QUADRO ANALITICO CONOSCITIVO
IL SISTEMA PROVINCIALE E LE SPECIFICITÀ LOCALI
2.2. LA STRUTTURA INSEDIATIVA
2.2.1. Sintesi della dinamica insediativa
2.2.2. I principali problemi dello sviluppo insediativo
2.2.3. Gli strumenti urbanistici
2.2.4. Individuazione di ambiti territoriali omogenei per la pianificazione delle politiche insediative
2.2.5. Indicazioni del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
TAVOLE


2.2.1. Sintesi della dinamica insediativa
La dinamica insediativa nel corso degli ultimi decenni, a partire dal secondo dopoguerra, nella provincia di Novara si caratterizza per i seguenti connotati generali:
  • forte e generalizzata espansione quantitativa degli insediamenti con notevole "consumo" di suolo, determinata dallo sviluppo contestuale di attività produttive, commerciali e di servizio, dalla crescita demografica e dal miglioramento delle condizioni economiche con conseguente sviluppo di spazi utilizzati per la residenza e i servizi;
  • prevalenza dello sviluppo insediativo nella configurazione lineare lungo le principali strade (con preponderanza di insediamenti destinati ad attività di tipo produttivo e commerciale nell’affaccio diretto sulla via), conseguente allo sviluppo della motorizzazione;
  • relativa marginalità e limitato sviluppo degli insediamenti nelle aree interne e discoste dal reticolo stradale principale salvo casi diffusi, ma non generalizzati, di sviluppo di attività produttive a fianco della permanenza di attività agricole;
  • abbandono di parti consistenti del patrimonio edilizio rurale sia nei nuclei antichi che nelle cascine, dovuto allo spostamento di quote significative di popolazione dalle aree rurali alle aree urbane e dalla trasformazione dei modi di produzione agricola con sempre minore apporto di attività manuali.
    All’interno di questa tendenza generale, emergono alcuni episodi particolari; tra questi si segnalano per la loro caratterizzazione o per la dimensione del territorio interessato:
  • lo sviluppo e il consolidamento di una conurbazione ad elevata densità, fortemente caratterizzata dalla presenza di insediamenti produttivi e commerciali, nei comuni di S. Maurizio d’Opaglio, Pogno, Gozzano, Briga Novarese e Borgomanero; lo sviluppo economico (particolarmente forte in "nicchie" specifiche di specializzazione industriale e in generale nel settore delle attività commerciali che esercitano la loro influenza su una popolazione vasta, all’esterno dei confini comunali e provinciali) ha richiesto la disponibilità di ampie superfici di territorio ed ha portato alla creazione di un "continuum" urbanizzato di carattere sovracomunale;
  • la formazione di un asse di insediamento di attività commerciali e produttive a contatto della S.S. 33 nel tratto Castelletto Ticino-Dormelletto-Arona con elevata frequentazione di utenti; in quest’area i fenomeni insediativi si sono caratterizzati anche per gli effetti indotti sulla mobilità locale e sulle connesse condizioni di funzionalità e sicurezza del traffico;
  • lo sviluppo insediativo lineare, caratterizzato prevalentemente dalle attività secondarie e terziarie, ma fortemente intessuto con la residenza, si è manifestato in forma evidente su significativi segmenti della S.S. 32 e della S.S. 299; in questi casi la continuità del tessuto edificato risulta meno compatta che non nei casi precedenti;
  • sviluppo di insediamenti diffusi, connessi al fenomeno della seconda casa, nel territorio circostante e soprastante i laghi sui versanti del Vergante e del Mottarone, che, pur con densità edificatorie relativamente basse, e in parte proprio in funzione di ciò, ha determinato una notevole estensione del territorio urbanizzato, con ricadute anche sulla condizione delle reti infrastrutturali;
  • controllato sviluppo insediativo della città di Novara secondo un disegno "compatto" e contemporanea crescita generalizzata dei principali comuni ad est della città e di un polo produttivo ad ovest lungo la strada provinciale Novara-Biandrate; nel caso del capoluogo risulta evidente come il sistema insediativo si sia conformato su una dimensione territoriale vasta, che mette in risalto la necessità di politiche sovracomunali di coordinamento;
  • presenza del polo estrattivo di S. Martino di Trecate con le connesse specifiche problematiche di carattere ambientale;
  • recente sviluppo di insediamenti golfistici di grande estensione territoriale nella parte centrale della provincia; essi rappresentano un fenomeno nuovo per questa parte del territorio, sicuramente indotto da fenomeni esterni come l’influenza dell’area metropolitana milanese e la realizzazione di Malpensa 2000.
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2.2.2. I principali problemi dello sviluppo insediativo
La dimensione del fenomeno della dislocazione degli insediamenti, in continuità lungo alcune delle strade principali, ha determinato una condizione di difficoltà, rallentamento e insicurezza per il traffico, unitamente ad un impatto negativo sul paesaggio con l’occlusione della visuale provocata dalla sequenza di edifici e manufatti.
