novara
Comprende il solo comune di Novara, con i centri storici di Novara,
Pernate, Lumellogno, oltre a 10 nuclei rurali, quasi tutti di
antiche origini.
Il paesaggio agrario della piana irrigua novarese è caratterizzato
e fortemente condizionato dalla coltura del riso, con limitati
seminativi e coltura del pioppo prevalentemente a filare; esso
appare profondamente antropizzato e regolato a fini produttivi,
frutto della secolare opera di bonifica e trasformazione che ha
determinato la semplificazione morfologica del territorio, livellato
e terrazzato anche sulla dorsale fluvio-glaciale a sud di Novara,
e la presenza di una fitta infrastrutturazione irrigua, con reti
di canali, rogge, fossi, fontanili; scarse le testimonianze di
passate pratiche colturali e inconsistente la presenza di elementi
vegetali minori (alberi, filari, siepi), limitata a scarsi residui
di aree boscate lungo i corsi dacqua principali e lungo alcuni
fontanili.
Il sistema insediativo non sempre evidenzia con chiarezza i condizionamenti
morfologici e il legame con i corsi corsi dacqua naturali e le
infrastrutture irrigue storiche che hanno determinato lubicazione
ed il successivo sviluppo dei centri abitati.
Il sistema insediativo è fortemente connotato e condizionato dalla
presenza del centro urbano di Novara, il cui ruolo polarizzatore
ha impedito la crescita degli altri centri storici, individuati
in Pernate, oggi pressochè connesso a Novara, e Lumellogno, sviluppatosi
lungo una direttrice oltre Agogna, verso la Lomellina, entrambi
dai caratteri prevalentemente rurali.
Questi piccoli centri storici, unitamente ai nuclei rurali, che
solo in alcuni casi sono stati inglobati nella espansione urbana
(Veveri, Bicocca, Pernate) svolgono, assieme alle cascine, un
fondamentale ruolo di strutturazione del territorio extraurbano;
sono disposti lungo alcune importanti direttrici viarie storiche
(Bicocca, Olengo e Torrion Quartara a sud, Vignale ed Isarno a
nord verso il Cusio, Veveri a nord verso il Verbano, Agognate
a nord ovest verso la Valsesia, Pernate ad est verso il Ticino)
o lungo direttrici secondarie da Novara (Gionzana, Casalgiate,
Lumellogno, Pagliate).
Oltre a Novara, centro storico a struttura urbanistica regolare,
di impianto romano, sono presenti centri a sviluppo lineare (es.Lumellogno)
o tendenzialmente compatti (Pernate), sviluppatisi intorno ad
un castrum medievale, in alcuni casi occupando siti ancora rilevabili
nonostante le trasformazioni (Casalgiate, Olengo).
Sotto il profilo della produzione edilizia vanno distinte Novara-città
dal territorio circostante.
La prima presenta caratteri spiccatamente urbani, determinati
dalle complesse trasformazioni storiche in parte ancora leggibili,
con presenza di edifici di varia epoca e stile, e dalla localizzazione
storica delle funzioni amministrative, cui consegue la presenza
di importanti edifici pubblici e complessi architettonici di pregio. Il territorio circostante, vocato all’agricoltura, presenta invece una produzione edilizia spiccatamente rurale o di derivazione rurale; la tipologia prevalente e caratterizzante l’area è quella della cascina, in particolare della cascina a corte, realizzata in laterizio, con copertura in coppi ed orizzontamenti prevalentemente lignei sino alla fine dell’Ottocento, successivamente in travetti di ferro e voltini; uso della volta in mattoni di solito limitata alle stalle, o ai piani terra. Presenza di edifici residenziali con caratteri rurali, quali case di ringhiera con distribuzioni a ballatoio e semplici edifici "a schiera" su due piani, organizzati intorno ad un cortile comune o disposti in linea con antistante spazio privato (orto o giardino).
I sistemi di beni diffusi e caratterizzanti la subarea sono riconducibili
agli edifici rurali, in particolare rappresentati dalla tipologia
delle cascine a corte, e agli edifici storico industriali.
Piana del Basso novarese
Comprende i comuni di Borgolavezzaro, Casalino, Garbagna, Granozzo
con Monticello, Nibbiola, Sozzago, Terdobbiate, Tornaco, Vespolate
e Vinzaglio, classificati come centri storici unitamente a Cameriano;
i pochi nuclei rurali sono presenti soprattutto nel territorio
di Casalino.
Il paesaggio agrario della piana irrigua del Basso novarese è
caratterizzato e fortemente condizionato dalla coltura del riso,
con limitati seminativi, pioppicoltura a filare e localizzata
frutticoltura; esso appare profondamente antropizzato e regolato
a fini produttivi, frutto della secolare opera di bonifica e trasformazione
che ha determinato la semplificazione morfologica del territorio,
livellato e terrazzato anche sulla dorsale fluvio-glaciale, e
la fitta infrastrutturazione irrigua; scarse le testimonianze
di passate pratiche colturali (gelso, vite, marcita) e inconsistente
la presenza di elementi vegetali minori, limitata a qualche albero
isolato, a siepi e filari lungo i fontanili, con residua e poco
consistente presenza di boschi ripariali.
Il sistema insediativo risente ancora fortemente della presenza
di Novara, il cui ruolo polarizzatore ha limitato lo sviluppo
dei centri urbani, tutti storicamente legati alla città ad eccezione
di Vinzaglio, gravitante anche sul Vercellese e sulla Lomellina.
Questi centri storici svolgono, assieme alle cascine e ai nuclei
rurali, un fondamentale ruolo di strutturazione del territorio
extraurbano; sono disposti lungo alcune importanti direttrici
viarie storiche (Garbagna, Nibbiola, Vespolate e Borgolavezzaro
a sud della città) o lungo direttrici secondarie in rapporto alle
aree di produzione agricola.
