Le
origini del vino Ghemme sono molto antiche. Già i romani coltivavano
il vitigno Nebbiolo e avevano cura di seguire le regole di produzione
di questo vino. Le quantità prodotte erano talmente abbondanti,
che l'antica città di Agamium, la futura Ghemme, scelse come
simbolo un grappolo d'uva e un mazzo di spighe di grano.
Come si consuma
Il Ghemme Docg va abbinato a preparazioni strutturate, in particolare
carni rosse brasate e marinate nello stesso vino, selvaggina, lepre,
cinghiale, spezzatino di asino, filetto di bue, formaggi a pasta dura
stagionati e arrosti di carne bianca se poco invecchiato. La temperatura
di servizio si aggira intorno ai 18°C, il calice consigliato è
quello per vini rossi di gran corpo tannici. Il periodo ottimale di
consumo è entro dieci anni dalla vendemmia e più. .
Come
si conserva
Non sono necessarie particolare attenzioni per conservare il Ghemme
Docg: è sufficiente tenere il vino al buio, avendo cura che la
temperatura sia costante fra 10 e 15°C e, per impedire che il tappo
si asciughi, l'umidità deve aggirarsi intorno al 70-75%. Le bottiglie
vanno conservate in posizione orizzontale su scaffalature di legno.
Come
si produce
Il metodo di produzione del Ghemme Docg prevede, durante la fermentazione,
il contatto delle bucce con il mosto-vino. Dopo la fermentazione e la
macerazione avviene la svinatura, operazione che consente la separazione
delle bucce e dei vinaccioli dal mosto-vino. Il vino viene successivamente
sottoposto a travasi per eliminare le altre sostanze solide precipitate,
e infine viene indirizzato all'affinamento e all'invecchiamento. Il
periodo minimo di invecchiamento deve essere di tre anni, di cui per
almeno venti mesi in botti di legno. Successivamente va affinato per
nove mesi in bottiglia. La menzione Riserva indica che il periodo di
invecchiamento si è prolungato fino a un minimo di quattro anni,
di cui almeno venticinque mesi in botti di legno e nove in bottiglia
per l'affinamento.
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