A ciò si deve aggiungere il risultato negativo in termini di tempi e costi di spostamento sia di persone che di merci, considerato che, nei casi principali, lo sviluppo lineare si estende per decine di chilometri (S.S. 32, S.S. 229, S.S. 299).
Lo sviluppo insediativo è oggi un dato di fatto; occorre verificare come sia possibile indirizzare le future fasi di trasformazione del territorio in direzione del miglioramento delle attuali condizioni funzionali (anche attraverso significativi interventi di adeguamento delle infrastrutture) e come debbano essere indirizzati i futuri interventi per attenuare gli effetti impattanti sul territorio.
La mancanza di un disegno razionale e compatto nella distribuzione della crescita insediativa all’esterno dei centri abitati, insieme all’assenza ricorrente di qualità morfologica e di considerazione dell’inserimento ambientale, non fa che aggravare effetti e risultati della espansione lineare degli insediamenti.
Si evidenzia in questo senso il problema della qualità degli insediamenti che, in molti casi, ha dimostrato di concorrere anche a politiche di valorizzazione del territorio nell’ambito di azioni di "marketing territoriale".
In prossimità e all’interno dei principali centri urbani si è verificata la realizzazione di nuovi insediamenti, sia di carattere residenziale che produttivo e terziario, in presenza di abbandono di aree, contenitori e spazi precedentemente utilizzati e spesso in assenza di un disegno ordinato e soddisfacente di organizzazione dei nuovi spazi urbani.
Nel periodo più recente si manifesta una nuova tendenza al recupero e alla riqualificazione degli spazi urbani, determinata da una nuova consapevolezza del valore della qualità urbana e ambientale, dalla difficoltà a disporre di aree di espansione insediativa, dalla difficoltà di gestione degli aspetti funzionali e di relazione al di sopra di determinate soglie di distanza o di concentrazione.
Fanno eccezione alla carenza di qualità degli spazi urbani alcuni limitati casi di quartieri residenziali, preordinati da piani di zona o di insediamento e di aree industriali attrezzate che, comunque, presentano una visione rivolta all’interno dell’insediamento e non alle connessioni con il tessuto urbano preesistente o con il territorio circostante.
Ugualmente generalmente assenti sono le valutazioni e le considerazioni dei caratteri ambientali nell’accezione generale del termine nel preordinare le scelte insediative.
Il risultato complessivo è un paesaggio in cui insediamenti disorganici si alternano e intersecano con sopravvivenze del paesaggio agrario e spesso si confrontano, circondandoli disordinatamente, con i tessuti edilizi storici consolidati, il cui disegno e i cui tracciati hanno perso caratteri di continuità.
Lo sviluppo insediativo recente si contrappone con evidenza alla situazione di abbandono degli insediamenti di origine rurale, sia concentrati che diffusi nella campagna, in alcuni casi di notevole valore architettonico e documentario, ma privi di relazione con i nuovi modelli funzionali ed insediativi.
Sul sistema insediativo sopra descritto si manifestano oggi, oltre alle carenza funzionali e qualitative, tendenze all’attenuazione, se non all’esaurimento, della spinta ad una crescita quantitativa continua.
Alcune analisi generali, che possono trovare corrispondenza nella lettura dei fenomeni locali, indicano connotati di tipo strutturale e non congiunturale nel modificarsi del modello di sviluppo insediativo connesso essenzialmente alla quantità del "prodotto" edilizio e alle connesse condizioni di vita e di lavoro.
In questo scenario occorre tuttavia sottolineare che alcune dinamiche espansive sono ancora presenti.
Si può considerare in questa luce la domanda di seconda casa, soprattutto nelle aree di maggior qualità ambientale, la ciclica alternanza di fasi di sviluppo e di rallentamento di domanda di aree per gli insediamenti industriali (legata alla congiuntura dei settori produttivi), la costante pressione insediativa di attività terziarie rivolte soprattutto ai sistemi radiali delle strade principali.
Su tutto ciò si sovrappone oggi la domanda insediativa che sull’area novarese potrà generare l’entrata in funzione di Malpensa 2000.
Se i problemi generati dall’aeroporto per la qualità ambientale potranno indurre fenomeni di allontanamento di residenze, almeno dall’area più direttamente coinvolta dai sorvoli, resta da valutare compiutamente (al di là delle analisi fin qui prodotte) quanta attrattività potrà comunque esercitare lo scalo nei confronti di attività produttive e terziarie e in che misura potrà eventualmente ridistribuirsi la residenza sulle aree circostanti.
Nel futuro prossimo si renderà indispensabile la comprensione dei fenomeni indotti da Malpensa 2000 e la conseguente individuazione di misure e azioni utili per coniugare opportunità di sviluppo con positivi risultati ambientali.
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2.2.3. Gli strumenti urbanistici