Da segnalare la presenza di centri di origine medievale ad impianto
urbano regolare, rigidamente pianificato nei borghifranchi di
nuova fondazione (Borgolavezzaro, a struttura compatta, Casalino,
Pernasca), altrove più spontaneo, ad andamento anulare ma pur
sempre strutturato su due assi ortogonali e con struttura compatta
(Vespolate, sede di ricetto); altri centri presentano uno sviluppo
tendenzialmente lineare (Garbagna, Nibbiola, Sozzago, Granozzo,
Monticello, Cameriano, Ponzana) o semi-anulare, essendosi sviluppati
circondando parzialmente il castrum medievale (Tornaco).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di chiara impronta
rurale, con presenza nei centri principali di pochi edifici dai
caratteri urbani (Borgolavezzaro, Vespolate) e/o di un bene particolarmente
significativo e strutturante (castello e ricetto a Vespolate,
castelli a Nibbiola, Terdobbiate, Vinzaglio, Casalino, Monticello
e Isola di Peltrengo, palazzo settecentesco a Garbagna, villa
a Sozzago). Frequente la presenza di edifici residenziali con caratteri rurali, quali piccole cascine, case con distribuzioni a ballatoio e semplici edifici "a schiera" su due piani.
La tipologia prevalente più diffusa e maggiormente caratterizzante
larea è quella della cascina, in particolare della cascina a
corte.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici rurali, in particolare rappresentati dalla tipologia delle
cascine a corte, e ai castelli, quasi sempre trasformati in prestigiose
residenze padronali.
Piana dell'Ovest Ticino
Comprende i comuni di Bellinzago, Cameri, Cerano, Galliate, Romentino
e Trecate, classificati come centri storici, e 3 nuclei rurali.
Il paesaggio agrario della piana irrigua dellOvest Ticino è caratterizzato
e fortemente condizionato dalla coltura del riso, spinta ad est
sino allorlo del terrazzo fluviale delimitante la valle del Ticino
e a nord sino in territorio di Cameri e in parte Bellinzago, ove
compaiono con maggiore frequenza prati e seminativi; esso appare
profondamente antropizzato e regolato a fini produttivi, frutto
della secolare opera di bonifica e trasformazione che ha determinato
la semplificazione morfologica di gran parte del territorio, livellato
sino ai piedi della dorsale fluvio-glaciale di Bellinzago e del
terrazzo fluviale del Ticino, ed interessato da una complessa
rete di infrastrutturazione irrigua; scarse sia le testimonianze
di passate pratiche colturali, sia la presenza di elementi vegetali
minori (alberi, filari, siepi), almeno sino al terrazzo fluviale,
oltre il quale compaiono le aree boscate della valle del Ticino,
alternate a pioppeti e prati, mentre nel territorio di Bellinzago
boschi misti e di latifoglie di discreta consistenza sono rilevabili
nelle brughiere dellalta pianura, in continuità con i boschi
del Ticino, e sulla dorsale morenica. Il sistema insediativo risente della presenza di Novara, il cui ruolo polarizzatore ne ha condizionato lo sviluppo unitamente alla ubicazione lungo la "frontiera" del Ticino; ciò ha favorito la formazione di nuclei abitati particolarmente compatti ed accentrati, (alcuni dei quali nel medioevo dotati di mura), caratteristiche queste comuni ai centri urbani dell’ovest Ticino, ove i nuclei rurali sono numericamente limitati, essendo così demandato alle cascine il ruolo di strutturare il territorio agrario.
Questi centri storici sono disposti lungo importanti direttrici
viarie storiche da Novara verso est, (Trecate e Galliate, meno
Romentino e Cameri), sud (Cerano), nord/nord-est (Cameri, Bellinzago),
ed in parte allineati lungo la direttrice che da Pavia conduceva
al Verbano.
Presenza di centri di origine medievale ad impianto urbano regolare
(Galliate, a struttura compatta con isolati non del tutto regolari),
ad impianto urbano spontaneo, caratterizzato dallandamento anulare
sviluppatosi intorno al castrum medievale, strutturato su due
o più assi, e delimitati da rogge storiche (Cameri, Cerano, Trecate),
o condizionati dalla dorsale morenica (Bellinzago); gli altri
centri presentano uno sviluppo tendenzialmente lineare (Romentino,
Cavagliano). L’area si caratterizza per una produzione edilizia che, pur risentendo dell’impronta rurale, presenta nei centri principali anche edifici dai caratteri più urbani, nonchè beni particolarmente significativi e strutturanti (castello a Galliate, villa a Trecate, complesso abbaziale a Dulzago, ecc.). Frequente nei centri la presenza di edifici residenziali con caratteri rurali, originatisi da piccole cascine, case con distribuzioni a ballatoio e semplici edifici "a schiera" su due piani.
La tipologia più diffusa e maggiormente caratterizzante larea
extraurbana è quella della grande cascina e della cascina a corte,
che in questa subarea testimonia della continuità storica degli
insediamenti agricoli nel Novarese, materialmente rilevabili a
partire dai romani (ampie tracce di centuriazione), con presenze
diffuse di insediamenti monastici (Cascina Argine, Badia di Dulzago)
e medievali in genere (Bornago, Torre Mandelli, Camerona, ecc.
) sino ad arrivare alle cascine del XVIII-XIX secolo, espressione
della coltura risicola sempre più prevalente e specializzata.
Il materiale costruttivo più diffuso è senza dubbio il laterizio,
che spesso compare utilizzato assieme al ciottolo di fiume, connotando
edifici di antica origine o caratterizzati da forte ruralità o
sorti in zone particolari (es.Valle Ticino).