Le previsioni insediative contenute negli strumenti di pianificazione locale riproducono in buona parte lo stato di fatto dello sviluppo insediativo che, in buona misura, ne ha preceduto la formazione, resa obbligatoria dalla legislazione regionale a partire dalla fine degli anni settanta.
Nella formazione del quadro analitico conoscitivo è stata compiuta la mosaicatura degli strumenti urbanistici di tutti i Comuni della Provincia di Novara.
La lunga operazione di reperimento e di "omogeneizzazione" delle indicazioni della strumentazione urbanistica locale ha permesso di constatare come la parte largamente preponderante di "consumo" del suolo sia da ascrivere a quanto avvenuto precedentemente alla formazione degli strumenti urbanistici che, per la maggior parte dei casi, contengono previsioni più riferibili alla categoria del completamento che non dell’espansione insediativa.
Spesso le previsioni dei P.R.G. tuttavia non contraddicono e non modificano gli aspetti salienti dei fenomeni più accentuati di forme di sviluppo insediativo precedenti: prosegue la crescita lineare lungo le strade, si confermano insediamenti residenziali sparsi, le scelte di localizzazione di aree di nuovo insediamento prescindono da complete valutazioni di analisi funzionale e dei requisiti ambientali.
Alcune più recenti scelte di pianificazione locale introducono viceversa"nuovi" indirizzi: si consolidano gli insediamenti produttivi e terziari in prossimità dei caselli autostradali, si avanzano le prime proposte di riuso di aree e contenitori dismessi con ricorso a programmi complessi, si individuano aree o sistemi di valore ambientale su cui esercitare prioritariamente iniziative di salvaguardia.
Risultano tuttora carenti gli approcci alla pianificazione locale coordinati da una visione sovracomunale, mentre la natura dei fenomeni insediativi, indipendenti spesso da limitazioni di carattere amministrativo, richiederebbe una visione della pianificazione coerente con la dimensione e l’estensione dei fenomeni stessi.
Ciò dipende certamente dalla assenza di un quadro di riferimento che potrà essere rappresentato dal P.T.P., che, come indicato dalla stessa legislazione e dagli orientamenti della disciplina, dovrebbe esercitare essenzialmente una funzione di coordinamento.
La visione "locale" dei problemi mette in luce alcuni limiti: si riscontra una diffusione di microaree da destinare ad insediamenti produttivi non sempre giustificate dalla presenza di attività preesistenti o da concrete opportunità insediative, si introducono previsioni insediative simili e "concorrenziali" in territori limitrofi, si valutano trend e fabbisogni nel limite di confini amministrativi, si replicano previsioni di attrezzature e servizi, superiori alle effettive esigenze dell’utenza.
Sembra tuttora diffuso un atteggiamento più incline a inseguire aspettative che a costruire opportunità insediative ed un’identificazione del modello di sviluppo con la crescita quantitativa secondo parametri caratteristici di un passato "spontaneismo" piuttosto che con le effettive esigenze di sviluppo del sistema economico e sociale.
Appare con evidenza la necessità di una pianificazione generale non tanto sovraordinata quanto coordinata a livelli "a geometria variabile" coerenti con la dimensione territoriale effettiva dei fenomeni. Ciò impone una visione della pianificazione non come elemento pregiudiziale, ma come strumento di coordinamento ed equilibrio tra uso e tutela del territorio.
In questo ambito si fa strada la caratterizzazione disciplinare della "concertazione" e dei programmi complessi in uno scenario generale degli obiettivi della pianificazione. In questo senso si colloca sia la scelta di individuare nel P.T.P. ambiti omogenei per la pianificazione, sia l’intendimento di definire il piano come "piano per progetti".
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2.2.4. Individuazione di ambiti territoriali omogenei
per la pianificazione delle politiche insediative
In base alla collocazione geografica, alla caratterizzazione ambientale,alle relazioni funzionali consolidate, alle opportunità e alle problematiche comuni presenti sul territorio, si individuano i seguenti ambiti omogenei, per i quali il P.T.P. prevede indirizzi e direttive specifici e detta prescrizioni particolari che possano essere utilizzate nell’azione di pianificazione sia attraverso l’attività di coordinamento della Provincia e sia all’atto della formazione dei P.R.G.
La classificazione per ambiti territoriali omogenei prelude ad una normativa di piano che indichi le modalità di coordinamento delle azioni e delle scelte pianificatorie in vista di problemi e obiettivi comuni.
Altrettanto vale per specifiche previsioni progettuali alla base di schede di progetto da introdurre nel P.T.P., che rappresentano gli elementi su cui fare leva, nella visione del piano per progetti, per le azioni fondamentali alla scala provinciale e sovracomunale sia nella riqualificazione che nel completamento di previsioni insediative ed infrastrutturali.

Area urbana lineare lago d’Orta sud-borgomanerese
Comuni di:S.Maurizio d’Opaglio, Pogno, Bolzano Novarese, Gozzano, Soriso, Gargallo, Briga Novarese, Borgomanero, Maggiora, Cureggio, Boca, Fontaneto d’Agogna, Cressa.
Lo sviluppo insediativo dell’area si è caratterizzato per la disposizione lineare lungo la direttrice nord-sud (S.S. 229), senza soluzione di continuità da Borgomanero verso il lago d’Orta attraverso Briga Novarese e Gozzano, e con estensione verso S.Maurizio d’Opaglio e Pogno. Più recente è lo sviluppo insediativo nei comuni limitrofi, caratterizzato in alcuni casi da prevalenza di residenza, in altri di attività produttive.Le attività produttive rappresentano, insieme alle attività di servizio e commerciali, l’elemento trainante della crescita insediativa degli ultimi decenni. La elevata frammistione delle aree residenziali con le aree produttive, la scarsa presenza di elementi di qualificazione ambientale e i flussi di traffico molto elevati interni agli insediamenti costituiscono i principali problemi da affrontare per elevare la qualità urbana e gli standard funzionali.

Vergante-Mottarone
Comuni di: Massino Visconti, Nebbiuno, Pisano, Colazza, Invorio, Paruzzaro, Ameno, Miasino, Armeno
L’area, dotata di significativi elementi di valore ambientale e paesaggistico, è stata investita da fenomeni consistenti di sviluppo insediativo connessi principalmente alla seconda casa e ad attività agricole specializzate e intensive (florovivaismo).
Entrambi i fenomeni hanno dato luogo ad un’occupazione ampia di territorio, spesso con carattere di grande evidenza visiva (come nel caso delle serre per il florovivaismo) o con una diffusione capillare degli insediamenti, anche se a densità medio-bassa (come nel caso delle abitazioni di vacanza).
I fenomeni sono maggiormente evidenti sul versante rivolto al lago Maggiore che non su quello del lago d’ Orta e comportano occasionalmente, in presenza di affluenza considerevole di popolazione turistica, situazioni di collassamento della rete stradale e dei servizi.
Il fenomeno turistico non ha prodotto vantaggi diffusi e soprattutto durevoli per la popolazione residente; il principale risultato economico si concentra nella iniziativa immobiliare, mentre è relativo l’apporto indotto alla economia locale da parte degli utilizzatori dei contenitori di vacanza, anche perchè mancano iniziative di valorizzazione complessiva e di definizione di identità dell’area in grado di esercitare maggiore attrattività e coinvolgimento di popolazione turistica.

Lago d’Orta
Comuni di Orta S.Giulio, Pettenasco, Pella
L’area si caratterizza per i diffusi e significativi valori paesaggistici e per l’emergenza storico-culturale di Orta, dell’isola di S.Giulio e della riserva del Sacro Monte. Da ciò deriva in larga misura la motivazione dell’attrattività turistica, che si concentra soprattutto sulla sponda orientale del lago.La suddivisione del bacino lacustre in due province richiede un coordinamento interprovinciale delle politiche territoriali, sia per quanto riguarda la gestione delle problematiche ambientali del bacino omogeneo, sia per il riconoscimento di obiettivi comuni nell’indirizzare la pianificazione locale e le scelte insediative.