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici rurali, rappresentati dalle grandi cascine e dalle cascine
a corte, con esempi notevoli di cascine ville (es.Picchetta e
Galdina a Cameri) e agli edifici storico-industriali, a testimonianza
dello sviluppo economico dei sec. XIX-XX, con concentrazioni a
Galliate, Trecate e Cameri.
Piana novarese settentrionale
Comprende i comuni di Briona, Caltignaga, Casaleggio, Castellazzo,
Momo, S.Pietro Mosezzo, classificati come centri storici unitamente
a Sologno, Agnellengo, Castelletto di Momo, Alzate, e 7 nuclei
rurali.
Il paesaggio agrario della piana novarese settentrionale è caratterizzato
e fortemente condizionato dalla coltura del riso, spinta a nord
sino in territorio di Momo, ove iniziano a comparire con più frequenza
i seminativi, e di Briona, ove compare il rilievo morenico e con
esso la coltivazione della vite; esso appare profondamente antropizzato
e regolato a fini produttivi, frutto della secolare opera di bonifica
e trasformazione che ha determinato la semplificazione morfologica
di gran parte del territorio; scarsa la presenza di elementi vegetali
minori, testimoniata da pochi alberi isolati e siepi e filari
lungo alcuni fontanili; limitati i boschi, ubicati sulla dorsale
fluvio-glaciale e lungo le principali aste fluviali e canali
Il sistema insediativo risente della presenza di Novara e della
sua rete viaria storica verso nord, nonchè delle condizioni morfologiche
presenti.
I principali centri storici sono disposti lungo le importanti direttrici viarie storiche da Novara verso la Valsesia (Briona) e verso il Cusio-Verbano (Caltignaga e Momo), o su direttrici secondarie (Castellazzo, Casaleggio, S.Pietro Mosezzo).
I centri storici ed i nuclei rurali sono di origine medievale,
con impianto urbano spontaneo ed in genere compatto, caratterizzato
da uno sviluppo di tipo lineare (Briona, condizionato dalla dorsale
morenica, S.Pietro, Mosezzo, Nibbia, Mirasole, Sologno, S.Bernardino,
Alzate, Agnellengo) a volte tendenzialmente semi-anulare, determinato
dallincrocio di due assi (Casaleggio) e/o sviluppatosi intorno
al castrum medievale (Momo, Caltignaga, Morghengo).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di chiara impronta
rurale, con scarsissima presenza nei centri principali di edifici
e palazzi dai caratteri urbani, e con presenza di un bene particolarmente
significativo e strutturante (castelli a Briona, Proh, Caltignaga,
Morghengo, Castellazzo, Casaleggio, Agnellengo, Castelletto di
Momo, cascina fortificata di Mirasole, resti a Momo) o di beni
di elevato valore storico artistico (chiese romaniche, anche con
cicli di affreschi).
Frequente la presenza nei centri storici, accanto ad edifici prettamente
rurali, di edifici residenziali con caratteri rurali originatisi
da piccole cascine, case con distribuzioni a ballatoio e semplici
edifici in linea su due piani.
La tipologia più diffusa e maggiormente caratterizzante larea
extraurbana è quella della cascina a corte, che in questa subarea
testimonia la continuità storica degli insediamenti agricoli nel
Novarese anche attraverso esempi particolari (cascina Mirasole,
fortificata e cascina Linduno, insediamento complesso).
Il materiale costruttivo più diffuso è senza dubbio il laterizio,
che in edifici di antica origine o caratterizzati da forte ruralità
talvolta compare utilizzato assieme al ciottolo di fiume.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici rurali, in particolare rappresentati dalle cascine a corte,
ai castelli (rocche sforzesche, castelli trasformati in residenza)
ed agli edifici religiosi di epoca romanica, diffusamente presenti
in tutta la sub-area anche con esempi di elevato valore storico-artistico.
Piana novarese della Sesia
Comprende i comuni di Biandrate, Casalbeltrame, Casalvolone, Landiona,
Mandello Vitta, Recetto, S.Nazzaro Sesia, Sillavengo, Vicolungo,
classificati come centri storici, e 6 nuclei o addensamenti rurali,
tra i quali Gargarengo, Pisnengo e Fisrengo, di antiche origini.
Il paesaggio agrario della piana novarese della Sesia è caratterizzato
e fortemente condizionato dalla coltura del riso, spinta ad est
sino in prossimità della Sesia, ove compaiono con frequenza pioppeti
e qualche seminativo; esso appare profondamente antropizzato e
regolato a fini produttivi, frutto della secolare opera di bonifica
e trasformazione che ha determinato la semplificazione morfologica
di gran parte del territorio, anche interessato dalla presenza
di una storica rete irrigua di rogge realizzate in parte sfruttando
antichi letti fluviali; scarsa la presenza di elementi vegetali
minori, limitata a pochi alberi isolati e siepi e filari lungo
i fontanili e canali; presenza di aree boscate esclusivamente
lungo lasta fluviale della Sesia, con consistenti boschi ripariali.
Il sistema insediativo risente della collocazione in prossimità
della Sesia, storicamente terra di confine fra Novarese e Vercellese,
ed é caratterizzato e strutturato dal percorso medievale della
strada Biandrina, che connetteva lallora importante centro di
Biandrate ai possedimenti feudali della famiglia dei Conti di
Biandrate ubicati a nord della provincia di Novara ed in Valsesia.
I principali centri sono disposti lungo questa importante direttrice
o su direttrici secondarie a questa collegate.
Da segnalare la presenza di centri di origine medievale ad impianto
urbano regolare e pianificato, tipico dei borghifranchi (Mandello,
Casalvolone) e degli ampliamenti del nucleo originale (Biandrate,
più volte distrutta e ricostruita), altrove frutto di aggregazioni
spontanee con forme quadrangolari irregolari (Landiona, in parte
S.Nazaro Sesia), o a sviluppo lineare impostato rigidamente su
uno (Vicolungo, Casalbeltrame) o più assi (Recetto, Sillavengo).