Lago Maggiore
Comuni di: Lesa, Meina, Arona, Oleggio Castello, Dormelletto parte di Castelletto Ticino
L’area è fortemente caratterizzata dalla presenza di strutture turistiche (alberghi, campeggi, seconde case ) ed è interessata da consistenti fenomeni di presenze di massa e per periodi brevi di flussi turistici del tempo libero (particolarmente concentrati in occasione di festività e week-end). Ciò ha riflessi più sulle condizioni della mobilità interna e della utilizzazione dei servizi che non della domanda insediativa.
Nella fascia di territorio corrispondente al percorso della S.S. 33 tra Castelletto Ticino ed Arona si è concentrata da tempo una significativa quantità di insediamenti commerciali e di servizio. Parallelamente ad essi , verso la riva del lago, si è localizzata una quantità considerevole di attività connesse al turismo (campeggi, villaggi turistici, attività cantieristiche, ecc.).
Tutto ciò determina situazioni complesse di carenza di sicurezza per la viabilità e di disfunzioni per l’intero sistema insediativo di questa area.
Arona svolge funzioni importanti di servizio e terziarie per l’intero ambito omogeneo e per la soprastante area del Vergante.Ciò la qualifica come polo di terziario diffuso oltre che come centro turistico di rilievo nel Piano Teritoriale Regionale.Nella parte di territorio a nord di Arona si alternano emergenze di valore storico-ambientale (quali i parchi e le ville e i borghi storici) e insediamenti diffusi di edilizia residenziale (permanente e temporanea) con elevato consumo di suolo rispetto alla effettiva capacità insediativa.

Ovest Ticino settentrionale e area collinare retrostante
Comuni di: Castelletto Ticino, Borgoticino, Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago, Comignago, Gattico, Veruno, Agrate Conturbia, Bogogno, Divignano, Mezzomerico.
L’area comprende il territorio che, a partire dal lago Maggiore, si estende nella valle del Ticino e nella retrostante fascia collinare fino all’inizio della pianura.La fascia verso il fiume è fortemente caratterizzata dalle componenti ambientali del paesaggio fluviale. La fascia interna, corrispondente agli insediamenti storici e al percorso della SS 32, è stata viceversa caratterizzata dallo sviluppo insediativo tipicamente riconoscibile lungo la rete stradale delle aree periurbane con forti dinamiche socio-economiche.
Lungo i bordi della strada statale si allineano ampie aree di insediamento di attività produttive,commerciali e di servizio.
L’ambito dell’Ovest Ticino settentrionale ha sempre più rafforzato nel corso del tempo i legami funzionali e territoriali con la sponda lombarda. Le previsioni di sviluppo di attività economiche e di domanda insediativa (soprattutto per attività produttive e terziarie) generate dallo scalo di Malpensa 2000, investono direttamente questo territorio, non solo per quanto riguarda i noti effetti dei sorvoli, ma per la pressione esercitata dalla attendibile domanda insediativa sul territorio.
In questo ambito territoriale si rileva la presenza di elementi ambientali e storico-culturali che possono esercitare un effetto attrattivo per le attività del tempo libero e per il turismo.Ciò è ancor più evidente per il territorio collinare situato ad ovest della S.S. 32.

Area pedemontana valsesiana
Comuni di Grignasco, Cavallirio, Prato Sesia, Romagnano Sesia, Ghemme.
L’area si caratterizza per il posizionamento geografico all’incrocio tra la fascia pedemontana e lo sbocco della Valsesia. Questo posizionamento ha caratterizzato storicamente l’evoluzione insediativa che nel periodo più recente ha assunto sempre più i caratteri di un’area di tipo industriale, limitando le attività agricole, eccezion fatta per la produzione vitivinicola che ha ripreso negli ultimi anni nuovo interesse con particolare riferimento a selezioni qualitative del prodotto e che ha determinato azioni di reimpianto della vite.
La presenza del casello autostradale della A26 rappresenta un elemento di rafforzamento per il consolidamento delle attività presenti nell’area se non ancora per la propensione insediativa di nuove attività.
L’insediamento di attività produttive e terziarie si è distribuito principalmente lungo la direttrice della S.S. 299 e, in parte, lungo la S.S. 142 in numerosi annucleamenti corrispondenti alle scelte di pianificazione comunale. Il caso di maggiore concentrazione e rappresentato dalle aree di Romagnano Sesia e Ghemme a cavallo del casello autostradale.
Gli insediamenti residenziali anche recenti sono sostanzialmente contenuti e aggregati intorno alle aree di localizzazione storica secondo una visione di completamento insediativo in continuità con il tessuto edificato preesistente.