Caratteristica preminente degli impianti urbani di questa sub-area
è rappresentata dalla presenza del ricetto (Biandrate solo documentato,
Casalbeltrame, Casalvolone, Recetto, S.Nazzaro Sesia).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di chiara impronta
rurale, con scarsissima presenza nei centri principali di edifici
o palazzi dai caratteri urbani, e con presenza beni particolarmente
significativi e strutturanti (oltre ai ricetti, castelli a Vicolungo,
Gargarengo, torre medievale a Mandello, resti a Landiona e Sillavengo).
Frequente la presenza nei centri storici, accanto ad edifici prettamente
rurali, di edifici residenziali con caratteri rurali originatisi
da piccole cascine, case con distribuzioni a ballatoio e semplici
edifici in linea su due piani.
La tipologia caratterizzante larea extraurbana è quella della
cascina a corte, con testimonianze meno importanti rispetto ad
altre aree della pianura irrigua, ma tuttavia ancora presente
e strutturante il paesaggio.
Il materiale costruttivo più diffuso è senza dubbio il laterizio,
che in questa area compare spesso utilizzato assieme al ciottolo
di fiume, materiale abbondante nella piana del Sesia, caratterizzando
in tal modo sia edifici e resti di murature di antica origine
che comuni edifici rurali realizzati ancora nel secolo scorso.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono quindi riconducibili
agli edifici rurali (cascine a corte), alle opere fortificate
medievali quali i ricetti ed i castelli (rocche sforzesche e castelli
trasformati in residenza), ed agli edifici religiosi di epoca
romanica, diffusamente presenti in tutta la subarea.
Si segnala inoltre la presenza di un bene altamente significativo
e strutturante il territorio regionale, il complesso abbaziale
fortificato di S.Nazzaro Sesia con la chiesa romanica dei S.S.Nazzaro
e Celso ed il chiostro, la cui importanza è tale da poterne proporre
linserimento nellelenco di cui allart. 17 del P.T.R., incluso
nella categoria con le grandi opere religiose.
Fascia collinare dell'Ovest Ticino
Comprende i comuni di Marano Ticino, Mezzomerico, Oleggio, Pombia
e Varallo Pombia, classificati come centri storici, e 12 nuclei
o addensamenti di edifici rurali, in gran parte ubicati nel comune
di Oleggio, ad est dellabitato nella piana verso il Ticino.
Il paesaggio agrario della fascia collinare dellOvest Ticino
si caratterizza per la presenza diffusa di seminativi e prati,
alternati a boschi di latifoglie e boschi misti di discreta consistenza,
ed ubicati sia sulla dorsale fluvio-glaciale, ove sebbene in regresso
viene coltivata anche la vite, sia soprattutto nella valle del
Ticino, ove sono preceduti dalle caratteristiche fasce boscate
lineari poste in corrispondenza delle coste che delimitano i terrazzi
della Valle del Ticino.
Il sistema insediativo risente in parte dell’ubicazione lungo la "frontiera" del Ticino, nonchè delle condizioni morfologiche dei siti, anche in relazione alla rete viaria antica ed altomedievale, con gli importanti percorsi nord-sud da Novara e Pavia verso il Verbano ed est ovest verso la Lombardia; ciò ha favorito la formazione di nuclei abitati con fortificazioni e/o dotati di mura, posti in posizione strategica sui terrazzi alti a controllo della sottostante valle (Oleggio, Pombia, Marano Ticino).
La presenza diffusa di nuclei rurali di antiche origini nel territorio
ad est di Oleggio, numericamente rilevante, deriva dalla presenza
di una importante direttrice viaria nord-sud, oggi identificabile
con la via Strera, e dai percorsi est-ovest di collegamento con
il Ticino ed i suoi guadi, mentre gli altri ad ovest di Oleggio
sono semplici addensamenti di edifici agricoli, con esclusione
di Fornaci, sede di impianti per la produzione dei laterizi.
Presenza di centri di origine medievale ad impianto urbano di
formazione complessa, (Oleggio, a struttura compatta e spontanea
nella parte sud, successivamente ampliato a nord con una espansione
pianificata ad isolati non del tutto regolari), ad impianto urbano
spontaneo policentrico (Marano Ticino) e compatto tendenzialmente
lineare (Varallo Pombia), ad impianto lineare impostato su due
assi paralleli e connesso ad un grande castrum altomedievale (Pombia)
, ad impianto spontaneo sviluppatosi intorno al castrum medievale
(Mezzomerico).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia che, pur risentendo
diffusamente dellimpronta rurale, presenta nei centri principali
(ad Oleggio in particolare, ma anche a Pombia e Varallo Pombia)
edifici dai caratteri più urbani e signorili, nonchè beni particolarmente
significativi e strutturanti.
Frequente nei centri minori la presenza di edifici residenziali
con caratteri rurali, originatisi da piccole cascine a manica
unica con distribuzioni a ballatoio, o da piccoli edifici spesso
aggregati a schiera.
Caratteristica la presenza nellOleggese della cascina a manica
doppia, con stalla sul retro.
Il materiale costruttivo più diffuso nella subarea è il laterizio,
frequentemente utilizzato nelle murature di tamponamento o semiportanti
assieme al ciottolo di fiume, specie in edifici di antica origine
e in fabbricati rurali o di origine rurale, ove in laterizio sono
comunque realizzati i nodi strutturali, i pilastri e le coperture.
Sporadico e limitato a specifici particolari (architravi, piedritti,
ecc) luso della pietra sbozzata o lavorata.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili ai
numerosi resti di edifici fortificati, agli edifici storico-industriali,
a testimonianza dello sviluppo economico dei sec. XIX concentrati
ad Oleggio, ed agli edifici religiosi di epoca romanica, presenti
anche con esempi di elevato valore storico-artistico (Oleggio,
Pombia).