Area agricola centrale
Comuni di: Suno, Cavaglio d’Agogna, Cavaglietto, Vaprio d’Agogna, Momo, Barengo, Sizzano, Fara, Briona, Sillavengo, Castellazzo, Carpignano Sesia, Mandello Vitta, Landiona, Casaleggio, Caltignaga.
L’area conserva consistenti caratteri agricoli, pur in presenza di alcuni nuclei di insediamento produttivo, generalmente in corrispondenza dei principali collegamenti stradali.
All’interno dei borghi e nella campagna si registra la diffusa presenza di un consistente patrimonio edilizio di origine rurale fortemente sottoutilizzato.Nella ristretta area collinare lungo la strada per la Valsesia è tuttora significativamente presente la coltura viticola.

Ovest Ticino meridionale
Comuni di: Cameri, Galliate, Romentino, Trecate, Cerano
Il Piano Territoriale Regionale individua un sistema di diffusione urbana comprendente i
Comuni di Cameri, Galliate,Romentino e Trecate.
Le relazioni di questa area con il capoluogo sono storicamente consolidate, sia attraverso rapporti di interdipendenza funzionale, sia attraverso le reti per la mobilità, sia per il collegamento di "interfacciamento" con la Lombardia.
Lo sviluppo insediativo nei comuni appartenenti a questo ambito è stato in parte contenuto dalla presenza di attività agricole produttive che hanno ridotto il potenziale sviluppo lineare degli insediamenti verificatosi in ambiti dove la produttività agricola ha un potenziale più limitato.
Pur considerando l’eccezione dell’area estattiva di Trecate, si può constatare che gli insediamenti produttivi sono prevalentemente localizzati ad est degli abitati principali, verso la Lombardia.
L’interdipendenza con Novara appare più accentuata per il Comune di Galliate.
Il posizionamento del CIM, il riposizionamento del casello di Galliate,la presenza di evidenti problematiche di riuso nel settore nord-orientale di Novara, portano ad evidenziare un particolare tema insediativo di relazione tra l’ambito ( con particolare riferimento a Galliate)e il capoluogo.

Novara
Comune di: Novara
Lo sviluppo insediativo di Novara si è caratterizzato per una sostanziale "compattezza" del disegno urbano, solo parzialmente eluso lungo le principali direttrici viarie, soprattutto nel settore settentrionale.
Il P.R.G. ‘80 ha sicuramente svolto una funzione positiva nell’indirizzare le iniziative di trasformazione del territorio secondo un disegno non dispersivo e di equilibrio tra previsioni insediative e salvaguardia di elementi importanti dell’ambiente.
In questo contesto emergono alcuni specifici problemi: le esigenze di riqualificazione del settore nord-est (area di insediamento storico delle attività produttive) in relazione alla presenza dell’area del C.I.M. e delle relazioni funzionali con i Comuni dell’ovest Ticino, le relazioni tra la città e le aree di più recente espansione delle attività produttive nel settore occidentale, il riordino del nodo ferroviario con le conseguenti opportunità di riqualificazione di importanti aree urbane, la tutela della "corona" verde della città individuata dal P.R.G. vigente (in relazione anche al parco fluviale del Terdoppio e dell’Agogna, al parco della battaglia, all’oasi di Agognate e di "corridoi" verdi di connessione con l’area urbana centrale), la necessità di valorizzazione dei quartieri periferici di recente insediamento (soprattutto in direzione sud ed est).
Novara svolge almeno tre ruoli nelle gerarchie territoriali alle diverse scale: polo di riequilibrio nel contesto regionale per il decentramento di funzioni, centro urbano di livello superiore nel contesto provinciale (soprattutto per la concentrazione di servizi di livello superiore), elemento catalizzatore nei confronti di un sistema insediativo intercomunale sia sul versante orientale (ovest Ticino) che sul versante occidentale (in direzione di Biandrate).