Basso Verbano
Comprende i comuni di Agrate Conturbia, Bogogno, Borgo Ticino,
Castelletto sopra Ticino, Comignago, Divignano, Gattico, Veruno,
classificati come centri storici, e 22 nuclei o addensamenti di
edifici rurali, 7 dei quali di chiara origine medievale, e con
gli addensamenti concentrati in gran parte nel comune di Castelletto
sopra Ticino (12), nella piana del Ticino.
Il paesaggio agrario del Basso Verbano si caratterizza per la
presenza diffusa di seminativi e prati, alternati a boschi di
latifoglie e boschi misti di una certa consistenza, ed ubicati
sia sulla dorsale fluvio-glaciale, ove sebbene in regresso viene
limitatamente coltivata anche la vite, sia soprattutto nella valle
del Ticino, ove sono preceduti da fasce boscate in corrispondenza
delle coste fra i terrazzi fluviali.
Il sistema insediativo risente in parte dellubicazione della
subarea a metà fra Novara ed il Verbano, zone queste con differenti
connotati storico culturali, e gravitante più sul Verbano.
Inoltre il sistema insediativo è fortemente condizionato della
morfologia dei siti, caratterizzati dalla presenza di terreni
incisi dallerosione fluviale e morenica, nonchè dalla rete viaria
antica ed altomedievale, con i percorsi nord-sud da Novara verso
il Verbano e soprattutto est-ovest verso gli importanti attraversamenti
del Ticino; ciò ha favorito la formazione di nuclei abitati sorti
in adiacenza a luoghi con fortificazioni, a volte posti in posizione
strategica a controllo delle vie di comunicazione.
La presenza diffusa di addensamenti di edifici rurali nel territorio
di Castelletto, numericamente rilevante, potrebbe forse indicare
una consuetudine che ha caratterizzato la zona sin da epoche preistoriche,
diffusamente popolata con insediamenti di carattere sparso, o
dipendere dalla presenza della direttrice viaria nord-sud verso
il Verbano e dai percorsi est-ovest di collegamento con il Ticino
ed i suoi guadi.
I centri storici ed i nuclei rurali di origine medievale presentano
in genere un impianto urbano compatto, spontaneo e a struttura
generalmente lineare, basata su un asse (Comignago, Gattico, con
andamento nord-sud), o più assi, anche formanti un bivio (Agrate
Conturbia, Bogogno, Borgo Ticino, borgo franco a struttura spontanea,
Castelletto sopra Ticino), ad impianto urbano spontaneo policentrico
(Veruno, con due nuclei uno lineare ed uno impostato su una biforcazione,
Revislate, due nuclei lineari) , ad impianto spontaneo sviluppatosi
intorno al castrum medievale (Divignano).
Da segnalare la presenza del nucleo rurale di Muggiano, a corte
con caratteri fortificati , e quello di Glisente, di origine viscotea
Larea si caratterizza per una produzione edilizia che risente
diffusamente dellimpronta rurale, con scarsa presenza di edifici
dai caratteri urbani e signorili, e con presenza di beni particolarmente
significativi e strutturanti.
Frequente nei centri della subarea la presenza di edifici con
caratteri rurali, originatisi da cascinette o da piccoli edifici
a volte aggregati a schiera.
I materiali costruttivi diffusi nella subarea sono la pietra sbozzata
o lavorata, sia in strutture che per specifici particolari (architravi,
piedritti, ecc), ed il laterizio associato al ciottolo di fiume,
specie nelle murature di tamponamento o portanti.
Non si rileva la presenza forte di un sistema di beni che caratterizzi
specificamente la subarea, ad eccezione degli edifici religiosi
di epoca romanica, diffusamente presenti anche con esempi di elevato
valore storico-artistico.
Alta pianura di Borgomanero Comprende i comuni di Barengo, Borgomanero, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cressa, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Suno, Vaprio d’Agogna, classificati come centri storici unitamente a Vergano, e 25 fra nuclei ed addensamenti di edifici rurali.
Il paesaggio agrario dellAlta pianura di Borgomanero è caratterizzato
dalla presenza diffusa di seminativi e prati, con coltivazioni
anche pregiate di vite sui pianalti delle antiche dorsali dei
terrazzi-fluvio glaciali che lo contornano ad est ed ovest, e
sporadico il riso che occupa alcune aree meridionali nel comune
di Barengo; esso appare antropizzato e regolato a fini produttivi,
specie nella piana dellAgogna, ove limitata appare la presenza
di elementi vegetali minori; sugli alti terrazzi e sulle coste
della lingua morenica, in particolare ad ovest, sono presenti
boschi di latifoglie anche di una certa consistenza.
Il sistema insediativo risente del rapporto fra Novara, con la
sua rete viaria storica verso il Cusio, e Borgomanero, nonchè
delle condizioni morfologiche e dei corsi dacqua presenti, Agogna
in primo luogo, ma anche Sizzone, Meia e Lirone.
I principali centri storici sono disposti nella piana, in prossimità
dellAgogna, lungo litinerario storico principale, ubicati ai
piedi o in prossimità della dorsale morenica occidentale (Barengo,
Cavaglietto, Cavaglio dAgogna, Cureggio, Fontaneto dAgogna,
Borgomanero), od orientale, con rilievi più dolci, lungo la Meia
(Suno, Vaprio) e il Lirone (Cressa).
Suno, ma specialmente Fontaneto e Borgomanero presentano numerosi
addensamenti e nuclei rurali ubicati nella piana o sui rilievi
circostanti, talvolta ormai inglobati nelle espansioni urbane.
I centri storici ed i principali nuclei rurali sono di origine
medievale e, Borgomanero a parte, tendenzialmente presentano un
impianto urbano spontaneo di tipo compatto, caratterizzato da
uno sviluppo lineare basato su un asse (Cavaglietto, il nucleo
più antico di Suno, Vaprio, ad andamento est ovest, Fontaneto,
anche intorno al castello, Vergano, sullalto della costa) o su
due assi paralleli (Barengo, stretto contro la dorsale morenica,
Cressa, più regolare), ad impianto spontaneo semi-anulare sviluppatosi
intorno al castrum medievale (Cavaglio, stretto contro la dorsale
morenica) o anulare (Cureggio).
Unica eccezione Borgomanero, importante borgo franco dalla struttura
urbanistica regolare e pianificata, in origine murato, sorto nel
medioevo su unarea sino ad allora caratterizzata dalla presenza
di numerosi nuclei rurali, molti dei quali ancora presenti nel
suo territorio ed in quello di Fontaneto.
Sempre con leccezione di Borgomanero, che presenta edifici pubblici
e residenziali dai caratteri tendenzialmente urbani e signorili,
larea si connota per una diffusa produzione edilizia di chiara
impronta rurale, con scarsissima presenza nei centri principali
di fabbricati dai caratteri urbani (Suno); frequente la presenza
nei centri storici, accanto ad edifici ancora prettamente rurali,
di edifici residenziali con caratteri rurali originatisi dalle
trasformazioni di piccole cascine, di case con distribuzioni a
ballatoio e di semplici edifici in linea, generalmente su due
piani.
I materiali costruttivi più diffusi sono il laterizio, frequentemente
utilizzato assieme al ciottolo di fiume nelle murature, specie
in edifici di antica origine e in fabbricati rurali o di derivazione
rurale, ove in laterizio sono in genere realizzati nodi strutturali,
pilastri e coperture, e la pietra, prevalente nelle zone più settentrionali,
sbozzata e/o lavorata, rinvenibile in fabbricati arcaici e rurali
sia in strutture murarie che in particolari costruttivi, un tempo
utilizzata in lastre anche nelle coperture.
La tipologia caratterizzante larea extraurbana è quella della
cascina, a corte solo a sud, e generalmente a manica semplice
e di dimensioni più contenute, indice di una differente organizzazione
agraria.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici rurali (cascine) ai castelli (rocche sforzesche e castelli
trasformati), agli edifici storico industriali (Borgomanero e
centri limitrofi) ed agli edifici religiosi di epoca romanica,
diffusi ma spesso in parte trasformati.
Costa novarese del Sesia
Comprende i comuni di Carpignano Sesia, Fara Novarese, Ghemme,
Romagnano Sesia e Sizzano, classificati come centri storici, e
2 nuclei rurali.
Il paesaggio agrario della alta pianura e delle costa novarese
della Sesia è caratterizzato dalla presenza diffusa di seminativi
e prati, unitamente alle coltivazioni pregiate di vite sulle dorsali
moreniche che lo contornano ad est; pressochè assente il riso,
che occupa alcune aree marginali meridionali nel comune di Fara;
in prossimità della Sesia compaiono con frequenza vasti pioppeti
e, lungo lasta fluviale e sulla dorsale morenica, si rileva la
presenza di elementi vegetali minori e di boschi ripariali di
una certa consistenza. Da segnalare la presenza limitata di residue
pratiche colturali.
Il sistema insediativo risente della collocazione in prossimità
della Sesia, storicamente terra di confine fra Novarese e Vercellese,
ed é caratterizzato e strutturato dai percorsi antichi diretti
verso la Valsesia e dagli allineamenti della limitatio romana;
alcuni centri sono interessati dalla presenza di rogge storiche
(Mora, Busca), condizionati dalla morfologia del territorio, sorti
a ridosso della costa morenica.
Da segnalare la presenza di centri accorpati e compatti, di origine
antica, ad impianto urbano tendenzialmente regolare e pianificato,
tipico dei borghi di rifondazione medievale (Ghemme, Sizzano),
altrove frutto di aggregazioni tendenzialmente spontanee a sviluppo
lineare impostato su uno o più assi (Fara, Romagnano, organizzato
su assi paralleli), o ad andamento semianulare sviluppatisi intorno
al castrum medievale (Carpignano Sesia, strutturato su più assi).
Caratteristica preminente degli impianti urbani di questa subarea
è rappresentata dalla presenza del ricetto (Ghemme, rettangolare
e ben conservato, Sizzano e Carpignano, ancora leggibili, a forma
anulare).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di impronta
rurale ma con presenza in tutti i centri principali di edifici
o palazzi dai caratteri urbani o residenziali signorili, e con
presenza di beni significativi e strutturanti (es. villa Caccia
a Romagnano e a Sizzano) e beni di alto valore storico artistico.
Frequente la presenza nei centri storici, accanto ad edifici rurali
anche dai caratteri arcaici, di edifici residenziali con connotati
rurali originatisi da piccole cascine e semplici edifici in linea.
I materiali costruttivi più diffusi sono il laterizio utilizzato
assieme al ciottolo di fiume nelle murature, caratterizzante e
rinvenibile sia in edifici di antica origine (paramenti murari
medievali anche a spina di pesce) sia in fabbricati di origine
rurale, ove in laterizio sono in genere realizzati nodi strutturali,
pilastri e coperture, e la pietra, utilizzata in particolari costruttivi.
La tipologia presente nellarea extraurbana, solo relativamente
incidente e connotante la subarea, è quella della cascina, generalmente
a manica semplice e di dimensioni contenute, indicante di una
organizzazione agraria con proprietà frazionate.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono quindi riconducibili
alle costruzioni medievali, in particolare ai ricetti ed agli
edifici religiosi di epoca romanica, e in parte agli edifici storico-industriali,
con concentrazioni a Ghemme e Romagnano Sesia.
Pendici del Fenera
Comprende i comuni di Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora, Prato
Sesia classificati come centri storici unitamente ad Ara, e 19
nuclei o addensamenti rurali.