Novara Ovest
Comuni di: S. Pietro Mosezzo, Biandrate, Vicolungo, Casalbeltrame.
La caratterizzazione insediativa principale di questo ambito deriva dalla recente evoluzione dell’area industriale di S. Pietro Mosezzo, evidentemente indotta dalla contiguità con Novara e dalla vicinanza all’autostrada.
Nei Comuni di Biandrate, Vicolungo e Casalbeltrame si evidenzia una tendenziale evoluzione della struttura insediativa, soprattutto nelle previsioni degli strumenti urbanistici comunali, disposta sul territorio in modo lineare da nord a sud in prossimità del casello delle A4.
Si rilevano principalmente due ordini di problemi: la riqualificazione e il riordino infrastrutturale per gli insediamenti produttivi esistenti e il controllo delle previsioni insediative in modo da salvaguardare il "corridoio" di connessione delle aree agricole a nord e a sud dell’ambito.

Area agricola sud
Comuni di: Recetto, S. Nazzaro Sesia, Casalvolone, Casalino, Vinzaglio, Granozzo con Monticello, Garbagna Novarese, Nibbiola, Terdobbiate, Sozzago, Vespolate, Tornaco, Borgolavezzaro.
L’area conserva marcatamente i connotati agricoli con sporadici insediamenti produttivi di limitata dimensione, in particolare lungo la S.S. 211.
Anche in questo ambito si riscontra la presenza diffusa di sottoutilizzazione e abbandono del patrimonio rurale.

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2.2.5. Indicazioni del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
In sintesi dalla lettura del P.T.R. si ricavano le seguenti indicazioni e previsioni che coinvolgano le scelte di pianificazione provinciale.
Sul territorio della Provincia di Novara si intersecano le linee delle dorsali di riequilibrio regionale indicate dal P.T.R. in direzione nord-sud (Novara-lago Maggiore) ed est-ovest (Romagnano-Castelletto Ticino). Esse "rappresentano le direttrici privilegiate per gli insediamenti e la rilocalizzazione di attività a scala sub-regionale e per la realizzazione di infrastrutture di interesse regionale" (P.T.R. - Norme di Attuazione art. 35).
Lungo le dorsali di riequilibrio va favorita la realizzazione di aree produttive attrezzate (P.T.R. - Norme di Attuazione art. 27); il P.T.P. ne potrà prevedere di nuove, a seguito di adeguate analisi economico-territoriali e di valutazioni di impatto ambientale, e indicare interventi prioritari di completamento di aree esistenti. Sarà compito dei P.R.G. soddisfare esigenze di rilocalizzazione dai centri abitati di attività produttive, anche (o preferibilmente) attraverso iniziative di "concertazione" per il riuso delle aree dismesse, attraverso "programmi complessi".
Le aree produttive di interesse regionale indicate dal P.T.R. sono Novara, Borgomanero e Romagnano Sesia.
Il P.T.R. indica come centri di terziario diffuso Novara ed Arona demandando al P.T.P. l’individuazione di poli di 3° livello destinati alla grande distribuzione (oltre 4.000 mq.) e a centri commerciali integrati (oltre 8.000 mq.).
In tema di servizi di rango elevato, il P.T.R. indica Novara come polo autonomo dell’Università.
Nel settore turistico il P.T.R. esprime i seguenti contenuti (P.T.R. - Norme di Attuazione art. 28):
  • sono classificati centri turistici di rilievo: Arona, Lesa, Orta S. Giulio e l’area di Massino Visconti (il P.T.P. ne può indicare ulteriori)
  • viene individuata come area di turismo diffuso il sistema dei laghi
  • obiettivo del P.T.R. è lo sviluppo dei centri turistici con potenziamento delle attività del tempo libero e l’inserimento entro circuiti di promozione turistica
  • lo sviluppo insediativo va attuato con tipologie a densità medio-alta.

Per quanto concerne i sistemi insediativi il P.T.R. classifica Novara come centro di secondo livello e individua come area di diffusione urbana (che costituisce un "sistema urbano") l’insieme dei Comuni ad est di Novara (Cameri, Galliate, Romentino, Trecate).
Per quanto concerne le indicazioni e previsioni del P.T.R. per la tutela e la valorizzazione delle risorse storiche e ambientali, si rinvia alla specifica trattazione dei capitoli sull’assetto storico-culturale ed il paesaggio.

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