Il paesaggio agrario delle pendici del monte Fenera è caratterizzato
nelle alte pianure alluvionali della Sesia dalla presenza diffusa
di seminativi e prati, alternati a pioppeti e con boschi ripariali
lungo lasta fluviale principale; il seminativo si dirada sui
rilievi, limitato ad alcune zone del pianalto e delle brughiere,
ove caratterizzanti diventano le pregiate coltivazioni di vite,
oggi in regresso, ed oltre i boschi di latifoglie miste ed i castagneti,
spesso ceduati alle pendici del rilievo prealpino.
Il sistema insediativo risente della collocazione allingresso
della Valsesia, terra storicamente contesa fra Novarese e Vercellese,
con centri sorti in prossimità delle antiche connessioni viarie
(Prato Sesia, Grignasco, Ara) e delle connessioni est ovest attraverso
il pianalto verso il borgomanerese (Cavallirio, Boca, Maggiora);
i centri sono condizionati dalla morfologia del territorio, e
va segnalata la presenza di nuclei ed addensamenti di edifici
rurali nei territori di Grignasco (9 oltre ad Ara), in gran parte
diffusi alle pendici e sui rilievi, secondo un modello insediativo
tipico in ambito prealpino, e di Boca e Maggiora, con caratteri
diversi.
Presenza di centri storici compatti, di origine antica, ad impianto
urbano spontaneo e sviluppo tendenzialmente lineare, semplicemente
impostato su un asse (Prato Sesia, con due distinti nuclei ubicati
a ridosso della alta costa, Ara, Boca, Baraggia), policentrici
(Cavallirio) o più complessi (Grignasco e Maggiora).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di chiara impronta
rurale, con frequente presenza nei centri storici, accanto ad
edifici rurali anche dai caratteri arcaici, di edifici residenziali
con connotati rurali originatisi da piccole cascine e semplici
edifici; presenza nei centri principali di edifici o palazzi dai
caratteri residenziali (Grignasco) e signorili (Maggiora), e con
presenza di beni significativi e strutturanti a livello territoriale.
I materiali costruttivi più diffusi sono la pietra, prevalente
nelle zone più settentrionali e prealpine, sbozzata e/o lavorata,
rinvenibile tanto in fabbricati arcaici e quanto in edifici rurali,
sia in strutture murarie che in particolari costruttivi, utilizzata
in lastre anche nelle coperture, e il laterizio utilizzato assieme
al ciottolo di fiume nelle murature, specie in edifici di antica
origine e in fabbricati rurali o di derivazione rurale, ove in
laterizio sono in genere realizzati nodi strutturali e pilastri.
Una tipologia edilizia presente nellarea solo sporadicamente,
non incidente e non connotante la subarea, è quella della casa
a loggiato, tipica della Valsesia e del Cusio nelle originali
forme sei-settecentesche, ripetuta sino al Novecento con altri
caratteri stilistici .
Non si presentano sistemi di beni architettonici caratterizzanti
larea in modo specifico, limitati ai resti di edifici fortificati;
forte la presenza di alcuni beni significativi per la strutturazione
territoriale.
Orta e riviera
Comprende i comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Briga,
Gargallo, Gozzano, Miasino, Orta S.Giulio, Pella, Pettenasco,
Pogno, S.Maurizio dOpaglio, Soriso, classificati come centri
storici unitamente a Vacciago, Sovazza, Coiromonte, Auzate, Bugnate,
Carce-gna, Isola S.Giulio, Corconio, Alzo, e 30 nuclei o addensamenti
rurali, in parte con caratteri prealpini.
Il paesaggio agrario del Cusio è caratterizzato dalla presenza
diffusa di vaste aree boscate interessanti il Mottarone ed i rilievi
prealpini della ripida costa occidentale, costituite in prevalenza
da boschi di latifoglie e da castagneti spesso ceduati; presenza,
nelle aree pianeggianti, di pochi seminativi e di prati, alternati
a boschi ed elementi vegetali minori; scarsa la presenza della
vite, un tempo diffusa.
Il sistema insediativo risente della specifica collocazione storica
e geografica, dominato e condizionato dalla presenza del bacino
lacustre e dei ripidi rilievi alpini, interessato sin dallantichità
dalla presenza di una importante via di comunicazione in sponda
orientale verso i passi alpini e di collegamenti secondari est
ovest.
I centri sono condizionati dalla morfologia del territorio, e
va segnalata la presenza di nuclei ed addensamenti di edifici
rurali che nel territorio di Ameno ed Armeno sono in gran parte
diffusi sui rilievi alpini, lungo la valle dellAgogna, secondo
un modello insediativo tipico in ambito prealpino ed alpino, e
di S.Maurizio dOpaglio, con caratteri rurali delle zone dellalta
pianura.
Presenza di importanti centri storici di antica origine, ad impianto urbano generalmente spontaneo e non pianificato, con sviluppo tendenzialmente lineare e condizionato dalla morfologia dei siti, a seconda dei casi semplicemente impostato su un asse (Orta, con distribuzione a pettine, Isola S.Giulio, circolare intorno al castrum medievale, Vacciago, Bugnate, Briga, Soriso, Miasino, Carcegna, Pisogno, Crabbia, Pella, con orientamento est ovest, il nucleo originario di S.Maurizio, Alzo), all’incrocio di più assi (Ameno, Bolzano Novarese, Armeno, Auzate, Pettenasco, Pogno, molto compatto, policentrici non compatti (S.Maurizio d’Opaglio, originatosi dall’aggregazione recente di più nuclei rurali, Gargallo), con impianto più complesso (Gozzano, su due assi principali paralleli ed assi trasversali, al di sotto di un’altura sede del castrum) o particolarmente condizionato dai versanti montani (Sovazza, Coiromonte, Corconio).
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di elevato
valore storico ed artistico, oltrechè ambientale, presentando
accanto ad edifici e complessi di chiara impronta od origine rurale,
frequenti e diffusi in tutti i centri storici ed in taluni casi
anche con caratteri arcaici, edifici residenziali e civili, in
particolare palazzi e ville dai caratteri signorili, di origine
sei-settecentesca i primi e parte delle seconde, più generalmente
otto-novecentesche, e con presenza di beni altamente significativi,
strutturanti a livello territoriale.
Il materiale costruttivo più diffuso è la pietra, ovunque prevalente,
specie nelle zone a quote elevate e prealpine, rinvenibile tanto
in fabbricati arcaici ed in edifici rurali, quanto in edifici
sei-settecenteschi, utilizzata per le strutture murarie, per particolari
costruttivi, e in lastre nelle coperture; il laterizio trova in
questa zona un impiego più tardo, dalla metà dellottocento in
edifici residenziali di pregio (ville) o in costruzioni più semplici
per realizzare nodi strutturali e pilastri.
Una tipologia fortemente connotante la sub-area è quella della
casa a loggiato, tipica della Valsesia e del Cusio nelle originali
forme sei-settecentesche, con archi a tutto sesto impostati su
snelli pilastrini in pietra, diffusa ovunque nel Cusio con notevoli
esempi.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici residenziali, comprendenti le tipologie relative alle
ville di origine otto-novecentesca, le case a loggiato ed i palazzi
di origine settecentesca, nonchè ai beni religiosi, distinguibili
nelle due tipologie delle opere barocche (chiese, santuari, vie
crucis, oratori e Sacro Monte) e degli edifici romanici.
Arona e Vergante
Comprende i comuni di Arona, Colazza, Dormelletto, Invorio, Lesa,
Massino Visconti, Meina, Nebbiuno, Oleggio Castello, Paruzzaro,
Pisano, classificati come centri storici unitamente a Mercurago,
Montrigiasco, Dagnente, Invorio superiore, Calogna, Comnago, Corciago,
Tapigliano, Fosseno, e 22 nuclei o addensamenti rurali o alpini.
Il paesaggio agrario del Verbano è caratterizzato dalla presenza
diffusa di vaste aree a boschi e pascoli interessanti il versante
del Mottarone ed i rilievi prealpini della costa occidentale,
con prevalenza di boschi di latifoglie e di castagneti spesso
ceduati; nelle aree pianeggianti degli alti terrazzi compaiono
seminativi e prati, sempre più limitati dalla diffusione della
coltivazione di piante ornamentali (acidofile); scarsa la presenza
della vite, un tempo rilevante.
Il sistema insediativo risente della specifica collocazione storica
e geografica, dominato e condizionato dalla presenza del bacino
lacustre e dei ripidi rilievi alpini, interessato sin dallantichità
dalla presenza di una importante via di comunicazione internazionale
verso i passi alpini (coincidente in parte con lattuale sede
ferroviaria), della via più in quota che connette i centri del
Vergante e, a sud, di collegamenti est ovest.
Molti dei centri sono fortemente condizionati dalla morfologia
del territorio, e và segnalata la presenza di nuclei ed addensamenti
di edifici rurali che soprattutto nel territorio di Massino Visconti
sono in gran parte diffusi sui rilievi alpini, secondo un modello
insediativo ed organizzativo di carattere alpino.
Presenza di importanti centri storici di antica origine, ad impianto
urbano spontaneo e non pianificato, con sviluppo tendenzialmente
lineare e condizionato dalla morfologia dei siti, a seconda dei
casi semplicemente impostato su un asse (Montrigiasco, Dagnente,
policentrico su due assi distinti, Oleggio castello, Meina, con
distribuzione a pettine, Silvera, Ghevio, Pisano, Nebbiuno, a
cavallo del rio Strolo), allincrocio di più assi ( Mercurago,
Paruzzaro, Dormelletto, Invorio Superiore), con impianto più complesso
(Arona, più regolare, nel medioevo ampliata e murata, con struttura
urbana a pettine ed assi principali irregolarmente paralleli,
Invorio inferiore, disposo a semi corona intorno al castrum medievale,
Lesa, molto compatta, nel medioevo presumibilmente murata, Massino
Visconti, sviluppatasi linearmente lungo due assi irregolarmente
paralleli) o particolarmente condizionato dai versanti montani
(Colazza, Corciago, Tapigliano, Fosseno, Comnago, Calogna)
Larea si caratterizza per una produzione edilizia di elevato
valore storico ed artistico, oltrechè ambientale, presentando
accanto ad edifici e complessi di chiara impronta od origine rurale,
frequenti e diffusi in tutti i centri storici ed in taluni casi
anche con caratteri arcaici, edifici residenziali e civili, in
particolare grandi ville di origine generalmente otto-novecentesche,
palazzi dai caratteri signorili, e con presenza di beni altamente
significativi, strutturanti a livello territoriale.
Il materiale costruttivo più diffuso è la pietra, ovunque prevalente,
specie nelle zone a quote elevate e prealpine, rinvenibile tanto
in fabbricati arcaici ed in edifici rurali, quanto in edifici
sei-settecenteschi, utilizzata per le strutture murarie, per particolari
costruttivi, e in lastre nelle coperture; il laterizio trova in
questa zona un impiego pù tardo, dalla metà dellottocento in
edifici residenziali di pregio (ville) o in costruzioni più semplici
per realizzare nodi strutturali e pilastri.
La tipologia fortemente connotante la subarea è quella della villa
ottocentesca, edificio in genere di gusto neoclassico od eclettico
con ampio parco.
I sistemi di beni caratterizzanti larea sono riconducibili agli
edifici residenziali (ville ottocentesche e palazzi/ville settecentesche),
nonchè ai resti di imponenti strutture fortificate.
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